
Baia, sul Golfo di Napoli, continua a rivelare i suoi segreti. Gli archeologi ritengono di aver identificato le terme perdute di Cicerone. La scoperta, avvenuta nelle acque del Parco Archeologico Sommerso di Baia, riguarda un complesso termale dotato di pavimenti a mosaico perfettamente conservati e di un sofisticato sistema di riscaldamento antico.
Baia, soprannominata la “Las Vegas dell’Impero Romano”, era la meta prediletta dell’élite di Roma: qui soggiornarono Giulio Cesare, Augusto e Nerone. Il poeta Sesto Properzio descriveva il luogo come “un vortice di lusso” e “un porto di vizi”, a testimonianza di una città che univa piaceri, politica e prestigio.
Il sito attribuito a Cicerone si trova a soli tre metri di profondità, nella cosiddetta “Zona B”. Proprio in quell’area, secondo le fonti antiche, sorgeva la villa privata dell’oratore. Le strutture erano già state avvistate nel 2023, ma solo ora sono state documentate con precisione. Gli studiosi stanno analizzando i frammenti ceramici recuperati, nella speranza di confermare l’effettiva connessione con la figura di Cicerone.

L’elemento più spettacolare è un pavimento a mosaico circolare, ancora intatto dopo duemila anni. In autunno inizieranno i lavori di restauro: verranno rimosse le concrezioni minerali e saranno salvaguardate le tracce di affreschi sulle pareti. Sotto il mosaico si nasconde il sistema della suspensura: piccoli pilastri in mattoni che permettevano all’aria calda di circolare sotto il pavimento e attraverso le pareti, garantendo una distribuzione uniforme del calore.
L’acqua sulfurea di Baia era considerata terapeutica, ma la vera attrazione restava lo sfarzo. La città sommersa conserva strade lastricate, colonne, statue e interi edifici. La sua esistenza venne segnalata per la prima volta negli anni ’40 dal pilota Raimondo Baucher, che individuò dall’alto muri e resti di costruzioni; gli scavi subacquei sistematici iniziarono solo alla fine degli anni ’50, con l’evoluzione delle tecniche di immersione.

Il prestigio dei suoi antichi abitanti ha lasciato dietro di sé un patrimonio artistico inestimabile. Solo lo scorso anno, ad esempio, è stato riportato alla luce un raro pavimento in opus sectile, realizzato con pietre tagliate in forme geometriche e assemblate in motivi complessi, tra le decorazioni più costose dell’epoca.
Oggi Baia continua ad attrarre migliaia di visitatori: subacquei pronti a immergersi tra mosaici e colonne, oppure turisti che preferiscono osservare i resti della città romana attraverso i fondali trasparenti delle imbarcazioni. Un viaggio che permette di toccare con mano un frammento di Roma imperiale sospeso tra acqua, mito e storia.














