
Torino custodisce le sue cicatrici. Non solo nei palazzi e nelle piazze, ma nell’inconscio collettivo della città, dove i traumi della storia continuano a parlare. Dal 16 settembre al 12 ottobre 2025, il Bookshop della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo diventa lo spazio in cui dieci di queste ferite trovano una nuova voce grazie all’arte contemporanea. “Le ferite di Torino”, progetto a cura di Spazio Taverna, invita a guardare la città attraverso gli occhi di artisti che reinterpretano episodi dolorosi del passato, trasformandoli in opere capaci di restituire memoria, riflessione e un nuovo senso di comunità.
La mostra prende in esame dieci momenti traumatici della storia torinese, individuando date e luoghi in cui la città ha tradito sé stessa. Sono ferite che attraversano secoli e che, ancora oggi, segnano profondamente l’identità collettiva. Per ciascuna di esse, dieci artisti italiani di diverse generazioni hanno elaborato un’opera su carta Amatruda, restituendo una visione simbolica e condivisa del trauma. Tra loro: Ludovica Carbotta, Guglielmo Castelli, Manuele Cerutti, Sara Enrico, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Giuliana Rosso, Davide Sgambaro, Eugenio Tibaldi e Grazia Toderi.
Ogni opera non si limita a rappresentare un evento storico, ma cerca di ricucire la memoria, di trasformare un dolore collettivo in un gesto estetico e simbolico, capace di restituire un senso di integrazione tra passato e presente. La mostra attraversa ferite antiche, come la presa di Torino da parte dei francesi nel 1639 o la strage del 1864, fino ai drammatici episodi del ventennio fascista, tra cui l’eccidio di Corso Spezia del 1922 e la morte della famiglia Arduino nel 1945. Non mancano le tragedie del dopoguerra, dall’incidente aereo di Superga del 1949 all’omicidio Casalegno nel 1977, passando per la marcia dei 40.000 del 1980 e l’incendio del Cinema Statuto del 1983. La narrazione arriva fino a ferite più recenti, come l’incidente Thyssen del 2007 e la tragedia di Piazza San Carlo del 2017, dimostrando come la memoria della città continui a essere segnata da eventi dolorosi.
“Le ferite di Torino” è il terzo episodio di un progetto iniziato a Roma nel 2023 con “Le ferite di Roma” presso la Galleria Mattia De Luca e proseguito nel 2025 con “Le ferite di Milano” presso Triennale Milano. Con questa trilogia, Spazio Taverna costruisce un percorso che intreccia memoria, storia e linguaggi dell’arte contemporanea, invitando lo spettatore a osservare le città non solo come spazi fisici, ma come organismi vivi, segnati da cicatrici che formano la loro identità collettiva.
La mostra offre così un’occasione unica per riflettere sul ruolo dell’arte come strumento di memoria e integrazione, mostrando come il passato, anche quello più doloroso, possa diventare materia di elaborazione estetica e culturale, capace di restituire senso, consapevolezza e dialogo tra generazioni.













