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Una fiera immersiva, e trasformativa. Anticipazioni da Art Basel Qatar

Abraham Cruzvillegas, 'Reconstruction II: The Five Enemies', 2018. Site specific sculptures in the Industrial Precinct at Cockatoo Island for the 21st Biennale of Sydney, 2018. Courtesy of the artist
Abraham Cruzvillegas, ‘Reconstruction II: The Five Enemies’, 2018. Site specific sculptures in the Industrial Precinct at Cockatoo Island for the 21st Biennale of Sydney, 2018. Courtesy of the artist
Ottantasette gallerie e un progetto site-specific per battere tutti i record di una fiera che si preannuncia “monumentale”: anticipazioni dalla prima edizione di Art Basel Qatar, con la direzione artistica di Wael Shawky

Siamo entusiasti di annunciare i punti salienti dell’edizione inaugurale di Art Basel Qatar. La serie di “Special Projects” che si svilupperà al Msheireb e risponderà al tema “Becoming'” insieme al principale settore della fiera, presenterà una narrazione sul tema della trasformazione che offrirà al pubblico la possibilità di sperimentare la più vasta gamma di pratiche artistiche della regione. La prima edizione di Art Basel Qatar sarà un’opportunità notevole per i visitatori nell’incontrare in prima persona la ricchezza dell’espressione artistica nella regione MENASA“. Così Vincenzo de Bellis, Chief Artistic Officer e Global Director delle Fiere di Art Basel, ha annunciato nuovi dettagli sulle opere e la programmazione che definiranno l’edizione inaugurale di Art Basel Qatar a febbraio 2026, presentata in partnership con Qatar Sports Investment (QSI) e QC+.

Accanto alle 87 gallerie, la fiera presenterà uno Special Projects, una serie di nove sculture site-specific, installazioni e performance di grande formato, che si svilupperanno nei principali spazi culturali e pubblici di Msheireb Downtown Doha. Curato dal direttore artistico di Art Basel Qatar, Wael Shawky, in stretta collaborazione con lo stesso de Bellis, i progetti formeranno il gruppo più ampio di opere pubbliche mai realizzato per una fiera.

Khalil Rabah, Courtesy Art Basel

I novi progetti speciali 

Il programma Special Projects, curato dal direttore artistico Wael Shawky, segna un momento decisivo per il lancio di Art Basel Qatar e trasformerà la fiera in un’esperienza immersiva e di forte impatto.

Nove artisti acclamati internazionalmente presenteranno opere inedite che rispondono e ampliano il tema centrale “Becoming” (Divenire). La selezione include figure leggendarie come Bruce Nauman, che premierà un imponente video 3D che trasformerà il teatro M7, e Nalini Malani, con una proiezione monumentale sulla facciata dell’edificio. Il messicano Abraham Cruzvillegas presenterà una grande installazione sulla “autocostruzione” dell’identità. La riflessione continua con Khalil Rabah, che affronta la politica dello spazio e della memoria, e Sumayya Vally, la cui architettura trasformabile “In the Assembly of Lovers” fungerà da monumento vivente all’incontro. Hassan Khan premierà un live elettronico, mentre Rayyane Tabet e Nour Jaouda costruiranno padiglioni esperienziali legati al sogno e alla memoria. Chiude il programma la performance durata del collettivo Sweat Variant (Okwui Okpokwasili e Peter Born). Attraverso film, scultura, performance e architettura, questi interventi esploreranno le storie ambientali e sociali che hanno plasmato la vita contemporanea nella regione MENASA e oltre, promettendo prospettive audaci sul futuro.

Hassan Sharif, ‘Aluminium Container’, 2016. Courtesy of the Estate of Hassan Sharif and Gallery Isabelle, Dubai

Le gallerie e gli artisti

Il settore Central riunirà 87 gallerie leader provenienti da 31 Paesi e territori, inclusi 16 al loro debutto ad Art Basel. Presenta opere di 84 artisti internazionali, oltre la metà originari della regione. Sotto la direzione curatoriale di Wael Shawky, le mostre esplorano il tema centrale del “Becoming” (Divenire). Art Basel Qatar si svolgerà negli spazi di M7 e del Doha Design District nel centro di Msheireb, entrambi riconosciuti come importanti hub per le industrie creative e la programmazione culturale contemporanea del Qatar.

Le gallerie partecipanti presentano progetti mirati. Almine Rech (Parigi) presenta Ali Cherri, che interroga il concetto di “divenire animale”. Anthony Meier e Waddington Custot (USA/Emirati) dedicano una mostra personale a Etel Adnan, le cui opere intime esplorano paesaggio e memoria. Athr Gallery (Geddah) presenta Ahmed Mater e la sua indagine fotografica su La Mecca come organismo in espansione. Galerie Chantal Crousel (Parigi) presenta nove opere di Mona Hatoum su costrizione e protezione. Altre gallerie includono David Zwirner (New York) con le potenti tele di Marlene Dumas sul conflitto israelo-palestinese, e Gypsum Gallery (Il Cairo) con i tessuti ricamati di Mohamed Monaiseer che analizzano i simboli bellici. Hauser & Wirth (Zurigo) ripercorre il passaggio di Philip Guston all’astrazione figurativa. Gallery Isabelle (Dubai) dedica la sua mostra al pioniere concettuale Hassan Sharif. Completano la selezione: Karma International (Zurigo) con le sculture mitiche di Simone FattalLia Rumma Gallery (Milano) con il nuovo lavoro di Shirin Neshat su identità e autoritarismo; Pace Gallery (New York) con le ceramiche gestuali di Lynda BenglisSfeir-Semler Gallery (Beirut) con le iconiche “Teste” di MARWAN; e The Third Line (Dubai) che debutta il progetto di Sophia Al-Maria sulla Toyota Hilux come simbolo di resilienza nel Golfo.

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