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Grafica “alpina” e Franz Wanner. Due mostre a Kunst Meran Merano Arte

Franz Wanner, Musterfolien (1), 2024. Courtesy of the artist Franz Wanner, Musterfolien (1), 2024. Courtesy of the artist
Copertina per opuscolo della corsa in salita Trento-Bondone, 1928
Copertina per opuscolo della corsa in salita Trento-Bondone, 1928
Alla grafica applicata e sviluppata nell’area alpina dell’Euregio si affianca la prima personale italiana dell’artista tedesco

AlpiTypes è il progetto espositivo di Kunst Meran Merano Arte dedicato alla rilettura contemporanea della grafica applicata e sviluppata nell’area alpina dell’Euregio (attuali Trentino, Alto Adige/Südtirol e Tirolo austriaco). Progetto che scaturisce da una ricerca guidata dai professori Antonino Benincasa e Massimo Martignoni insieme a un gruppo di studentesse e studenti della Libera Università di Bolzano del Corso di laurea in Design e Arti, con la co-curatela di Anna Zinelli. Lo spunto è la produzione grafica riferita ai manifesti, ai libri, alle riviste e ad altri stampati della prima metà del Novecento e dei decenni immediatamente seguenti.

Accanto alla crescita del turismo legato alla montagna prende vita una notevole produzione di guide, riviste, locandine, dépliant e poster. E’ sufficiente accennare a Fortunato Depero. Intuisce in anticipo che il futuro sarebbe stato della pubblicità. Nel manifesto per la corsa Trento-Bondone l’impaginazione del 1928, a dir poco fantasiosa, accentua le frecce nere proiettate su percorso della salita Il rivolgere l’attenzione ai caratteri, rispetto alle immagini, testimonia l’interesse per le correnti stilistiche europee: Secessione Viennese, Jugendstil, Bauhaus, Razionalismo; dalle avanguardie storiche quindi, alla rivoluzione grafica degli anni ’30.

 

Gioele Maines, Prachensky Sport, 2024 Font inspiriert von der Typografie eines Plakats von Nikolaus Prachensky
Gioele Maines, Prachensky Sport, 2024 Font inspiriert von der Typografie eines Plakats von Nikolaus Prachensky

Scelte che testimoniano un rifarsi a modelli internazionali fin qui ignorati o poco considerati dalla storiografia critica. Basandosi sulle indicazioni provenienti dal lettering (in genere alfabeti appena accennati se non totalmente carenti) le studentesse e gli studenti hanno ricostruito con notevole competenza i caratteri mancanti. Un intervento questo, di archeologia tipografica, che ha messo in risalto l’accuratezza artigianale, la valenza estetica e l’impostazione avanguardistica della produzione grafica locale. La mostra include incontri di approfondimento e workshop rivolti a un pubblico ampio, allo scopo di confrontarsi sulle procedure del disegno tipografico.

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Ma c’è dell’altro. Kunst Meran Merano Arte propone anche la mostra di Franz Wanner: Presenze sospese Immagini di uno sfruttamento. La prima personale italiana dell’artista tedesco, a cura di Kristina Kreutzwald e Martina Oberprantacher. Wanner, che vive tra Monaco e Zurigo, è un autore che indaga l’organizzazione del potere e i meccanismi utilizzati dalle società per rimuovere il proprio passato. Da qui nasce i il suo interesse per l’industria bellica, i servizi segreti, le conseguenze economico-ideologiche del nazionalsocialismo nella Germania federale. E lo fa ricorrendo ad una ricerca che intreccia documenti e finzioni a sostegno di una narrazione che vuole riflettere sulla tendenza ai vuoti di memoria in Germania e Alto Adige.

Nell’esposizione di Merano Arte, Wanner analizza la fase del lavoro forzato durante il nazismo e le relative conseguenze anche nel presente. Configurando un progetto multimediale che utilizza installazioni, video, testi, fotografie in un percorso non cronologico che si confronta con questioni ideologico-sociali. Se si vuole accennare ad un referente illustre bisogna fare il nome, con tutte le precauzioni del caso, del tedesco Anselm Kiefer e il suo tormentato confrontarsi con i demoni della storia, la natura tragica del nazismo e l’identità tedesca del dopoguerra.

 

Franz Wanner, Musterfolien (1), 2024. Courtesy of the artist
Franz Wanner, Musterfolien (1), 2024. Courtesy of the artist
Resistenza personale

Tornando a Wanner, c’è una motivazione precisa che guida la sua ricerca storico/artistica: porre l’osservatore di fronte all’ignoranza collettiva rispetto ad ampiezza, dimensioni e strutture del lavoro forzato sotto il nazismo. Per avere un’idea del fenomeno basta ricordare che dal momento i cui i nazisti presero il potere nel 1933 fino alla fine della Seconda guerra mondiale nel 1945, oltre venti milioni di persone furono costrette ai lavori forzati in Germania o nei paesi occupati. Non esisteva ambito socioeconomico che escludesse forme di lavoro coatto: dalle miniere all’industria, dall’artigianato all’edilizia, dall’agricoltura alla municipalità. Fino alla chiesa e alle istituzioni artistiche.

Nel video Berlin-Lichtenberg Wanner, che a si serve dei classici metodi cinematografici, tagli, montaggio, ripetizioni, slow motion, titoli intermedi, ricorre alle immagini di un filmato amatoriale del 1943. L’intenzione dell’artefice delle riprese è riprendere sereni momenti familiari nell’omonimo quartiere berlinese. Ma siccome il diavolo fa le pentole…, in una inquadratura entrano contenuti visivi non voluti. Sullo sfondo si distingue la quotidianità del lavoro forzato, con un gruppo di detenute che vanno verso il luogo di lavoro. Un’accidentale documentazione dell’onnipresenza del lavoro coatto nella Germania nazista.

In mostra, e sulla copertina del catalogo, è visibile un paio di occhiali. Un reperto in plexiglas fotografato da Wanner nel 2022 a Falkensee, vicino Berlino. Si ipotizza che chi li indossava, lavorasse forzosamente nell’industria nazista degli armamenti. Non è un semplice oggetto. Dovendo gli occhiali proteggere la vista, era proibita ogni forma di protezione, esprimono un’azione libera e di resistenza personale. Da ricordare in chiusura le fotografie della serie Eintragungen (Iscrizioni): si vedono le iscrizioni manoscritte degli internati militari italiani nel campo di Berlino-Schoneweide negli anni 1944-1945. Un’autoaffermazione in condizioni di estrema repressione.

Merano Arte
AlpiTypes lettere immagini tracce
Curatori: Antonio Benincasa, Massimo Martignoni, Anna Zinelli
Periodo: 25.10.2025 – 18.01.2026
Franz Wanner: Presenze sospese Immagini di uno sfruttamento.
Curatori: Kristina Kreutzwald e Martina Oberprantacher.
Periodo: 25.10.2025 – 18.01.2026

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