
Una scoperta straordinaria scuote il mondo dell’arte: il dipinto Cristo in croce di Peter Paul Rubens, maestro fiammingo del XVII secolo, a lungo perduto, è stato ritrovato in una villa parigina.
La notizia è stata confermata da Jean-Pierre Osenat, banditore e capo dell’omonima casa d’aste, che ha scoperto l’opera lo scorso settembre mentre si preparava a vendere la residenza nel VI arrondissement di Parigi. “È un capolavoro”, ha dichiarato Osenat all’AFP, riferendosi allo schizzo di Gesù Cristo in croce dipinto nel 1613. “Rubens lo realizzò all’apice del suo talento. L’opera è in ottime condizioni.”
Il dipinto drammatico, che misura 42 per 29 pollici, rappresenta una vera professione di fede, un soggetto ricorrente per Rubens, protestante convertitosi al cattolicesimo. Secondo l’AFP, l’opera sarà messa all’asta questo autunno presso la casa d’aste Osenat di Fontainebleau, a sud di Parigi.
L’autenticità di Cristo in croce è stata confermata dal curatore e storico dell’arte tedesco Nils Buttner, presidente del Centrum Rubenianum di Anversa, già dal 2021. La provenienza è stata verificata con radiografie, analisi dei pigmenti e altri metodi scientifici, avvalorando la decisione di includere nei prossimi Addenda e Corrigenda (cioè strumenti di aggiornamento e correzione) del catalogo ragionato di Rubens.
A differenza di molte altre opere di Rubens destinate alla Chiesa cattolica, questa tela fu probabilmente realizzata per un collezionista privato. Prima dei proprietari della villa parigina, il dipinto si ritiene fosse appartenuto al pittore accademico francese del XIX secolo William-Adolphe Bouguereau.













