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“Architecture Office” di Donald Judd riapre dopo un restauro di 3,3 milioni

Architecture Office, Judd Foundation, Marfa, Texas. Photo: Matthew Millman © Judd Foundation.
Architecture Office, Judd Foundation, Marfa, Texas. Credits: Matthew Millman © Judd Foundation.
Dopo sette anni di lavori e un incendio che ne ha compromesso parte della struttura, la Judd Foundation ha completato il restauro dell’Architecture Office a Marfa, Texas, uno degli spazi che Donald Judd aveva destinato alla presentazione di progetti e all’incontro con i clienti.

Il rapporto dell’artista con l’edificio risale al 1990, quando acquistò la costruzione in mattoni a due piani nel centro della città. Come per altri interventi a Marfa — dal recupero di un intero isolato alla riconversione di una base militare dismessa — l’obiettivo era riportare lo stabile alle sue condizioni originarie. Judd eliminò le superfetazioni, lasciò visibili muri e pavimenti, e ne fece un ufficio che rispettava la storia del luogo pur assumendo una disposizione interna insolita.

Architecture Office, Judd Foundation, Marfa, Texas. Credits: Matthew Millman © Judd Foundation.

A distanza di oltre trent’anni, la Fondazione ha seguito lo stesso principio nel lungo intervento di restauro, il primo di una serie in programma a Marfa dopo quello della residenza newyorkese di Spring Street nel 2013. Non senza ostacoli: l’edificio, deteriorato dagli anni, fu colpito nel 2021 da un incendio che distrusse gran parte degli interni e il tetto.

L’episodio ha però permesso di ripensare il progetto insieme a Schaum Architects, introducendo soluzioni pensate per il clima desertico. Tra queste, un sistema di ventilazione naturale notturna, infissi con nuove vetrature, una tettoia metallica sulla facciata e pannelli solari sul tetto. Secondo l’architetto Troy Schaum, l’intervento riesce a coniugare sostenibilità, storia locale e il lavoro di Judd.

Architecture Office, Judd Foundation, Marfa, Texas. Credits: Matthew Millman © Judd Foundation.

Il piano terra ospita oggi modelli architettonici, disegni e prototipi, in continuità con la funzione originaria dello spazio. Al secondo piano, gli appartamenti per gli ospiti sono stati riattivati e una zona abitativa, per la prima volta aperta al pubblico, presenta opere di John Chamberlain e arredi di Alvar Aalto.

“Quello che Don ha realizzato riguarda il presente, il modo in cui si pensa e si costruisce l’ambiente che ci circonda”, ha spiegato Flavin Judd, direttore artistico della Fondazione. “L’Architecture Office consente di vedere questa idea e i materiali che ne sono alla base”.

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