
Dopo sei lunghi anni di attesa, la guglia di Notre-Dame torna a guardare il cielo con occhi antichi. Il 23 giugno, al termine di un’imponente operazione di restauro, la prima delle 16 statue in rame ha ripreso il suo posto a 91 metri d’altezza. Ed è San Tommaso – patrono degli architetti – a guidare questo ritorno.
A dare il via al nuovo capitolo è stata la benedizione solenne dell’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich. È lui ad aver autorizzato il riposizionamento della statua sulla guglia, cuore simbolico e visivo di Notre-Dame, devastata dal celebre incendio del 2019 che commosse il mondo intero.
Il ritorno delle statue è un momento carico di significato. Si tratta dei 12 apostoli e dei quattro animali simbolici degli evangelisti: il leone di San Marco, il toro di San Luca, l’aquila di San Giovanni e l’angelo di San Matteo. Le sculture, alte 3,3 metri e pesanti oltre due quintali ciascuna, erano state installate nel 1861 dall’artista Adolphe Victor Geoffroy-Dechaume, lo stesso che creò il celebre gallo posto in cima alla guglia, simbolo di vigilanza e spiritualità, ma anche della Francia stessa.
Miracolosamente, queste statue si salvarono dall’incendio: erano state rimosse appena pochi giorni prima per essere restaurate. Una fortuna insperata, testimoniata dallo stesso gallo ritrovato accartocciato tra le macerie, sopravvissuto per un soffio.
Nel frattempo, le sculture sono rimaste al sicuro in un magazzino nel sud-ovest della Francia. Ma il tempo non le aveva risparmiate: ossidazioni, crepe, perfino fori di proiettile risalenti alla Seconda guerra mondiale. A riportarle al loro splendore è stata la SOCRA, società specializzata nel restauro architettonico, già attiva a Versailles e Mont-Saint-Michel. Oggi, quelle statue brillano di un nuovo rame brunito, protetto da speciali rivestimenti contro le intemperie.
La rinascita è in atto. Secondo l’ente pubblico Rebuilding Notre-Dame, tutte le statue saranno riposizionate entro la fine di luglio, quando la guglia sarà completamente liberata dai ponteggi. “Presto la guglia sarà visibile in tutta la sua bellezza, circondata dalle sue statue. È un segno potente. Entro luglio, tetto e guglia saranno finalmente completati” ha dichiarato il presidente dell’istituzione.
Dopo anni di silenzio e impalcature, Notre-Dame si riprende la sua voce. E con ogni statua che torna al suo posto, la cattedrale non fa che ricordarci che anche le ferite più profonde possono essere ricucite con speranza, arte e memoria.














