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Diploma d’onore per la carriera: la Triennale omaggia Massimo Minini

Massimo Minini
Massimo Minini
Aveva festeggiato i suoi primi 40 anni di carriera con una grande mostra alla Triennale, nel 2013. Oggi, Massimo Minini, di anni di carriera ne compie più di cinquanta, e l’istituzione milanese lo omaggia con un “Diploma d’Onore”

Mercoledì 3 dicembre 2025, appuntamento speciale alla Triennale di Milano: Massimo Minini, gallerista che non ha bisogno di molte presentazioni, riceverà il Diploma d’Onore per la sua straordinaria sensibilità nell’interpretare e sostenere l’evoluzione dell’arte contemporanea in Italia e nel mondo. La cerimonia, che si terrà negli spazi di Cucina Triennale, rappresenta il riconoscimento a una carriera eccezionale che ha attraversato mezzo secolo, dalla fondazione della Galleria Massimo Minini a Brescia nel 1973 alla creazione di uno spazio di fama internazionale, animato da un dialogo costante tra artisti, curatori, collezionisti e istituzioni.

Gli ospiti per Massimo Minini, alla Triennale

L’evento vedrà la partecipazione di personalità chiave che hanno condiviso il percorso di Minini nel mondo dell’arte, in dialogo con lui per condividere aneddoti, ricordi e riflessioni sulla sua carriera e le relazioni significative che hanno segnato il suo cammino. Tra gli ospiti, spicca la presenza di Robert Barry, uno dei padri fondatori dell’arte concettuale, che per l’occasione presenterà un’opera site specific, Untitled (2018), composta da lettere in vinile su vetro. Barry, già dalla metà degli anni Sessanta, aveva spostato l’attenzione dello spettatore dalla pura visibilità retinica al contenuto e al concetto del lavoro, trasformando l’opera d’arte in uno strumento di interpretazione del reale. Come scrive lo stesso Minini: “L’alfabeto di Robert conta meno di trecento parole e tutte aprono su un significato ulteriore, nascosto ma evidente: actual, different, intimate, sono parole che possono indicare un altrove”.

Quarantanni d’arte contemporanea. Massimo Minini 1973-2013, Triennale di Milano, Milano, Novembre 2013, Courtesy Triennale

La storia di Massimo Minini

“Quarantanni d’arte contemporanea. Massimo Minini 1973-2013” era la mostra che la Triennale aveva dedicato nel 2013 al gallerista bresciano, allora per i primi quarant’anni di attività. Quell’esposizione costituiva un vero e proprio spaccato di storia dell’arte contemporanea raccontata dal punto di vista speciale del suo diretto protagonista, diventato celebre anche per i suoi “pizzini”, brevi testi – spesso fulminanti, sui suoi artisti e i suoi incontri. Tra i fondatori della Galleria Banco prima, dal 1973 alla “Massimo Minini”  sono passati tutti i grandi: Anish Kapoor e Maurizio Cattelan, Jan Fabre e Vanessa Beecroft, Alighiero Boetti e Ettore Spalletti, Bertrand Lavier e Alberto Garutti, Salvo e Luigi Ontani, solo per citarne alcuni. Oggi, a distanza di dodici anni da quella mostra celebrativa e a cinquantadue dall’apertura della galleria, il Diploma d’Onore della Triennale non segna semplicemente un traguardo, ma riconosce il ruolo fondamentale di Minini nell’aver costruito un ponte solido tra Brescia e il sistema dell’arte internazionale, tra l’Italia e i grandi centri del contemporaneo mondiale. Una visione che, attraverso la costante ricerca di nuovi linguaggi e la fiducia nelle giovani generazioni, ha contribuito a scrivere pagine fondamentali della storia dell’arte del nostro tempo.

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