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Jeff Koons, ora è ufficiale: lascia Pace Gallery e torna da Gagosian

Koons with Hulk (Friends) 2004-2012. Photo: May Tse
Koons with Hulk (Friends) 2004-2012. Photo: May Tse

Dopo una parentesi tutt’altro che duratura con Pace Gallery, Jeff Koons torna sotto l’ala di Gagosian, che lo aveva rappresentato per due decenni.

L’annuncio, ufficializzato mercoledì, non è stato del tutto inatteso: a maggio, infatti, l’artista aveva già collaborato con Gagosian in occasione di Frieze New York, dove aveva esposto tre opere della serie Hulk Elvis, provenienti dalla sua collezione privata.

L’uscita di scena da Pace arriva in seguito a un progetto fallito: una serie di sculture ispirate a Meissen si è rivelata troppo onerosa da sostenere. Addirittura la galleria avrebbe coinvolto investitori esterni, con un impegno tra i 50 e i 100 milioni di dollari. Ma l’interesse è svanito quando sono stati richiesti ulteriori fondi per completare la produzione, portando alla rottura tra Koons e la galleria.

La svolta arriva in un periodo complesso per Koons. Nonostante detenga ancora il record per l’opera più costosa mai venduta all’asta da un artista vivente (Rabbit, 1986, aggiudicata per 91,1 milioni di dollari nel 2019), il suo mercato ha mostrato segni di debolezza negli ultimi anni. Eppure, dietro le quinte di questo ritorno potrebbero muoversi importanti collezionisti e mercanti d’arte, decisi a rilanciare la sua immagine e il suo valore.

Il ritorno in Gagosian non è solo un gesto nostalgico, ma potrebbe rivelarsi una mossa strategica. La galleria, che vanta 20 sedi a livello globale, ha già ospitato 13 mostre personali dedicate all’artista tra Beverly Hills, Londra, Hong Kong e New York. Pur non avendo ancora comunicato ufficialmente una nuova esposizione, tutto lascia presagire che qualcosa sia già in programma.

Quando nel 2021 Koons aveva scelto di lasciare sia Gagosian che David Zwirner – con cui questa volta non sembra aver riallacciato rapporti – aveva parlato di un bisogno di rinnovamento. Ma dopo soli tre anni, pare che l’artista abbia deciso di tornare in acque più familiari. E forse più sicure.

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