14/15 giugno 2011
In asta una sezione dedicata alla Pittura Antica
Il catalogo di giugno di Milano include ai primi lotti un gruppo di dipinti di alta epoca, tra cui due tavole raffiguranti Madonna con bambino. La prima di queste è opera di Liberale da Verona ed è arricchita da due figure di angeli cantori sullo sfondo, la seconda è del senese Neroccio di Bartolomeo dei Landi, scultore e pittore della seconda metà del Quattrocento e sodale del più anziano Francesco di Giorgio Martini di cui fu anche il cognato. Le due tavole recano in catalogo la stessa stima, che oscilla tra i 40.000 e i 60.000 euro.
“Pittora singolare tra le donne” è Lavinia Fontana, fine artista della Bologna della seconda metà del Cinquecento e autrice del grande ritratto maschile firmato e datato 1581, pubblicato sul catalogo dell’asta di giugno. La monumentale figura ritratta nel dipinto, resa magniloquente anche grazie all’elegante pavimento marmoreo e alla suggestiva finestra illuminata posta in profondità, è firmata LAVINIA FONTANA DE ZAPPIS, con il cognome sia dell’artista che del marito, l’imolese Giovan Paolo Zappi, pittore anche lui e suo assiduo collaboratore. La tela è stimata 80.000-120.000 euro.
Stima analoga per Giove ed Antiope, una tavola del Cavalier d’Arpino – dichiarata di eccezionale interesse storico-artistico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – è esempio raffinato di quel genere mitologico-erotico in cui l’Arpinate eccelse.
E’ notificata anche la grande e magnifica tela di Artemisia Gentileschi, Betsabea al bagno, notissima e datata tra il 1640 e il 1645, durante il secondo e definitivo soggiorno napoletano dell’artista negli ultimi anni di attività. Alberto Chiesa, responsabile di Sotheby’s per la Pittura Antica, ha affidato al dipinto una stima di 200.000-300.000 euro.
Magnifica la tela inedita – di cui una seconda versione di conserva al Musée de Beaux Arts de Nantes – del genovese Giuseppe Assereto che raffigura il raro soggetto Focione rifiuta i doni di Alessandro Magno (val. 70.000-100.000 euro), tema pittorico atto a esaltare l’incorruttibilità e l’austero sdegno di ogni superflua ricchezza da parte di Focione (402-318 a.C), valoroso generale ateniese e allievo di Platone.
La grande pittura napoletana è ottimamente rappresentata da una luminosa coppia di dipinti, in perfetto stato di conservazione, di Francesco De Mura; Martirio di Santa Barbara e Strage degli innocenti sono due oli su tela realizzati tra il 1760 e il 1761 e recanti in catalogo una stima di 80.000-120.000 euro.
Di Albricci, esponente di primo piano della pittura caricaturale del Settecento lombardo, menzioniamo Scena di mercato e arringa del ciarlatano, stimato 25.000-35.000 euro.
Dipinti del XIX Secolo
Girolamo Induno fu un fervente patriota e partecipò ai moti del 1848; nel 1859 fu promosso ufficiale e dal 1860 si dedicò con grande passione a dipinti di soggetto patriottico, tra i quali questo in asta a Milano: Il ritorno dal campo; datato 1869 e stimato 100.000-150.000 euro, è un olio su tela che, come spiega lo stesso artista: racconta la storia di chi – troppo giovane o troppo anziano per partire – è rimasto a casa [… ], un soggetto tipico del realismo induniano molto apprezzato dal collezionismo, tanto che Sotheby’s a Milano ne aggiudicò una versione di dimensioni minori nel 2004 (venduta a 22.800 euro)
Già in prestigiose raccolte milanesi, quali la Curletti e la Collezione Consolandi, La venditrice di Frutta di Emilio Longoni rappresenta uno dei primi esempi di pittura divisionista dell’artista. Quest’olio su tela del 1891 fu esposto nello stesso anno all’Esposizione annuale della Famiglia Artistica Milanese e ha una stima di 100.000-150.000 euro.
Una delle opere centrali della sezione dedicata ai dipinti ottocenteschi è PAX (La Stalla) di Angelo Morbelli, un olio su tela realizzato nel 1918 – un anno prima della morte dell’artista – in cui il divisionismo di Morbelli è nella sua versione più matura. L’opera, raffigurante il tema della maternità, tanto caro a Millet e ai pittori di Barbizon e molto frequente anche nella produzione di Segantini, reca in catalogo una stima di 200.000-300.000 euro.
