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Pirelli HangarBicocca: le cinque mostre più belle

Pirelli HangarBicocca

Pirelli HangarBicocca

Pirelli HangarBicocca è uno dei musei più suggestivi dell’intero panorama internazionale. Nei suoi ampi spazi a partire dal 2004 ha ospitato numerose mostre dei più importanti artisti della scena contemporanea. Abbiamo voluto mettere insieme le cinque mostre più rilevanti per celebrare questa eccellenza.

5. Juan Muñoz – Double Bind & Around
La prima volta dell’artista spagnolo in Italia è stata da Pirelli HangarBicocca. Un’esposizione monumentale dove è stata ricostruita e riproposta l’enorme installazzione realizzata da Juan Muñoz per la Turbine Hall della Tate a Londra. E come se non bastasse la mostra è stata arrichitta con ulteriori opere tra le quali anche The Wasteland e Many Times, dove protagoniste erano le iconiche sculture di resina di Muñoz, uomini soli persi nello spazio e in se stessi.

Pirelli HangarBicocca

4. Mario Merz – Igloos
Con l’esposizione dedicata ai uno dei protagonisti principali dell’Arte Povera, Pirelli HangarBicocca ha di nuovo compiuto un lavoro museale di livello assoluto. Come nel caso di Lucio Fontana anche queste iconiche installazioni realizzate da Merz nel corso di tutta la sua carriera sono state riscoperte e riallestite per la prima volta insieme dopo oltre trent’anni. Trenutuno igloo, molti dei quali ormai seppelliti nei depositi dei musei e non visibili al pubblico da decine di anni, hanno creato una piccola città ideale fatta di argilla, vetro, pietre, juta e acciaio.

Pirelli HangarBiccoca

3. Ragnar Kjartansson – The Visitors
Un mostra tanto semplice quanto d’effetto. L’intera personale di Kjartansson allestita in Pirelli HangarBicocca era costitutita da una sola opera, The Visitors appunto. Nove schermi nei quali sono proiettati nove diversi amici dell’artista mentre suonano e cantano ognuno in una stanza diversa una partitura sonora di un brano composto dallo stesso Kjartansson e da Davíð Þór Jónsson. Le parole della canzone scritte dall’ex moglie di Ragnar, Ásdís Sif Gunnarsdóttir, sono una sorta di celebrazione della loro comune sconfitta. Il titolo del lavoro è tratto dall’ultimo album degli Abba, quando la band era ormai sostanzialmente sciolta. L’atmosfera decadente, pregna, intesa e spirituale di questa installazione è una sorta di lungo addio alla giovinezza, all’idealismo, al romanticismo: a una parte di sé stessi.

2. Lucio Fontana – Ambienti/Environments
L’esposizione focalizzata solo sugli Ambienti Spaziali realizzati nel corso della sua carriera da Lucio Fontana è stata un evento globale probabilmente non più ripetibile. Lo sforzo filologico e di ricerca che ha permesso di ricostruire in maniera perfetta gli ambienti di Fontana è stato enorme e complesso, contando che nessuna di quelle opere è sopravvisutta dopo la loro prima esposizione al pubblico. La mostra inoltre ha segnato e segnerà probabilmente i libri di storia dell’arte dando a Lucia Fontana un ruolo ancora più di primo piano visto che le sue ricerche sulla luce e lo spazio hanno anticipato di diversi anni la produzione di artisti come James Turrel e Robert Irwin.

1. Philippe Parreno – Hypothesis
La personale dell’artista francese è stata la mostra che meglio ha saputo di sfruttare gli enormi spazi di Pirelli HangarBicocca trasformando lo stesso ambiente in un elemento costitutivo dell’esposizione. Attraversare Hypothesis era una esperienza sensoriale totalizzante, ogni visitatore diventava un elemento compositivo. Luci, ombre, suoni, immagini video creavano un ambiente subacqueo, un unvierso spazio-temporale altro rispetto al nostro.

 

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