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L’artista Máret Ánne Sara porta la tradizione Sami alla Turbine Hall della Tate Modern di Londra

Hyundai Commission Maret Anne Sara. Photo © Tate (Sonal Bakrania) Hyundai Commission Maret Anne Sara. Photo © Tate (Sonal Bakrania)
Hyundai Commission Maret Anne Sara. Photo © Tate (Sonal Bakrania)
Hyundai Commission Maret Anne Sara. Photo © Tate (Sonal Bakrania)
Goavve-Geabbil è il titolo della monumentale installazione dell’artista Sami Máret Ánne Sara, da oggi in mostra presso la Turbine Hall della Tate Modern di Londra. Fino al 6 aprile 2026

Presentata nell’ambito della annuale Hyundai Commission, resa possibile dalla partnership tra Tate e Hyundai Motor, l’opera di Máret Ánne Sara si presenta come una grande installazione immersiva che celebra il rapporto tra il popolo Sami, le renne e la terra. Attraverso la combinazione di pelli e ossa derivati dalle tradizionali pratiche della pastorizia delle renne, materiali industriali, suoni e profumi, l’artista intende evidenziare le problematiche ecologiche che influenzano la vita dei Sami. Ponendosi in relazione con il luogo che ospita la mostra: in linea con la precedente destinazione d’uso della Tate Modern, ovvero una ex centrale elettrica a petrolio e carbone, Máret Ánne Sara invita i visitatori ad abbracciare una visione alternativa dell’energia, intesa come forza vitale sacra.

L’opera si presenta come una scultura composta da pelli di renna legate da cavi elettrici, una sorta di monumento per onorare le renne e ricordare le vite perse a causa dei cambiamenti climatici. Il titolo Goavve si riferisce al peggioramento delle condizioni ambientali, in cui pioggia e neve sciolta si congelano formando strati di ghiaccio sulla superficie terrestre, impedendo agli animali di accedere alle fonti di cibo sottostanti. I cavi rappresentano la continua estrazione di risorse dalla Lapponia attraverso lo sviluppo minerario ed energetico, che porta alla distruzione degli ecosistemi, allo spostamento di animali e persone e alla scomparsa delle pratiche culturali. Le pelli simboleggiano il potere che scaturisce dalle tradizioni ancestrali, incarnando la forza, la conoscenza e i legami spirituali tramandati di generazione in generazione.

Geabbil è il titolo del labirinto di cui si compone l’opera, situata nella parte orientale della Turbine Hall. La struttura labirintica è basata sull’anatomia del naso della renna, organo in grado di riscaldare l’aria di 80 °C in meno di un secondo. Le pareti dell’installazione sono costruite con pali di legno intagliati con i marchi auricolari delle renne, elementi distintivi tramandati da generazioni di Sami per distinguere le loro mandrie e indicare il loro impegno nella salvaguardia degli animali e del loro ambiente.

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