
Una decina di opere di Morales instaurano un dialogo con la Cappella normanna. La luce come principio fondativo e materia viva della pittura
“Gli eventi spettacolari, i frammenti di cosmo si inverano nella sua pittura. Che ci consegna delle visioni assolute, delle apparizioni di cromo e di luce di inestinguibile Bellezza”. Con queste parole la curatrice Serena Ribaudo introduce l’opera di Ernesto Morales, in occasione della mostra personale A un’eterna luce. In programma al 14 novembre al 9 gennaio 2026 presso la Cappella dell’Incoronata, sede del Museo RISO di Palermo. L’artista, reduce dai recenti successi internazionali al Rothko Museum in Lettonia con The Beginning and the Light e dall’esposizione Tra le ombre dorate del silenzio al Duomo di Prato, approda a Palermo con un progetto che concentra la sua ricerca attorno al tema della luce come principio fondativo e materia viva della pittura.

Circa una decina di opere instaurano un dialogo con la Cappella normanna, per una mostra che si configura come una meditazione visiva sulla luce e come un omaggio a quella siciliana. La stessa che attraversa la tradizione pittorica da Antonello da Messina e che risuona negli scritti di autori come Jacopo da Lentini, Sciascia, Lucio Piccolo e Vincenzo Consolo. Proprio da Consolo viene il titolo della mostra: nel saggio Paesaggi di luce lo scrittore descrive la Sicilia come “luogo di luci, di incroci o giochi di luce” e si definisce “affisso a un’eterna luce”. Condizione che Morales avverte come propria nel suo innamoramento perenne per la luce.

“Per me la luce è principio e misura di ogni percezione”, afferma l’artista. “È energia che struttura lo spazio e rivela l’essenza delle forme… Dipingere la luce significa entrare in dialogo con il tempo sospeso… In ogni opera cerco di restituire questa forza che unisce l’esperienza sensibile alla dimensione metafisica”. Ribaudo ricorda che l’idea della mostra nacque durante una conversazione con l’artista al Rothko Museum, quando gli scritti di Mark Rothko offrirono una chiave comune di riflessione sulla pittura e sul suo valore spirituale.













