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L’adorazione dei Magi di Sandro Botticelli agli Uffizi

adorazione dei magi
Sandro Botticelli (1445-1510) Adorazione dei Magi, ante 1476 (1470-1475 circa).  tavola, cm 111×134 Committente, collezionista: Guasparre di Zanobi Del Lama o Lami (1409-1481)

Nel giorno dell’Epifania la redazione di ArtsLife vi propone un approfondimento sul dipinto di Sandro Botticelli esposto alla Galleria degli Uffizi di Firenze con testo e contenuto a cura di Elena Capretti

Sandro Botticelli (1445-1510)
Adorazione dei Magi, ante 1476 (1470-1475 circa)
Tavola, cm 111 x 134
Committente, collezionista: Guasparre di Zanobi Del Lama o Lami (1409-1481)

Provenienza:
Firenze, Santa Maria Novella, cappella Del Lama (distrutta) in controfacciata (dall’origine); Palazzo Mondragone (1570 ca.); collezione di don Antonio de’ Medici (1587); Villa di Poggio Imperiale (post 1621); Galleria degli Uffizi (1796).

Descrizione, soggetto:
L’Adorazione dei Magi presenta una serie di ritratti di personaggi contemporanei. Come ricorda il Vasari (1550, 1568) i Magi stessi sono impersonati dai tre maggiori esponenti di casa Medici, defunti negli anni Sessanta: il mago anziano, che si avvicina a baciare il piedino di Gesù, è Cosimo il Vecchio; il mago col manto rosso è Piero il Gottoso, suo primogenito; infine quello accanto, in veste bianca, è Giovanni di Cosimo, fratello di Piero. Nel corteo che li accompagna si trovano anche i figli di Piero, Lorenzo il Magnifico e Giuliano, riconosciuti alternativamente nel giovane con la spada in primo piano a sinistra e in quello sulla destra, di profilo con capelli corvini e sguardo abbassato e con veste nera e rossa. L’identificazione degli altri personaggi è controversa (Hatfield 1976; Pons 1989). Il committente, Guaspare Del Lama, è ritratto nell’uomo con capelli grigi e abito azzurro, nel gruppo sulla destra: egli è rivolto verso lo spettatore, mentre stringe la vesta con la mano destra tenendo l’indice alzato. Il giovane in manto giallo all’estrema destra, in primo piano, è l’autoritratto di Sandro Botticelli.

Diversamente dalla tradizonale iconografia della Adorazione dei Magi, la Sacra Famiglia è posta al centro in posizione sopraelevata e frontale, anziché laterale. Giuseppe, Maria e Gesù ricevono il solenne corteo dei Magi sotto una tettoia appoggiata a ruderi. Su questi sta appollaiato un pavone, simbolo di Resurrezione. Sul fondo a sinistra i resti archeologici di un edificio antico, richiamano la fine dell’era pagana, a cui succede la nuova era segnata dalla nascita di Gesù Cristo, dalla sua morte e resurrezione e dalla fondazione della nuova Chiesa.

Notizie storiche:
Il dipinto è stato commissionato a Sandro Botticelli da Guaspare di Zanobi Del Lama per la propria cappella situata sulla parete della controfacciata della chiesa di Santa Maria Novella. La cappella era dedicata appunto ai Magi, probabilmente perché il nome del Del Lama (o Lami) era omonimo a quello che la tradizione attribuiva a uno dei Magi stessi (Gasparre). Il committente, sensale dell’Arte del Cambio e aperto sostenitore dei Medici, dovette ordinare il dipinto entro il 30 gennaio del 1476, quando cadde in disgrazia condannato dai consoli dell’Arte per affari illeciti.

Il dipinto ritrae e celebra nelle vesti dei Magi, tre illustri personaggi di casa Medici, morti precedentemente: Cosimo il Vecchio defunto nel 1464 e i suoi figli, Piero e Giovanni morti rispettivamente nel 1469 e nel 1463. Dunque la datazione dell’opera, di solito posta dalla critica verso il 1475, ha come termine post quem certo il 1469.

La composizione richiama probabilmente la festa dei Magi che ogni anno organizzava la compagnia omonima, a cui erano iscritti i Medici (si veda: <La compagnia dei Magi>)

La cappella Lami, ormai passata sotto il patronato dei Mondragone, fu distrutta nel 1569 a seguito delle ristrutturazioni all’interno della chiesa realizzate dal 1560 sotto la direzione di Giorgio Vasari. Il dipinto venne quindi trasferito in Palazzo Mondragone.

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