6 dicembre 2014 – 28 febbraio 2015, Pan, Napoli
Imbattersi in “Capitol Hill” di Shepard Fairey lascia di stucco. I colori, essenzialmente quattro, le grandi macchie ocra e rosse sul viso del presidente degli Stati Uniti d’America, sorprendono.
Quel sorriso si riconosce subito. E’ Barack Obama che, appena eletto nel 2008, invia una lettera a “Obey”, dove tra le altre cose, scrive queste parole: “Ho il privilegio di essere parte della tua opera d’arte e sono orgoglioso di avere il tuo sostegno”.
Certo perché il volto stilizzato di quello che poi è diventato il Presidente degli Stati Uniti d’America, accompagnato dalla scritta Hope e poi da Change e Vote, diventa l’icona della campagna elettorale del 2008. Quella che porta Barack Obama dritto alla Casa Bianca.
E di quel volto stilizzato l’autore è proprio Shepard Fairey.
Con quel ritratto ha realizzato un’ icona pop al pari di Andy Warhol con la sua Marilyn Monroe o il suo Mao.
Shepard Fairey, secondo il critico d’arte Peter Schjeldahl, ha creato “la più efficace illustrazione politica americana dai tempi dello Zio Sam”. E’ la sua consacrazione sulla scena internazionale che, da quel momento, lo celebra come uno dei più influenti street artist americani.
Frank Shepard Fairey, conosciuto con lo pseudonimo di Obey è nato a Charleston, in South Carolina.
Figlio di un medico e di un’agente immobiliare, compie studi artistici e nel 1988 si diploma all’Accademia d’arte. Nel 1989 idea e realizza l’iniziativa André the Giant Has a Posse; dissemina i muri della città con degli adesivi (stickers) che riproducono il volto del famoso lottatore di wrestling André the Giant; gli stessi sono stati poi replicati da altri artisti in altre città.
Come lo stesso Fairey ebbe modo di spiegare, non vi era nessun significato particolare nella scelta del soggetto; il senso della campagna era quello di produrre un fenomeno mediatico e di far riflettere i cittadini sul proprio rapporto con l’ambiente urbano.
E’ da quel momento che la poetica di Obey prende forma, e si concentra sui temi della propaganda e del controllo sociale. Un’attenzione, fondamentale quella di Shepard Fairey, all’aspetto comunicativo dell’arte che l’artista metterà a frutto nella guerrilla marketing e, nel corso del conflitto tra gli Stati Uniti e l’Iraq, nel campo della politica, grazie alla realizzazione di una serie di manifesti di stampo pacifista. Poi la storica campagna elettorale di Barack Obama.
Ora le sue opere sono al Pan, Palazzo delle Arti di Napoli, dal 6 dicembre 2014 fino al 28 febbraio 2015 per la prima volta in uno spazio museale italiano.
Curata da Massimo Sgroi, organizzata da Password Onlus, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, col patrocinio del Consolato degli Stati Uniti d’America a Napoli, con il supporto di Jaguar Land Rover e la collaborazione di Tudor, di Giglio Arte e dell’Associazione Spirale d’Idee, la mostra presenta 90 opere che raccontano l’evoluzione stilistica dell’artista, includendo anche la serie realizzata per la città di Venezia, Obama Manifest Hope la monumentale tela finora mai esposta, e opere provenienti da collezioni private tra cui due skateboard con suoi disegni e immagini ingigantite del dollaro su cui ha realizzato degli interventi.
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SHEPARD FAIREY #OBEY
Napoli, Pan | Palazzo delle Arti Napoli
Palazzo Roccella (via dei Mille 60)
Dal 6 dicembre 2014 al 28 febbraio 2015
Ingresso: € 8,00 intero; € 6,00 / € 4,00 ridotto
Informazioni:tel. 331 5257660