
Dopo mezzo secolo di attività la storica e mitica Sperone Westwater, galleria newyorchese che ha contribuito in modo decisivo al lancio internazionale di artisti del calibro di Bruce Nauman, Richard Long e Francesco Clemente, chiude le sue porte
“Dopo 50 anni di successi, la Sperone Westwater Gallery chiuderà il 31 dicembre, poiché i co-fondatori Angela Westwater e Gian Enzo Sperone hanno deciso di dedicarsi ad altri progetti“, si legge in una nota diffusa dalla galleria, che aggiunge “I fondatori ringraziano tutti coloro che hanno contribuito al successo e ai traguardi della Galleria“, che dà l’addio proprio con l’ultima mostra dedicata a Richard Long, con Sperone fin dall’inizio.
La storia di Sperone Westwater
Fondata nel 1975 nel quartiere di SoHo con il nome di Sperone Westwater Fischer (Konrad Fischer, il terzo gallerista che dava il nome allo spazio, si separò dalla società nel 1982), la galleria esordì con una mostra di Carl Andre, seguita l’anno successivo da esposizioni per Douglas Huebler, On Kawara, Brice Marden e altri artisti che divennero negli anni delle vere e proprie icone dell’arte statunitense. Durante gli anni ’80, Sperone Westwater divenne un punto di riferimento per la pittura Neo-espressionista e la Transavanguardia di Francesco Clemente, Mimmo Paladino, Sandro Chia ed Enzo Cucchi fu una delle “correnti” più supportate dalla galleria. Ma c’è stato spazio anche per molti altri, meno “inquadrabili”: Wim Delvoye, Not Vital, Guillermo Kuitca, Mario Merz, Alexis Rockman, Wolfgang Laib e David Lynch, che espose per la prima volta i suoi dipinti proprio da Sperone Westwater, senza lasciare – all’epoca, grandi consensi. Ora, come riporta anche ArtNews, si attende di scoprire che cosa ne sarà della sede della galleria, un edificio progettato da Norman Foster sulla Bowery. Ma quel che è certo è che, anche oggi, si sta scrivendo la fine di un’era.














