I Vicini di Paravidino: è andato in scena all’Elfo Puccini uno spettacolo sul riconoscersi nella paura degli altri.
Fausto Paravidino è un regista, interprete e autore di indubbio talento, rappresentato anche alla Comedie Française di Parigi. Dopo Exit, permeato da toni agrodolci, nel quale strizzava l’occhio a Woody Allen, con I vicini si spinge nella direzione del Noir. Una messa in scena forte di una regia e un ritmo di derivazione (o aspirazione) cinematografica: inizia come un Polanski d’annata per poi evolversi in un Gregg Araki, rituffandosi in nevrosi e dialoghi brillanti degni del Woody Allen dei tempi d’oro per arrivare a picchi e sentori Lynchiani.
“I vicini è uno spettacolo sulle nostre paure. Sulle nostre paure immaginarie, sulle nostre paure reali. Sulle nostre paure reali che spesso sono le nostre paure immaginarie. In un’atmosfera rarefatta e sospesa, due giovani coppie si incontrano e si scontrano tra le mura domestiche”.
Mi sembra, credo di ricordare, ho sognato, ho immaginato… Tutti si muove sul filo dell’incertezza e dell’indefinito. Cosa è reale e cosa no? Come descrivere una sensazione? Cosa la rende attendibile e cosa meno? Luci e ombre si alternano seguendo i passi incerti dei personaggi che si muovono all’interno della bellissima scenografia che alterna un enorme salotto centrale -vuoto e spoglio, asettico quasi- a scorci di pianerottolo e corridoi, misteriosi e loschi, tane per fantasmi e paure annidate in attesa di agguantare la propria preda.
I Vicini è una storia di fantasmi (reali e non) degna di Giro di Vite: un testo brillante e sempre in tensione, che purtroppo cade su un finale troppo fiacco per uno spettacolo così avvincente, efficace nel dipingere il disagio e l’inquietudine della paura di non essere pronti a riconoscere… Se stessi.
Il thriller interpretato da Iris Fusetti, Davide Lorino, Monica Samassa, Sara Putignano e dallo stesso Paravidino sarà in scena a Bolzano per due recite fuori abbonamento al Teatro Cristallo il 18 e il 19 febbraio.
costumi Sandra Cardini