Più d’una le opere di Giovanni Boldini – attualmente in mostra a Como – presentate in asta, tra cui la bella veduta di Venezia – L’isola di San Giorgio – un’olio su tela del 1872 (stima: 50.000-70.000 euro) che recupera la semplice pennellata degli esordi fiorentini dell’artista, molto influenzato dalle atmosfere rarefatte di Turner.
Già in Collezione Privata a Roma, La famiglia (mattino a Fregene) di Giulio Aristide Sartorio (olio su tela, stima: 60.000 – 80.000 euro) fu esposta nel 1937 alla Mostra d’Arte Italiana di Berlino ed è riconducibile al filone dei soggetti familiari – il cosiddetto Ciclo di Fregene – tanto amato dall’artista.
Ricordiamo infine, un’olio su tela di Fausto Zonaro: L’imbarcazione, Veduta di Istanbul – città in cui l’artista si era trasferito nel 1891, diventando pittore di corte del sultano Abdulhamid II; la tela è stimata in catalogo 40.000-60.000 euro.
La Collezione del Marchese Nicola Santangelo
Mario Tavella, Vice-Presidente di Sotheby’s Europa, introduce così la Collezione del Marchese Nicola Santangelo: “La raccolta è composta da circa cento lotti (spesso contrassegnati dal blasone e dal monogramma del proprietario) appartenuti al Marchese Nicola Santangelo (1785-1851), la personalità più potente e influente del Regno delle Due Sicilie, nonché eminente collezionista e Ministro degli Affari Interni dal 1831 al 1847. Questi ebbe un ruolo decisivo nel sostenere la politica artistica e culturale del Re Fernando II negli anni in cui Napoli era considerata capitale culturale d’Europa. La parte più rinomata della collezione è la raccolta archeologica del Marchese che fu donata dai suoi discendenti al Museo Nazionale di Napoli e che include una delle più celebri opere d’arte napoletana, una testa di cavallo bronzea, assai venerata da Goethe e oggi al Museo Archeologico. La Collezione Santangelo è menzionata in numerose pubblicazioni tra le quali dai Canti del 1847 di Giuseppe Regali, un inno al Museo Santangelo e alle opere oggi in asta a Milano; alla guida della città – Napoli e i luoghi celebri delle sue vicinanze – in cui si parla a lungo di Palazzo Santangelo e delle sue collezioni.”
La prefazione al catalogo Sotheby’s è a firma di Alvar Gonzalez-Palacios. Tra le opere ricordiamo due vasi in porcellana policroma, manifattura Giovine, Napoli, circa 1835: uno centrato dal ritratto del marchese Nicola Santangelo, l’altro della consorte Carolina Castriota Scanderberg, entrambi con lo stemma Santangelo entro corona d’alloro, stima: € 8.000-12.000
Arredi e Oggetti d’Arte
Questa sezione dell’asta è composta da molteplici tipologie di oggetti di collezionismo e include una sessione di circa trenta lotti di Arte Cinese soprattutto di giade e coralli. Inoltre ricordiamo una raccolta di arredi dal XVII-XIX secolo e un gruppo scultoreo di Filippo Tagliolini, Bacco e Amore (Napoli, 1790 circa, stima 50.000-70.000 euro).
Tavolo circolare tripode con piano in commesso di pietre dure e marmi, Napoli, circa 1835. Il piano è centrato da fiore in lapislazzulo entro raggera, la fascia a foglie e grappoli d’uva dorata, piedi leonini (stima:30.000-50.000 euro).
Libri
Nella sessione d’asta dedicata ai libri antichi segnaliamo una selezione dedicata al tema del viaggio, tra cui La Nautica Mediterranea di Bartolomeno Crescenzi, Roma, 1602 (stima 12.000-18.000 euro) e Lo Specchio del Mare – nel quale si descrivono tutti li porti, spiagge, baye, isole, scoglie e seccagni del Mediterraneo – Prima Edizione, Genova, 1664, stimato 15.000-20.000 euro; il Portolano del Mar Egeo, manoscritto su pergamena datato 26 Settembre 1598 e stimato 50.000-70.000 euro.
Si segnala un lotto composto di quarantacinque carte geografiche colorate datate dalla fine del XVII alla fine del XVIII secolo e stimate 10.000-15.000 euro. Infine, una lettera autografa di Giacomo Leopardi datata Recanati, 22 Marzo 1819 e indirizzata al Conte Alessandro Calciati (stima 7.000-10,000 euro).