La Fondazione Vera Coghi di Castello d’Agogna in provincia di Pavia ospita fino al 31 ottobre – presso le sale del Castello Isimbardi – l’esposizione “Il piacere dell’incisione” a cura di Giuseppe Castelli e interamente dedicata alle Dodici fatiche d’Ercole realizzate da Piero Maccaferri.
La mostra al Castello Isimbardi propone dodici tavole dal tratto veloce e dalle dimensione inconsuete per la tecnica incisoria (50×70), che il pittore ha rivolto al mito di Ercole, dall’uccisione dell’invulnerabile leone di Nemea, al condurre vivo a Micene l’orribile Cerbero, il cane a tre teste guardiano degli Inferi.
Franco Poma, conoscitore dell’opera di Maccaferri scrive: “Dalla rilettura del mito dell’eroe classico Piero Maccaferri crea incisioni straordinarie, di un impegno e di una resa difficilmente riscontrabile in altri artisti contemporanei. In pochi altri casi la tecnica grafica è così connaturata alla delicatezza e insieme alla robustezza della tematica affrontata, che risulta di particolare difficoltà, in quanto consiste nella rappresentazione del mito, nucleo primigenio della poesia. Le incisioni presenti a Castello Isimbardi sono state realizzate con la tecnica del bulino e della punta secca che consente una resa di stupefacente raffinatezza in una tiratura di pochissimi esemplari. Qui sta il loro pregio, il loro valore come oggetto d’arte.”
Nato a Cilavegna nel 1916, dove si spegnerà nel 1992, dopo l’avviamento professionale a Mortara Maccaferri si trasferì a Milano per frequentare prima il liceo artistico e poi l’Accademia di Brera, dove ebbe come come maestri Aldo Carpi e Achielle Funi per la pittura e Benvenuto Disertori per l’incisione.
Dopo aver vinto nel 1940 il Premio Hayez, l’anno successivo fu chiamato alle armi e inviato in Africa settentrionale dove venne fatto prigioniero dagli inglesi. Durante la prigionia realizza diversi ritratti di ufficiali dell’esercito inglese e partecipa, nel 1945, alla realizzazione di scenografie per il film di Gabriel Pascal “Cesare e Cleopatra”, i cui bozzetti sono oggi conservati presso la Biblioteca di Alessandria d’Egitto.
Tornato nella sua Lomellina, insegnò disegno presso il Liceo Scientifico e la Scuola Media Statale di Mortara e riprese a dipingere incominciando una lunga attività espositiva in Italia e in Europa, mentre nel 1964 ricevette da Papa Paolo VI il Premio Assisi per l’incisione con l’opera San Francesco e Sorella Luna (calcografia in cera molle).
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INFORMAZIONI UTILI:
PIERO MACCAFERRI: IL PIACERE DELL’INCISIONE
FONDAZIONE VERA COGHI – CASTELLO ISIMBARDI
Castello d’Agogna (PV)
Mostra a cura di Giuseppe Castelli
17-31 ottobre 2015