
Scopriamo i progetti per l’anno 2026 dei protagonisti del sistema dell’arte italiana: critici e storici dell’arte, direttori di museo, artisti, galleristi, collezionisti, operatori culturali
1. Sconfina Nel 2026 vorrei mettere ordine e disordine dentro ai cambiamenti inevitabili della vita. Il primo appuntamento dell’anno è il 24 gennaio, un incontro con Stefano Boccalini e Ca Mon (Centro di comunità per l’arte e l’artigianato in Val Camonica), per il programma Sconfina Public Program. Sconfina, progetto di Display Urbano nato nel 2024 dal dialogo con Helga Franza, indaga la soglia come spazio attivo: un luogo instabile in cui i confini non separano, ma mettono in relazione. Nel corso del 2026, in via Aleardi 11, seguiranno gli interventi di Sarah Ciracì e Andrea Aquilanti. È prevista anche l’uscita della prima rivista di Sconfina, realizzata con la Fondazione Artur Cravan, come traccia condivisa di tempi, azioni e sguardi, insieme al fotografo Filippo Romano.
2. Eventi pubblici Nel 2026 inizierò a porre le basi per due eventi pubblici che prenderanno forma nel 2027. Come sappiamo, tutti gli eventi che si sviluppano nello spazio pubblico sono più complessi nel loro sviluppo attuativo. Il primo, Incantatrices, omaggia una delle prime donne condannate al rogo come strega: figura di donna selvaggia e non assoggettata al potere maschile, custode di saperi profondi tra corpo, natura e comunità. Sette artiste daranno vita a sette performance nello spazio urbano e extra-moenia, gesti rituali di memoria e riconciliazione. In molte culture pre-moderne, la natura è matrice, materia e madre insieme, e gli spiriti dei boschi e della selva generano un’infinità di specie, intrecciando piante, animali e esseri umani in una trama vivente. La persecuzione delle streghe ha segnato una delle prime grandi violenze di genere della storia europea, accompagnando la nascita del capitalismo moderno e il controllo dei corpi, della riproduzione e dell’abbandono dei territori non agricoli, concentrando le economie dentro le mura delle città… Parallelamente, lungo il Lago d’Orta, prenderà forma Anche di Notte, progetto nato dalla collaborazione con un’azienda, dove impresa, arte, cultura e territorio si intrecciano. La notte diventa soglia e rito: tempo del passaggio, dell’ascolto e della possibilità. Il progetto, con call pubblica, si articolerà in una residenza produttiva con opere site-specific, laboratori pubblici con scuole e comunità e una restituzione finale fatta di installazioni, performance e percorsi. Una piattaforma condivisa che trasforma il Cusio in spazio di esperienza e attraversamento, dove impresa, natura e contemporaneo si incontrano.
3. Vidovic Mi piacerebbe anche tornare a viaggiare nel 2026, pur tra molti impegni. Da due anni, insieme a Elisa Rossetti, stiamo lavorando all’archivio di Dubravka Vidovic, artista che esplora i confini tra memoria, materiali e spazio, trasformando oggetti e gesti quotidiani in esperienze sensibili e poetiche. Sono certa che il 2026 sarà un anno importante per la valorizzazione di alcuni lavori inediti, che permetteranno di far emergere nuove letture e connessioni della sua ricerca.
Rossana Ciocca è progettista culturale. Dal 1996 al 2016 ha diretto l’omonima galleria d’arte contemporanea a Milano. Da oltre un decennio si dedica alla progettazione di eventi culturali ed heritage walk legati allo spazio pubblico e al paesaggio, collaborando con Comuni, Enti e Fondazioni. Promuove pratiche partecipative fondate su inclusione, sostenibilità e sviluppo dei territori. Lavora in costante dialogo con le comunità di eredità, per valorizzare beni immateriali e materiali, per rendere accessibile il patrimonio culturale a tutti i cittadini. Ha ideato mostre e format come Cenaconme, A view not a window, SCONFINA e residenze artistiche tra cui Cronache dal viaggio breve, 15.289.000 minuti in collaborazione con Trenord. È co-fondatrice di ArtCityLab, nel board di BienNoLo per cui ha progettato le edizioni 2019, 2020 e 2021, è presidente di Non Riservato. Coordina il progetto AIR RESIDENCE e ha curato Seminario di Sguardi, primo campus sul paesaggio. Collabora con collezionisti e archivi d’artista, integrando etica, estetica e poetica in ogni intervento.











