
Figura chiave del collezionismo italiano, Alberto Bolaffi ha guidato l’evoluzione della storica casa d’aste torinese verso un gruppo internazionale attivo tra filatelia, arte e investimenti.
Torino. Con la scomparsa di Alberto Bolaffi, avvenuta questa notte nella sua città natale, se ne va uno degli ultimi grandi interpreti del collezionismo europeo. Aveva 89 anni, e da oltre mezzo secolo era il volto e l’anima della casa Bolaffi, azienda fondata nel 1890 e diventata, sotto la sua guida, un punto di riferimento internazionale per la filatelia, la numismatica e non solo.
Erede di una stirpe di periti e collezionisti – il nonno fondatore e il padre Giulio, figura carismatica della filatelia italiana – Alberto Bolaffi ha saputo dare continuità a una storia familiare prestigiosa, coniugando rigore professionale e apertura all’innovazione. Negli anni Sessanta intuì che il collezionismo stava cambiando, e che l’Italia doveva uscire dalla nicchia. Così nel 1962 lanciò il Catalogo Bolaffi d’Arte Moderna e fondò la rivista Bolaffi Arte, creando un ponte tra mercato e cultura, tra arte contemporanea e pubblico generalista.
Sotto la sua guida, la casa d’aste ha progressivamente ampliato il proprio raggio d’azione, aprendosi a settori nuovi come l’arte moderna, i gioielli, i vini da collezione, gli oggetti di design, le curiosità storiche, le auto e moto d’epoca, e infine l’investimento in oro e immobili. Scelte che hanno trasformato la Bolaffi da impresa specializzata a gruppo diversificato, capace di dialogare con un pubblico trasversale, dagli specialisti ai neofiti.
Sempre attento alla divulgazione e all’editoria, Bolaffi ha saputo far crescere un’azienda senza mai snaturarne l’identità, portando la passione per l’oggetto d’arte e da collezione fuori dai circoli chiusi degli esperti e aprendola al grande pubblico. La sua idea di collezionismo era profondamente culturale: un modo per conservare e trasmettere memoria, bellezza, valori tangibili.
Nel 2012 aveva passato il testimone al figlio Giulio Filippo Bolaffi, che ha proseguito nel solco tracciato dal padre, avviando nuove divisioni e portando l’azienda in territori come l’oro da investimento e la consulenza immobiliare di fascia alta. Ma lo stile e la visione di Alberto Bolaffi restavano la bussola.
Cavaliere del Lavoro, Ufficiale al Merito della Repubblica, membro del prestigioso Roll of Distinguished Philatelists, Bolaffi era considerato uno dei massimi esperti a livello internazionale. Amato dai collezionisti, rispettato dai concorrenti, è stato per decenni una figura chiave in grado di tenere insieme passione, competenza e credibilità.
Oggi il mondo del collezionismo perde non solo un imprenditore colto e instancabile, ma un vero ambasciatore della cultura materiale. La sua lezione resta viva: collezionare significa dare valore alle tracce del passato per costruire un’eredità condivisa.













