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Mark Rothko a Firenze: annunciata la primavera di Palazzo Strozzi

Mark Rothko, No.3/No. 13, 1949, New York, MoMA-The Museum of Modern Art, Bequest of Mrs. Mark Rothko through The Mark Rothko Foundation, Inc. 428.1981. © Digital Image, The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence © 1998 by Kate Rothko Prizel and Christopher Rothko / Artists Rights Society (ARS), New York
Mark Rothko, No.3/No. 13, 1949, New York, MoMA-The Museum of Modern Art, Bequest of Mrs. Mark Rothko through The Mark Rothko Foundation, Inc. 428.1981.
© Digital Image, The Museum of Modern Art, New York/Scala, Florence © 1998 by Kate Rothko Prizel and Christopher Rothko / Artists Rights Society (ARS), New York
Tra le mostre del 2026 si preannuncia “Rothko a Firenze”, una delle più grandi retrospettive mai dedicate in Italia al maestro americano del Color Field

La mostra fiorentina di Markus Rothkovič, noto al mondo come Mark Rothko, sarà curata dal figlio dell’artista, Christopher Rothko e da Elena Geuna. Concepita come un dialogo unico tra le opere dell’artista e l’architettura rinascimentale, con due sezioni speciali al Museo di San Marco e alla Biblioteca Medicea Laurenziana, il progetto esplora il profondo legame di Rothko con la città toscana, fonte di ispirazione per la sua ricerca di equilibrio tra classicità e sperimentazione. “L’architettura di Palazzo Strozzi e la luce di Firenze sono lo scenario ideale per comprendere come Rothko traducesse in pittura la tensione tra misura classica e libertà espressiva“, spiegano i curatori.

Un percorso cronologico nella rivoluzione cromatica

Il percorso espositivo a Palazzo Strozzi si snoda attraverso 70 opere che ripercorrono l’intera evoluzione artistica di Rothko: dagli esordi figurativi degli anni Trenta e Quaranta, ancora influenzati dall’Espressionismo e dal Surrealismo, alla svolta astratta degli anni Cinquanta e Sessanta, con le celebri campiture cromatiche che hanno rivoluzionato la percezione dello spazio pittorico. Tra i capolavori esposti, opere provenienti dal Museum of Modern Art (MoMA) e dal Metropolitan Museum of Art di New York, dalla Tate di Londra, dal Centre Pompidou di Parigi e dalla National Gallery of Art di Washington. Le due sezioni satellite al Museo di San Marco e alla Biblioteca Laurenziana approfondiranno rispettivamente la dimensione spirituale dell’opera di Rothko e il suo rapporto con la storia dell’arte.

Pillole di Rothko

Nato nel 1903 a Daugavpils, in Lettonia, Rothko è stato un pittore americano di origine ebraica, figura centrale dell’Espressionismo Astratto. Emigrato negli Stati Uniti nel 1913, sviluppò dopo gli esordi figurativi il suo stile iconico: grandi tele con campiture di colore vibranti e fluttuanti, volte a creare un’esperienza emotiva e quasi spirituale nello spettatore. Intellettuale raffinato, influenzato da Nietzsche e dalla mitologia, Rothko rifiutava le etichette di “astrattista” o “espressionista astratto”. La sua pittura, definita Color Field, cercava una dimensione meditativa e tragica. Nonostante il successo con importanti commissioni pubbliche (tra cui la celebre Rothko Chapel a Houston), la sua vita fu segnata da depressione e malattia, che lo condussero al suicidio nel 1970.

Nel mercato dell’arte, il suo record è di 86,9 milioni di dollari per Orange, Red, Yellow (1961), venduto da Christie’s nel 2012.

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