
Non si ferma l’alluvione di notizie di ritrovamenti archeologici da una parte all’altra del globo. Ora un gruppo di archeologi egiziani avrebbe riportato alla luce una fortezza di oltre 3000 anni fa, descritta come una delle “più grandi e importanti” mai trovate in Egitto
Nel sito archeologico di Tell El-Kharouba, nel Nord Sinai, è emersa un’impressionante struttura fortificata che si estende su circa 85.000 piedi quadrati – l’equivalente di mezzo isolato cittadino. Oggi le rovine giacciono vicino alla città di Sheikh Zuweid, non lontano dal confine con la Striscia di Gaza, ma durante il Nuovo Regno (1550-1070 a.C.) questa fortezza vigilava sulla Via di Horus, l’antica rotta commerciale dell’Età del Bronzo che collegava l’Egitto al Levante, arrivando fino all’Anatolia e alla Mesopotamia. “Questa struttura sottolinea la pianificazione brillante degli antichi re d’Egitto”, ha dichiarato il Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano. “Costruirono una serie di fortezze per proteggere i confini orientali e garantire la sicurezza delle rotte strategiche più importanti”.
La vita quotidiana nella fortezza
Gli scavi hanno rivelato che la fortezza era tre volte più grande di un’altra scoperta negli anni ’80 nelle vicinanze. Le mura, straordinariamente spesse e lunghe oltre 90 metri, erano protette da undici torri e includevano un ingresso fortificato. All’interno, gli archeologi hanno identificato aree che ospitavano i soldati e hanno portato alla luce reperti straordinari: ceramiche, grandi contenitori per le provviste, un forno per il pane e persino resti di impasto pietrificato – testimonianze concrete della vita quotidiana dei militari di guardia al confine.
I reperti più preziosi
Tra i ritrovamenti più significativi ci sono un vaso impresso con il cartiglio del faraone Thutmose I (1506-1493 a.C.), i resti di una torre risalenti alla XVIII dinastia, oltre che a frammenti di pietra vulcanica, probabilmente importata dalle isole greche. La fortezza subì diverse modifiche nel tempo, con l’ingresso meridionale ridisegnato più volte per migliorare le difese e adattarsi all’evoluzione dei conflitti militari. A quanto pare, ora gli scavi a Tell El-Kharouba continueranno con l’obiettivo di portare alla luce il resto della fortezza e indagare un vicino porto militare che si ritiene fosse collegato alla struttura. Intanto, poche settimane fa le autorità egiziane hanno riaperto al pubblico, dopo oltre vent’anni di restauri, la tomba di Amenhotep III, altro faraone della XVIII dinastia.














