
Un’arma preziosa, incastonata di rubini e diamanti, che sarebbe appartenuta al più discusso re d’Inghilterra. Una scomparsa misteriosa, una caccia al tesoro, durata oltre un secolo che è però ora finita la centro di una mostra, dal titolo “Henry VIII’s Lost Dagger: From the Tudor Court to the Victorian Stage”, al Strawberry Hill House & Garden di Londra.
Protagonista di ritratti iconici del monarca, il pugnale non era solo un ornamento, ma un simbolo di potere, ricchezza e forza militare della dinastia Tudor. Realizzato nel XVI secolo in una bottega ottomana, tempestato di gemme preziose, il pugnale sparì misteriosamente agli inizi del Novecento, dopo aver attraversato le mani di aristocratici, antiquari e persino il palcoscenico vittoriano.
La mostra ripercorre questa incredibile epopea: dalla bottega turca al cuore della corte Tudor, dal collezionista Horace Walpole al celebre attore shakespeariano Charles John Kean, fino all’ultima traccia nota, un’asta da Christie’s oltre 150 anni fa. Poi, il silenzio.

Oggi, dell’originale restano solo i disegni di John Carter. Ma il pubblico potrà ammirare due pugnali identici, prestati dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e da Welbeck Abbey, e immergersi in un allestimento che unisce arte, storia e mistero. “Credo che toccare il passato attraverso gli oggetti possa trasportarci nel tempo”, spiega la curatrice Silvia Davoli, che da anni insegue le tracce della leggendaria arma. La sua ricerca ha portato alla scoperta di sei pugnali gemelli sparsi per il mondo, due dei quali in mostra a Londra per la prima volta.
Un viaggio tra intrighi di corte, collezioni aristocratiche e teatri ottocenteschi, che ci ricorda come i tesori del passato possano ancora raccontare storie straordinarie.














