
Pirelli HangarBicocca ha presentato stamane il suo programma espositivo per il biennio 2026-2027, che vedrà alternarsi otto importanti mostre monografiche di artisti italiani e internazionali. Sotto la direzione artistica di Vicente Todolí, l’istituzione milanese conferma la sua vocazione a rendere l’arte contemporanea accessibile a un pubblico sempre più ampio, trasformando gli spazi industriali delle Navate e dello Shed in luoghi di dialogo tra artisti, opere e architettura.
Il programma, sviluppato dal dipartimento curatoriale guidato dall’ex direttore della Tate Modern e del Serralves di Porto, unirà una serie di “prime” istituzionali, retrospettive e progetti site-specific che esplorano temi urgenti del nostro tempo: dal corpo e dalla ritualità quotidiana alle indagini spaziali e all’impegno ecologico e sociale.
Il 2026 e i quattro appuntamenti:
Benni Bosetto (febbraio-luglio) presenta la sua prima personale istituzionale, trasformando lo Shed in un organismo domestico vivente che esplora corpo, intimità e cura come forme di resistenza.
Rirkrit Tiravanija (marzo-luglio) è protagonista di una grande retrospettiva che, attraverso spazi di incontro e opere storiche, focalizza la sua lunga ricerca sulla pratica architettonica e sulle relazioni sociali.
Aki Sasamoto (settembre 2026 – gennaio 2027) debutta in Europa con una mostra che, attraverso performance e installazioni, approfondisce il concetto di connettività e le intricate strutture delle relazioni umane.
Luciano Fabro (ottobre 2026 – febbraio 2027) torna a Milano con una retrospettiva che, realizzata con il suo Archivio, ripercorre l’evoluzione della sua ricerca scultorea e spaziale, culminando nei complessi “Habitat” in carta e che si prevede come una vera e propria mostra storica, visto che l’ultima mostra milanese dedicata a Fabro fu ben 45 anni fa.
I protagonisti del 2027:
Carlos Bunga (febbraio-luglio) realizzerà la sua prima personale italiana, ridefinendo radicalmente l’architettura dello Shed attraverso colori e materiali effimeri per indagare temi come migrazione e disparità socio-economica.
Janet Cardiff e George Bures Miller (marzo-luglio) presentano la loro prima retrospettiva istituzionale italiana in oltre vent’anni, occupando le Navate con installazioni immersive che sfidano l’esperienza sensoriale tra suono e percezione.
Hicham Berrada (settembre 2027 – gennaio 2028) avrà all’Hangar la sua più grande mostra mai realizzata, portando nei capannoni paesaggi multisensoriali che fondono arte e scienza in un ambiente ibrido tra laboratorio e Wunderkammer.
Cecilia Vicuña (ottobre 2027 – febbraio 2028) conclude il ciclo con una vasta retrospettiva che trasformerà le Navate in un archivio vivente, dove materiali naturali diventano portatori di saggezza ancestrale e strumenti di resistenza politica ed ecologica dell’artista cilena.














