
Jonathan Anderson ha presentato la sua prima collezione femminile per Dior, rendendo omaggio ai designer che lo hanno preceduto e alla storia della Maison
Un dialogo empatico con la storia della Maison. Questo è il cuore della sfilata di debutto di Jonathan Anderson alla direzione di Dior Couture. La collezione prêt-à-porter femminile primavera-estate 2026 si annunciava come l’evento più atteso della fashion week parigina di inizio ottobre. Un grande prisma gigante al centro della sala mostrava un video con i momenti salienti della storia della Maison, con spezzoni di celebri sfilate di tutti i decenni: un omaggio ai suoi predecessori, ma soprattutto alle radici e all’heritage di un brand con quasi 80 anni di storia gloriosa. La collezione immaginata da Anderson si proponeva come un tributo ai codici emblematici Dior reinterpretati in chiave moderna e pensati per il guardaroba contemporaneo. Per disegnarla, lo stilista si è immerso negli archivi della Maison per recuperare silhouette, dettagli e lavorazioni. Anderson riporta sulla passerella i colori pastello tanto cari a Monsieur Dior, come il turchese, il celeste cielo, il rosa confetto, il grigio perla, accostati agli immancabili bianco e nero.

Ogni pezzo è strutturato e concepito come una scultura, seguendo i princìpi di architettura dell’abito che nel 1947 resero famosa la moda del New Look Dior nel mondo. Strizzando l’occhio al 1700, sfilano abiti di pizzo, gonne mini o a palloncino o sagomate da voluminosi panier, bluse con il fiocco, mantelle avvolgenti e giacche strutturate dall’inconfondibile silhouette “en huit”. Anderson gioca con i volumi e le proporzioni, utilizzando strategicamente drappeggi, ruches e plissè, donando ai modelli una femminilità delicata e poetica. Tra gli accessori, focus sulle scarpe, impreziosite da fiocchetti in punta, rose di tessuto o ‘bunny ears’ – che tanto sarebbero piaciuti a Maria Antonietta. E poi, maxi cappelli a tricorno, ispirati alla pittura settecentesca ad aggiungere un tocco scenografico e spettacolare. Al termine della sfilata, una fragorosa standing ovation saluta il nuovo stilista, annunciando un nuovo luminoso capitolo per la moda Dior.













