24 giugno 2015, Londra
Gradini in primo piano e rampe di scale sullo sfondo. Uno scenario a dir poco teatrale. Senza tempo, senza connotazione geografica. Distribuite su più registri, come rigidi manichini si inseriscono nell’ambientazione diverse figure femminili. Le gonne, svasate, a campana, a tubino, disegnano le loro sagome; le braccia composte e le acconciature ordinate danno loro un’aria pacata e regale. Sono le donne di “Figure”, l’opera di Massimo Campigli che andrà all’asta da Bonhams il prossimo 24 giugno a Londra per £200.000-300.000.
“Ho iniziato dipingendo donne e finirò dipingendo donne. Nient’altro, solo donne” – affermava l’artista. “Perché in pittura la donna è il soggetto perfetto. Nell’arte di tutti i tempi le donne sono sempre state il punto focale, mentre l’uomo occuperà sempre un posto in secondo piano. E io non vorrei che fosse altrimenti”.
Sarà stata la sua infanzia trascorsa al fianco di due donne, la nonna e giovane madre, conosciuta come zia, ad influenzare le sue scelte artistiche e a far innamorare Massimo Campigli, al secolo Max Ihlenfeldt, dell’universo femminile e della sua bellezza. “Dipingere le donne per me è un dovere irresistibile, intrinsecamente collegato all’atto stesso della creazione artisica” – sosteneva.
Donne tranquille in pose solenni, personaggi silenziosi immortalati in scenari atemporali, eterni. Eleganti, nobili, impreziosite da gioielli e accessori: donne come imperatrici del passato.
E’ proprio al passato che Campigli ci rimanda. Egli infatti, considerato uno dei massimi esponenti italiani della corrente del “Ritorno all’ordine”, si avvicinò da principio al Futurismo per poi condividere alcuni principi del Cubismo, ma trovò la sua vera e originale strada artistica quando conobbe l’arte etrusca visitando nel 1928 Villa Giulia a Roma.
Da qui l’ispirazione per le sue opere che rimandano alle epoche che Campigli ammirava nei musei, l’età etrusca, così come l’arte bizantina. Forme semplificate, elementi geometrici e una palette che richiama i colori delle terre naturali. “Ho scelto di utilizzare le terre. Mi piaceva il nome terre, lo trovavo poetico” – diceva.
E a proposito di richiami all’arte bizantina, l’asta di Bonhams offrirà ai buyers anche “Head of a girl”, un vero e proprio omaggio all’arte musiva ravennate, stimato £18,000-22,000.
Il catalogo di Impressionist & Modern Art continua poi con un attesissimo Fernand Léger. Si tratta di “La margelle du puits”, un olio su tela del 1949 stimato £280,000-380,000, realizzato dall’artista al rientro in Francia dopo gli anni della guerra trascorsi a New York. Il dipinto presenta una composizione di forme biomorfe e geometriche a metà strada tra arte astratta e figurativa, catturando una visione della vita moderna.
Tra gli altri highlights all’asta “Verre, paquet de tabac, carte à jouer”, un olio su tela di Pablo Picasso, realizzato nel 1919 e stimato £300,000-500,000. Dipinta all’indomani della Prima Guerra Mondiale,quest’opera è emblematica di un periodo di ricerca stilistica per l’artista. Le influenze del Cubismo si uniscono ad una resa più personale e accessibile: la prospettiva si annulla, le tinte del Cubismo analitico si contaminano di colori vivaci e variegate texture.
Scopri qui tutte le opere all’asta da Bonhams il prossimo 24 giugno 2015 a Londra.