“Tu ti chiamerai Auxocromo, colui che capta il colore. Io Cromofora, colei che dà il colore… Tu riempi e io ricevo”
Frida: una donna poliedrica, criptica, affascinante, insomma, un mito. Se la mostra allestita alle Gallerie del Quirinale a Roma fino al 31 agosto era incentrata quasi esclusivamente su di lei, a Genova, Palazzo Ducale apre le sue stanze per accogliere le sue opere affiancate a quelle di Diego Rivera, il compagno di una vita.
Nelle prime stanze, il colore blu delle pareti ci indica la presenza di opere che testimoniano la maturazione artistica di Diego Rivera (1886-1957), dagli esordi, caratterizzati da una pittura realista, al suo arrivo a Madrid e poi a Parigi, dove si inserirà nel gruppo degli artisti di Montparnasse. Entrato in contatto con le Avanguardie artistiche del primo Novecento si ispirò in particolar modo al cubismo. Il clima di incontro-scontro, gelosie e rivalità varie, interno al gruppo, però lo porterà ad allontanarsi da questi artisti, spostandosi verso uno stile più naturalistico.
Proseguendo, il colore delle pareti diventa rosa acceso: eccoci in compagnia di Frida Khalo, nata a Città del Messico nel 1907. Animata da una forte passione politica, farà parte del Movimento degli studenti rivoluzionari e verrà a contatto con il movimento futurista di cui condividerà molte idee. Un grave incidente in autobus segnerà la sua vita: durante la convalescenza infatti Frida iniziò a dipingere, da autodidatta.
Il suo stile si ispirò allo stridentismo (adattamento del futurismo europeo) e alle scuole naif ed espressive messicane post-rivoluzionarie. La svolta della sua carriera artistica avvenne nel 1928, quando mostrò i suoi dipinti a Rivera, artista di ventuno anni più grande di lei, che l’anno successivo diventerà suo marito.
Dopo le nozze soggiornarono quattro anni in USA, per il lavoro di Diego, attirando così l’attenzione mediatica. Per Frida sarà l’occasione di conoscere le Avanguardie artistiche e far maturare il suo stile pittorico. La vita coniugale sarà travagliata, scombussolata da vari tradimenti di Diego, da un aborto spontaneo di Frida, da un divorzio e da un loro secondo matrimonio. A New York Frida indagò la sua personalità attraverso l’influsso dell’oggettività tedesca, della pittura degli Anni ’30 europea e del futurismo.
La loro storia si intrecciò con le vicende post-rivoluzionarie, con i murales rievocativi commissionati a Rivera (“Murales di Emiliano Zapata”), con la loro adesione al Partito Comunista, con la figura della loro amica, fotografa e comunista, Tina Modotti.
Le pareti color arancio rivelano il confronto tra le opere di Frida e quelle di Diego: se i ritratti di Diego Rivera sono eleganti e raffinati, quelli di Frida sono precisi, enigmatici, iconografici. Si parla spesso del Surrealismo dei due artisti: quello di Frida consiste nel prendere l’iconografia del quotidiano, alienandola per descrivere la sua surrealtà, quello di Diego consiste invece nel trovare oggetti, osservarli, potenziandone le sembianze.
Nelle opere di Diego non c’è mai un chiaro segno dell’amore per la moglie, mentre nei lavori di Frida il desiderio d’amore è il tema costante. Frida sarà per tutta la vita legata a quest’uomo che ripetutamente la tradì, persino con la sorella di lei – questa sarà la causa del loro divorzio, seguito però un anno dopo dal loro secondo matrimonio.
Le opere di Frida hanno implicazioni biografiche, psicologiche, introspettive. Basti pensare a “Diego nei miei pensieri”, “L’abbraccio amorevole dell’Universo, la terra (il Messico), Diego, io e il signor Xolotl”, “Autoritratto con scimmia” e moltissimi altri. Negli ultimi anni della sua vita, segnati dalla malattia, Frida è portata a dipingere soprattutto nature morte o autoritratti.
La vita di questa coppia, continuamente segnata da passioni politiche, passioni artistiche, tradimenti e amore, è magistralmente raccontata in questa mostra attraverso un dialogo serrato e avvincente delle opere di Diego e Frida. Una mostra che lascia il segno.
“Vorrei darti tutto quello che non hai mai avuto, e neppure così sapresti quanto è meraviglioso amarti”
INFORMAZIONI UTILI
Frida Kahlo e Diego Rivera
PALAZZO DUCALE
Piazza Giacomo Matteotti, 9 – Genova
20 settembre 2014 – 8 febbraio 2015
A CURA DI Helga Prignitz-Poda
Christina Kahlo
Juan Coronel Rivera
ORARI lunedì dalle ore 14 alle ore 19
da martedì a domenica dalle ore 9 alle ore 19
giovedì dalle ore 9.00 alle ore 22.30
la biglietteria chiude un’ora prima
INGRESSO Intero € 13,00 – Ridotto € 11
Bambini fino a 6 anni € 0 – Bambini dai 6 ai 10 anni € 5
Studenti fino a 26 anni il giovedì, dalle 19 alle 22.30 – € 5
INFOLINE, PRENOTAZIONI Tel. +39 010.9280010; gruppi scolastici Tel.+39 010.8171604
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