Ancora due spettacoli in cartellone al Piccolo per Lev Dodin (Siberia, 1944), il regista russo che fin dagli anni Novanta ha con il Teatro Strehler un rapporto di collaborazione e stima: dopo “Le tre sorelle” di Checov, ospite al Teatro Studio dal 20 al 22 ottobre, si attende “Vita e destino”, dal romanzo di Vasilij Grossman, il 24 e 25 ottobre, e “Zio Vanja” sempre di Checov, dal 28 al 30 ottobre, entrambi al Teatro Grassi. Giovedì 25 ottobre alle 17.30 nel Chiostro del Teatro Grassi, Lev Dodin incontrerà il pubblico, e potrà parlare della sua concezione del teatro e della regia, tanto attenta allo studio dell’attore quanto a quello degli spazi, le scene, le luci, le musiche e in generale i suoni: l’azione in scena è importante quanto le pause, i silenzi, i quadri che di volta in volta si creano e si realizzano, anche per l’immobilità degli attori. Se nelle “Tre sorelle” Dodin ha raccontato la caduta, a poco a poco, delle speranze delle tre sorelle Ol’ga Irina e Masha che con il fratello Andreij vivono confinate in provincia e anelano un futuro migliore a Mosca, in “Vita e destino” si mostrano le palesi quanto mascherate analogie fra comunismo e nazismo: in scena il dramma della famiglia Saposnikov, sullo sfondo della battaglia dell’assedio di Stalingrado (1941-43). Con “Zio Vanja” si ritorna a Checov e alle tensioni inesplose che bollono nel quadro famigliare della famiglia dello scorbutico professor Serebrjakov, che, con la giovane e bella moglie Elena, decide di trascorrere una vacanza nella sua casa in campagna. Questa diviene lo sfondo di nuove passioni che si accendono (Elena per il medico e sognatore Astrov), o di delusioni sentimentali (Sonja, nipote di Serebrjakov, segretamente innamorata di Astrov), di rabbia e rassegnazione (di Serebrjakov certamente, ma anche degli altri quando il professore annuncerà di voler vendere la proprietà). “Zio Vanja” chiude la stagione russa del Piccolo Teatro, iniziativa creata in occasione della celebrazione dei rapporti Italia-Russia e che, dal 10 di ottobre, ha visto succedersi cinque spettacoli prima dei tre finali di Dodin, firmati da registi che hanno permesso l’eplorazione del teatro di San Pietroburgo (Andreij Mogucij con “Pro Turandot” di Carlo Gozzi, Alksandr Morfov con “Don Giovanni” di Moliere, Dmitri Lochov com “L’amore delle tre melarance” di Carlo Gozzi e Temur Ccheidze con “La potenza delle tenebre” di Tolstoij).
informazioni utili:
Tutti gli spettacoli sono in russo con sovratitolazione
Inizio spettacoli ore 19.30, domenica ore 16
Biglietti: platea intero, 40 euro (ridotto giovani e anziani, 23 euro). Balconata intero, 23 euro (ridotto giovani e anziani, 20 euro).
Tel. 848-800-304 (lunedì-sabato ore 9.45-18.45, domenica ore 10-17).
www.piccoloteatro.org, www.piccoloteatro.tv, www.piccolocard.it
Inizio spettacoli ore 19.30, domenica ore 16
Biglietti: platea intero, 40 euro (ridotto giovani e anziani, 23 euro). Balconata intero, 23 euro (ridotto giovani e anziani, 20 euro).
Tel. 848-800-304 (lunedì-sabato ore 9.45-18.45, domenica ore 10-17).
www.piccoloteatro.org, www.piccoloteatro.tv, www.piccolocard.it