Child 44, dal 30 aprile in sala, il nuovo fil di Daniel Espinosa, con Tom Hardy, Noomi Rapace e Gary Oldman.
Tratto dall’omonimo romanzo di Tom Rob Smith, Child 44 racconta la storia di una caccia a un serial killer nella Russia del secondo dopoguerra.
La vicenda di Child 44 si ispira e riprende la figura del killer di Rostov, Andrej Romanovič Čikatilo, ambientando la storia qualche decennio prima dei fatti reali.
- Il killer di Rostov, soprannominato anche lo squartatore rosso o Cittadino X -tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’90- terrorizzò l’Unione Sovietica violentando e uccidendo oltre cinquanta bambini.
Child 44, ambientato nel 1952, partendo da questo spunto racconta la crisi di coscienza di un agente segreto della polizia sovietica, Leo Demidov (Tom Hardy), che si trova a perdere prestigio, potere e la propria casa quando si rifiuta di denunciare sua moglie, Raisa (Noomi Rapace), accusata di essere una traditrice del regime. Esiliati da Mosca e costretti a trasferirsi in un lugubre avamposto provinciale, Leo e Raisa riescono a coinvolgere il Generale Mikhail Nesterov (Gary Oldman) nel tentativo di risalire all’identità di un efferato serial killer, predatore di ragazzini. La loro ricerca della verità mina l’insabbiamento degli omicidi a livello nazionale, orchestrato da Vasili (Joel Kinnaman), rivale in amore di Leo.
In un regime la verità non sempre è considerata come un valore positivo. La verità è pericolosa perché svela i meccanismi e le imperfezioni, e nel totalitarismo l’imperfezione non è concessa, se non al di fuori del sistema: non ci sono crimini in Paradiso, è il motto che, imposto dall’alto, vincola lo sguardo degli appartenenti al regime. L’ostruzionismo non rende quindi semplici le indagini e la caccia al killer, l’esistenza di un assassino seriale sul territorio comunista risanato da ogni male e da ogni crudeltà capitalista non è ammissibile. Non ci sono crimini in Paradiso, per l’appunto.
Un dramma in costume di 137 min, anche se virato verso i territori del thriller, sulla carta correva il rischio di cadere nella trappola dell’ampollosità, invece la struttura narrativa di Child 44 è molto solida, sobria quasi, e non c’è mai, durante tutto l’arco del racconto, un solo calo di tensione o dei riempitivi.
Le vicende umane dei personaggi vengono intessute e approfondite col il dipanarsi della storia, la caccia all’uomo fa da filo rosso attorno all’indagine morale che muove le loro azioni.
Un eroe in fuga dal sistema alla ricerca della verità. Ma anche la coppia, marito e moglie, rappresenta un sistema e anche in questo territorio la verità può essere più insidiosa di quello che si potrebbe aspettare. Leo può davvero fidarsi di Raisa? Lei forse nasconde davvero qualcosa? Cosa l’ha spinta a sposare Leo, l’amore? La paura? Il più grande nemico di Leo sembra essere non tanto Vasili, psicopatico e sadico, o il killer sa catturare, ma il sospetto: quwllo che pende sulla testa e quello che cresce dentro di lui.
Ottime le scenografie e i costumi, ma l’aspetto vincente del film risiede nella qualità del racconto, una fluidità e un ritmo che ricorda molto il grande cinema di narrazione di fine anni ’80 e primi ’90 (Spielberg, qualcosa di Verhoeven e Coppola..): un orizzonte di grande respiro che permette di approfondire le vicende umane e storiche, morali ed etiche, dei personaggi e di una società intera.
Tom Hardy probabilmente ha fornito performance migliori in altri film (Locke, per esempio), ma il cast nell’insieme è ottimo: Joel Kinnaman -già star nel tv serial The Killing- in particolar modo fornisce una performance esemplare, di grande carisma e sobrietà. Impeccabili poi, come sempre, Gary Oldman e Vincent Cassel, qui nelle vesti del maggiore Kuzmin.
Child 44 è un esempio di cinema molto classico, ben strutturato, didascalico e approfondito, ma non verboso: un racconto solido.
Il film è prodotto da Ridley Scott che inizialmente avrebbe dovuto essere dietro la macchina da presa. Il regista del Gladiatore ha però deciso di affidarne la regia a Daniel Espinosa dopo aver visto Snabba Cash (pellicola del 2010 che detiene il record assoluto di incassi nella storia della Svezia).
Child 44 in Russia non è piaciuto e la scure della censura è stata implacabile: la catena di sale Formula Kino ha ritirato la pellicola su richiesta del ministero della cultura. Lo riferisce newsru.com. Il Ministero ha dichiarato «una distorsione storica dei fatti, che dipinge i sovietici come una sottocategoria umana immorale, una massa di orchi assetati di sangue, una massa di spiriti malvagi».
- Incentrato esclusivamente sulla storia di Andrej Romanovič Čikatilo ricordiamo Evilenko, film del 2004 scritto e diretto da David Grieco, con protagonista Malcolm McDowell (l’Alex DeLarge di Arancia Meccanica).
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