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Davvero bravi i giovani danzatori del Bayerisches Junior Ballett München a Nervi

Foto Marcello Orselli
Foto Marcello Orselli

Possiamo senz’altro affermare che le sorprese positive che ci ha regalato questo Nervi International Ballet Festival 2025 sono arrivate dagli spettacoli delle due giovani compagnie a programma. Il primo “Following Bird” ad opera del Ballet Kiel presentato il 9 luglio al Carlo Felice e il secondo dal titolo “Maestri contemporanei” presentato il 23 luglio ai Parchi di Nervi dal Bayerisches Junior Ballett München.

La compagnia è stata fondata nel 2010 come prima compagnia giovanile in Germania. Provvista di sedici membri di età compresa tra i diciassette e i vent’anni, grazie alla direzione di Ivan Liška è entrata nel cuore del pubblico uscendo ben oltre i confini della Baviera. In qualità di ambasciatori culturali dello Stato Libero di Baviera e della città di Monaco, i ragazzi della compagnia si sono esibiti sui palcoscenici di Germania, Austria, Svizzera, Francia, Italia, Spagna, Polonia, Repubblica Ceca, Israele e Hong Kong riscontrando sempre grande successo. Questo per la vitalità e l’energia che trasmettono mentre danzano come hanno dimostrato sul palco dei Parchi ieri sera che li ha visti impegnati in sei creazioni firmate da grandi coreografi del nostro tempo: John Neumeier, Eric Gauthier, Jiří Kylián, Richard Siegal e Marco Goecke.

Un programma di altissimo livello tecnico e stilistico che ha indubbiamente messo in luce le qualità di questa giovane compagnia, dove,  come ha detto Liška,  intrattenendo simpaticamente il pubblico tra un cambio di costume dei ballerini e l’altro, ha mosso i primi passi professionali anche Jacopo Bellussi , attuale responsabile artistico del festival.  Ricordiamo che Liška ha ricordi personali legati al Nervi Festival di Mario Porcile, dove nel 1975 danzò Onegin  come membro del corpo di ballo del Balletto dell’Opera di Monaco di Baviera e, vent’anni dopo, nel 1996, interpretò ho il ruolo principale di Odysseus in Odyssee di John Neumeier con l’Hamburg Ballett.  

Foto Marcello Orselli

Ed è stato proprio un brano di Neumeier  ad aprire la serata con Bach-Suite 3 , crazione del 1981, costruita sulla celebre Suite n. 3 in re maggiore di Bach. La coreografia che ricorda molto Concerto barocco di George Balanchine , è infatti come quella del grande coreografo naturalizzato statunitense, un’opera neoclassica che si configura come una sequenza di soli, pas de deux e momenti d’insieme, basato su modelli essenziali, spesso geometrici nella forma fisica che permette di “vedere la musica e ascoltare la danza”come diceva appunto Balanchine.

A seguire Night on Bald Mountain creata da Eric Gauthier nel 2024 proprio per la compagnia bavarese, sul celebre poema sinfonico di Musorgskij Una notte sul Monte Calvo. Qui abbiamo visto cinque coppie che attraverso la danza propongono alcuni temi universali come il rapporto tra l’uomo e la natura. Più interessante Songs of a Wayfarer di Jiří Kylián, uno dei suoi brani più noti sul ciclo di Lieder di Gustav Mahler (Canti di un viandante). Presentato per la prima volta al Nederlands Dans Theater nel 1982  il balletto esplora temi legati alle relazioni e alle esperienze umane, spesso rappresentati attraverso duetti potenti ed espressivi. Bravi ed intensi i giovani elementi della compagnia di Monaco che hanno ben espresso i sentimenti del giovane sfortunato in amore raccontato da Mahler che deve vagare per il mondo alla ricerca di conforto nella bellezza della natura. La musica che si sviluppa fino a un’esplosione di dolore e rabbia, prima di giungere a una sorta di consolazione nel riposo o nella morte trova la sua realizzazione visiva nella coreografia di Kylian che ne traduce ogni passaggio con movimenti ricchi di pathos e profondo significato. 

Di tutt’altro tipo 3/4 Preludes di Richard Siegal (2016, creato sempre per il BJBM) un lavoro più giocoso costruito sui Three Preludes di George Gershwin. Cinque i danzatori in scena: Rebecca Rudolf, Mallika Aithala, Harry Ashton , Peter Gamble e Simon Adamson, molto brillanti ed abili nell’esecuzione.

Foto Marcello Orselli

A chiudere la serata Devil’s Kitchen, nuovissima creazione di Marco Goecke, andata in scena a Monaco lo scorso 11 giugno, costruita per la compagnia su musiche dei Pink Floyd. Goecke si è ispirato alla band progressive rock britannica per fornire la base musicale per la sua coreografia selezionando “Wish You Were Here” del 1975 e “Dogs” del 1977. Tematicamente parlando, mentre “Wish You Were Here” giustappone avidità e ambizione all’interno dell’antica battaglia tra compassione e idealismo, la lunga “Dogs” di 17 minuti, pubblicata per la prima volta sull’album “Animals”, è un ottimo esempio del concetto orwelliano dell’album di paragonare il comportamento umano a quello di vari animali. “Dogs” si concentra sul mondo aggressivo e spesso spietato degli affari attraverso il protagonista di un potente uomo d’affari.  Tutto ciò  Goecke (nuovo direttore artistico e coreografo interno del Ballett Basel a partire da questa estate) lo interpreta con movimenti frenetici, sincopati , ruvidi e schizzati, che francamente hanno ben poco a vedere con la musica dei Pink Floyd complessa, stratificata, caratterizzata da sonorità psichedeliche, rock progressivo, e sperimentazioni sonore. Uno stile caratterizzato da atmosfere evocative, che mescola elementi di blues, musica d’avanguardia e composizioni concettuali. Ciò non toglie che l’esecuzione dei giovani ballerini è stata perfetta ed entusiasmante come poi esternato dai tanti e meritati applausi del pubblico.

Speriamo tuttavia che per questo mio parere sul suo lavoro Marco Goecke non attacchi anche me con escrementi di cane come accadde a Wiebke Hüster, giornalista che criticò il suo lavoro nel 2023 quando era direttore del balletto del teatro di Stato di Hannover!

Il prossimo appuntamento del festival è quello di domenica 27 luglio alle ore 21.15 (Parchi di Nervi) con lo spettacolo di chiusura il Gala Mario Porcile pensato da Jacopo Bellussi, con la consulenza di Maina Gielgud

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