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Prima della Pensione – Teatro I – Milano

Dinamiche interne, lotte psicologiche e tensioni intellettuali quelle che si consumano tra le pareti domestiche di casa Holler in “Prima della pensione”, lo spettacolo dello scrittore, romanziere e giornalista austriaco Thomas Bernhard (1931-1989) in scena dal 9 al 27 novembre al Teatro i a Milano per la regia di Renzo Martinelli. Il dramma si svolge in casa dell’ex ufficiale delle SS Rudolf Holler, Michelangelo Dalisi, e tocca il massimo dello spleen quando, nella sala da pranzo, siedono a tavola l’ex ufficiale con le due sorelle Carla, interpretata da Irene Valuta, e Vera, Federica Fracassi. Il vecchio direttore del lager oggi è un frustrato presidente del tribunale e, quando viene la sera del 7 ottobre, vuole celebrare con matta reverenza  il compleanno del defunto Himmler. Una abitudine piena di crudeltà e tensione, in cui le psicologie dei partecipanti al banchetto stridono incrociando silenziosamente ciascuna il proprio malcontento: Vera deve essere la più forte, quella che cerca di mantenere la situazione il più possibile scorrevole e tranquilla, che deve rendersi disponibile ad accontentare ogni capriccio e desiderio di Holler. Carla è una figura complessa, costretta in sedia a rotelle per un incidente avvenuto a causa degli americani durante la Guerra, e che quindi costituisce un peso continuo per Holler. Carla, però, è anche l’unica che nella sua immobilità fisica non riesce ad accettare, come la sorella, le costrizioni a cui Holler le costringe, Odia questa ricorrenza e non fa nulla per nasconderlo. Holler, dal canto suo, seduto a capotavola con indosso la divisa da SS, è costretto a nutrirsi avidamente dei magri elogi che la sorella Vera gli elargisce, cercando il più possibile di non mostrare la sua completa decadenza. Il nazismo è ormai finito, sconfitto, e lui non è altro che un impiegato.
Dinamiche che ormai non hanno più senso, superate, almeno per come il tema del conflitto famigliare è stato reso da Martinelli: la scenografia claustrofobica, le pareti spostabili, l’attenzione agli oggetti e ai rumori, l’invenzione di una figura esterna, innocente, pura, una sorta di “testimone” che sta fuori scena e con gli occhi cerca di condividere e allo stesso tempo commentare l’azione col pubblico, o anche i doppi sensi che vengono suggeriti continuamente da tende, giornali, braccialetti e violini… tutte cose già fatte, idee registiche di altri che sono riprese e incollate in uno spettacolo. Gli attori sono anche bravi, ovvero partecipano esattamente al ruolo che è chiesto loro di interpretare: caratterizzano psicologicamente il loro personaggio, hanno un’interpretazione completamente immedesimata. Corretti, quindi, ma non è un modello di recitazione che si può almeno arricchire di altro? Che il teatro sia un linguaggio simbolico, metaforico e che possa comunicare attraverso tracce e segni dovrebbe essere un concetto da interpretare e elaborare. Non solo da utilizzare banalmente, con trovate registiche che furono di altri e che hanno fatto il loro tempo.
“Prima della pensione”
Teatro I, Milano
9-27 novembre
Via Gaudenzio Ferrari 11
Ore 20 lunedì-sabato. Riposo martedì. Domenica ore 16.
Intero : 15 euro, Ridotto convenzionati : 12 euro, Ridotto under 26 : 10 euro, Ridotto over 60 : 7,50 euro
Tel. 366/3700770 – 02/8323156 (dalle 14,30 alle 19,30) oppure
www.teatroi.orginfo@teatroi.org

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