
Il dipinto di San Francesco d’Assisi esposto da due secoli nell’omonima Chiesa a Teotihuacán, nei pressi di Città del Messico, era scomparsa nel 2001. E oggi torna a casa grazie a un controllo di due diligence della casa d’aste Morton Subastas.
Della serie: tutto è bene quel che finisce bene, anche se i tempi in questo caso sono stati un po’ biblici, per rimanere in tema. Il 9 novembre scorso, infatti, più di mille persone si sono riunite nella Chiesa di San Francesco d’Assisi a Teotihuacán, una città a circa 40 chilometri a nord-est di Città del Messico, per assistere a un evento straordinario: la reintegrazione del dipinto del santo patrono, scomparso quasi un quarto di secolo fa, nel 2001, dopo essere stata l’icona di punta della chiesa per oltre 250 anni.
Il suo ritorno è il frutto di un meticoloso controllo da parte di Morton Subastas. Nel 2018, infatti, il quadro era stato consegnato alla casa d’aste, ma dopo l’invio del catalogo pre-vendita all’Art Loss Register, l’opera è stata identificata come trafugata. La vendita fu immediatamente annullata e iniziò il processo di recupero con la chiesa, mentre il dipinto era ancora detenuto dalla casa d’aste. Tuttavia, una disputa legale tra il proprietario che l’aveva consegnato e il rivenditore da cui l’aveva acquistato portò al sequestro dell’opera da parte delle forze dell’ordine, che la custodirono per sette anni. Il caso si è risolto solo all’inizio di quest’anno, permettendo ad Art Loss Register e Morton Subastas di organizzare il rimpatrio.
“È molto raro per noi vedere l’oggetto recuperato di persona, in situ, e la cerimonia è stata un’esperienza profondamente toccante, con molte lacrime di gioia“, ha dichiarato Charlotte Chambers-Farah, responsabile clienti di Art Loss Register: “Non è stato solo il recupero di un’opera d’arte fisica, ma ha segnato il ritorno di un oggetto profondamente integrale alla loro fede“. Morton Subastas, casa d’aste leader in Messico, che ha coperto tutti i costi associati alla restituzione e al trasferimento dell’opera, ha affermato in una nota che una delle sue priorità è salvaguardare il patrimonio artistico del Paese.
Il dipinto raffigura San Francesco mentre vaga in un arido paesaggio roccioso. Le sue mani e il piede visibile portano le stigmate, mentre regge una croce e un teschio. Questi dettagli fanno riferimento al racconto della sua contemplazione di un mese sul Monte della Verna, in Toscana, nel 1224, al termine della quale emerse con i segni corrispondenti alle ferite della crocifissione di Cristo. Un agnello ai suoi piedi lo guarda con devozione mentre il santo si allontana da un globo blu, simbolo del suo abbandono della vita mondana. Nell’angolo in basso a sinistra del dipinto è presente una dedica a Don Gregorio Juan, sindaco della città nel 1747.













