
E alla fine, dopo tanto parlare, finalmente la risposta definitiva, data in conferenza stampa dal Ministro alla Cultura, Alessadro Giuli, con Roberto Marti (Lega, presente in video), Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) rispettivamente Presidenti delle commissioni cultura di Camera e Senato, e Alessandro Amorese, capogruppo cultura alla Camera: l’IVA per la cessione di opere d’arte passa dal 22 al 5 per cento
Una vittoria, dopo innumerevoli richieste, sollevate da più parti, dall’ANGAMC, al Gruppo Apollo, i cui ultimi appelli erano stati raccolti lo scorso marzo: “È una questione di sopravvivenza”, affermava Alessandra Di Castro, presidente di Apollo, riprendendo il DL Cultura del 27 dicembre 2024 n. 201, che avrebbe dovuto contenere misure urgenti in fatto di cultura, tra cui il tanto sperato (da anni e anni) abbassamento dell’Iva, mettendo il mondo dell’arte italiano al pari con Francia e Germania, e che invece era finito in nonnulla. Eppure, evidentemente, qualcosa sotto sotto si è mosso: già negli scorsi giorni, anche il viceministro dell’Economia Maurizio Leo aveva evidenziato l’intenzione del governo di rendere più competitivo il sistema fiscale italiano per il comparto artistico, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio culturale e di attrattività verso i collezionisti internazionali, già che l’Italia per anni e anni ha applicato un regime IVA considerato tra i meno favorevoli in Europa per il commercio dell’arte.
Missione compiuta: L’IVA sull’arte scende al 5 per cento
Il colpo di coda (finalmente!) è arrivato oggi, dalla Sala Spadolini del Ministero della Cultura, dove Giuli con Marti, Mollicone e Amorese, hanno annunciato il nuovo passo, con mezz’ora di ritardo, in quella che il Ministro ha presentato come una “conferenza stampa a lungo attesa”: il Decreto Legge dell’IVA agevolata per il Mercato dell’Arte c’è!
“La cosa di bella di questa notizia è la notizia stessa, che aspettavamo da anni: possiamo dire “missione compiuta” – ha attaccato Giuli, continuando: “In questo Paese far scendere l’IVA sulla cessione e l’acquisto delle opere d’arte al 5 per cento, dall’originario 22, è un risultato assolutamente storico! Competere ad armi pari, per gli italiani, significherà primeggiare a livello globale, ed è per questo che abbiamo livellato agli altri Paesi d’Europa le aliquote”.
Dal canto suo, Mollicone, trionfante: “L’Italia torna la prima nazione in Europa con l’IVA più bassa sul mercato dell’arte, con un indotto che si prevede di 4,2 miliari e mezzo di euro con ulteriori margini di sviluppo [secondo calcolo di Nomisma]. Questo è un giorno di grande soddisfazione, e a luglio arriverà anche la riforma dedicata alla semplificazione sull’esportazione dei Beni Culturali”. Un progetto che riprende anche Marti (in video), parlando di una giornata epocale, aggiungendo: “La Norma Attiva sulla circolazione dei Beni, farà fronte anche ai Paesi che si sono posti più avvantaggiati di noi, come Francia e Germania, dove le aliquote sono rispettivamente al 5,5 e al 7 per cento: chiuderemo il cerchio e rimetteremo in gioco la nostra nazione con gli altri Paesi della Comunità Europea”.
Rimarca Amorese: “L’Italia torna anche in questo settore all’avanguardia. E quando il nostro Paese combatte ad armi pari nell’economia della bellezza, come ha ricordato Giuli, non può che stravincere. Tutta la filiera della cultura italiana trionfa stasera, e spero che questa notizia arrivi anche ad Art Basel, dove l’Italia ha – e sempre avrà, un ruolo da protagonista. Questa vittoria la dedichiamo alle fiere, al collezionismo, al mondo degli antiquari ma, soprattutto, a tutti i professionisti che fanno parte del settore, dai restauratori ai trasportatori. Con questo risultato andiamo anche incontro al mondo dei giovani artisti, che con l’IVA agevolata saranno aiutati”.
“Un provvedimento di portata storica. Finalmente siamo tornati competitivi. Un provvedimento che va nella direzione giusta”, ha commentato a seguito della conferenza la Presidente di Apollo, Alessandra Di Castro.













