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Cercare la natura. Parigi e l’arte nel giardino

Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi
Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi
Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi
Jardiner è la prima mostra che si occupa specificatamente della figura del giardiniere e dell’importanza del giardino oggi

Uno tra i più rinomati paesaggisti e teorici del nostro tempo – Gilles Clément – afferma che il giardino è un organismo vivente e in continuo movimento, un’entità che si espande e si trasforma seguendo le proprie logiche naturali. In questo contesto l’uomo è visto come un giardiniere che ha il compito di garantire le cure minime, comprendendo i comportamenti delle specie e lavorando con la natura e non contro di essa. Jardiner è la prima mostra che si occupa specificatamente della figura del giardiniere e dell’importanza del fare giardinaggio oggi.

Organizzata dal team curatoriale della Cité des Sciences et de l’Industrie alla Villette di Parigi, affronta in un ampio percorso espositivo, le scienze all’opera nei nostri giardini – dall’orto domestico ai giardini spontanei, fino ai giardini comunitari. Jardiner cerca di fornire un’interpretazione multidisciplinare e scientifica del mondo vivente. Botanica, biochimica, neurologia e persino sociologia vengono prese in considerazione nel tentativo di decodificare uno spazio familiare ma profondamente complesso.

 

Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi
Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi
Il giardiniere contemporaneo

Creando una stretta collaborazione tra artisti, designer e botanici, la mostra mette in risalto i cinque sensi (vista, udito, tatto, gusto, olfatto), utili al giardiniere contemporaneo per decodificare gli elementi necessari alla comprensione della vegetazione. Attraverso una sequenza di strutture di legno viene indicato un percorso sensoriale dei giardini esistenti. Alcuni sono luoghi creati dalla natura stessa, che non sono selvatici ma che presentano uno sfasamento rispetto al paesaggio circostante, distinguendosi per un dettaglio, un colore o un fiore.

Altri sono luoghi maggiormente strutturati, disegnati per scopi terapeutici, come i giardini curativi, con erbe medicinali. Oppure i giardini interculturali, realizzati da comunità locali e migranti, a ricordo delle proprie radici. O ancora i giardini di guerra, realizzati in momenti di crisi politica, economica, climatica.

 

Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi
Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi

Vengono poi presentati i giardini delle famiglie, concepiti come strumenti didattici e di crescita; i giardini dei fiori, luoghi di bellezza e di benessere; i giardini di verdure, orti urbani, luoghi di pausa e di condivisione del cibo. Su tutte queste rappresentazioni prevale il concetto di Giardino Mediterraneo, caldo, secco, senza necessità di molta acqua, elementi ormai indispensabili per la realizzazione di uno spazio verde sostenibile.

Biodiversità nella vita quotidiana

Prendersi del tempo tra piante e fiori. Il giardino come oasi, come pausa, come cura. Sono questi i concetti che prevalgono lungo l’intero percorso della mostra. Non manca neppure il Giardino Punk, teorizzato dal paesaggista e scrittore Eric Lenoir. “A forza di cercare la natura, si finisce per trovarla”, ironizza Lenoir. Concetto radicale e provocatorio, il giardino punk è un invito a praticare il giardinaggio in modo diverso, al di là delle convenzioni, con istinto e intuizione. È necessario perché risponde alle attuali problematiche dell’ecologia applicata per portare biodiversità in ogni angolo della vita quotidiana e per abbellire il nostro ambiente, indipendentemente dalle conoscenze e dai mezzi finanziari.

 

Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi
Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi

Jardiner è una mostra che utilizza totalmente materiali di riuso, realizzati artigianalmente, già riciclati e riciclabili a loro volta. E’ un percorso interattivo, non solo dal punto di vista tecnologico, bensì analogico. I visitatori possono mettere le mani nella terra, utilizzare i cassoni messi a disposizione con buon terriccio e scegliere sementi per fare nascere il proprio giardino.

Poi vederlo crescere, tornando a fine mostra per studiare il risultato insieme agli esperti della Citè e portare a casa le piante che si sono sviluppate. Intorno alla mostra si sviluppano una serie di attività specifiche aperte al pubblico. Da visite guidate a un’ampia lista di giardini e orti comunitari da conoscere in città a Parigi. Oltre a una serie di workshop per famiglie, performance e conferenze tra cui l’incontro con Alain Baraton, giornalista e capo giardiniere della tenuta di Versailles.

 

Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi
Jardiner, La Villette, Parigi ph Claudia Zanfi
Rispetto e ascolto

Molto interessante è il percorso pedonale nel parco che circonda l’edificio della Cité des Sciences et de l’Industrie e permette ai visitatori di scoprire le azioni intraprese per promuovere la biodiversità, preservando e rispettando il ricco e variegato ecosistema che la circonda. Una quindicina di pannelli informativi dai colori vivaci costeggiano il sentiero intorno al museo, ciascuno dedicato a un tema specifico: un giardino senza pesticidi con un diverso regime di potatura; la geotermia; le turbine eoliche; le galline urbane; i pascoli ecologici; le api e gli insetti impollinatori; l’agricoltura biologica; la filiera alimentare; la filiera del legno; la filiera dell’acqua; fino al santuario per pesci rossi.

A conclusione della visita si esce con una certezza: il giardino è il luogo più profondo del benessere per l’essere umano. Attiva processi vitali come la produzione di ossigeno. E’ un concreto vettore di integrazione sociale. Si contrappone ai modelli economici che mercificano la natura, alterandone l’equilibrio ecologico. Si trasforma e si rinnova continuamente, richiedendo un approccio di umiltà, rispetto e ascolto da parte del genere umano.

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