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Thomas Jefferson e Palladio. Come costruire un mondo nuovo. Razionalità e bellezza

Thomas Jefferson, Virginia State Capitol, Richmond, Virginia, United States - © Filippo Romano Thomas Jefferson, Virginia State Capitol, Richmond, Virginia, United States - © Filippo Romano
Thomas Jefferson, Virginia State Capitol, Richmond, Virginia, United States - © Filippo Romano
Thomas Jefferson, Virginia State Capitol, Richmond, Virginia, United States – © Filippo Romano

La mostra ci accoglie con uno specchio dove si riflettono il busto di Palladio e quello di Thomas Jefferson.

È la prima domanda della mostra: come si riflettono forme e idee? Perché un architetto di una regione periferica del Nord Italia viene preso a modello per costruire l’architettura del Nuovo Mondo?

La risposta è collegata all’interrogativo di fondo: cosa ci fa in un museo d’architettura Thomas Jefferson (1743-1826), colui che scrisse materialmente la Dichiarazione d’Indipendenza e fu il terzo presidente degli USA? C’è perché fu l’americano che più di ogni altro contribuì a dare un volto alla nuova nazione attraverso l’arte, l’architettura e il disegno del territorio. Fu un visionario ma anche un pragmatico, un uomo d’azione e insieme un intellettuale che conosceva il latino e il greco e che era convinto che il Nuovo Mondo si potesse costruire solo attraverso la razionalità e la bellezza.

Thomas Jefferson, Monticello, Charlottesville, Virginia, United States - © Langdon Clay 2015
Thomas Jefferson, Monticello, Charlottesville, Virginia, United States – © Langdon Clay 2015

Avete presente quelle vedute aeree delle campagne o delle città degli Stati Uniti tutte suddivise in quadrati regolari? È stato Jefferson a fare in modo che fosse così, impostando una griglia riferita ai meridiani e paralleli, ispirandosi agli antichi Romani. Ricordate la Casa Bianca, con il portico su colonne come una villa palladiana? Jefferson avrebbe voluto addirittura una copia ingrandita della Rotonda di Vicenza, e comunque la casa del Presidente dei nuovi Stati Uniti, nati da una guerra sanguinosa contro una monarchia, doveva ispirarsi all’architettura repubblicana, com’era la Repubblica di Venezia.

Mount Rushmore, Dakota, United States
Mount Rushmore, Dakota, United States

La mostra “Thomas Jefferson e Palladio. Come costruire un mondo nuovo” è la prima mai dedicata in Europa al grande palladianista americano. Vi condurrà nel mondo di Jefferson, le sue collezioni d’arte, i suoi progetti di architettura, i suoi sogni ma anche le sue contraddizioni: attraverso disegni, sculture, libri preziosi, modelli di architetture, video e multimedia. In mostra sono esposte anche 36 fotografie di Filippo Romano, frutto di una campagna fotografica appositamente realizzata in Virginia nella primavera del 2014. Sono presenti inoltre i tre preziosi bozzetti originali di Antonio Canova per la statua di George Washington commissionata dallo stesso Thomas Jefferson.

Antonio Canova, Monumento a George Washington, Fondazione Canova di Possagno
Antonio Canova, Monumento a George Washington, Fondazione Canova di Possagno

Prima ancora che una mostra di architettura è la mostra su un uomo, convinto che l’architettura potesse migliorare il mondo intorno a sé. Cominciò a studiarla dai libri, poi la visitò durante un lungo soggiorno in Europa, come ambasciatore degli Stati Uniti a Parigi. Costruì due ville per se stesso e molte altre per i propri amici. Con il progetto per il Campidoglio della città di Richmond stabilì le forme degli edifici del potere civile americano.

Allestimento della mostra Thomas Jefferson e Andrea Palladio​
Allestimento della mostra Thomas Jefferson e Andrea Palladio​

Negli ultimi anni di vita, con la sede dell’Università della Virginia creò il prototipo del “campus” universitario: un’architettura aperta, con le aule in padiglioni isolati che si affacciano, insieme alle residenze degli studenti, su un prato verde, coronato dalla monumentale biblioteca in forma di Pantheon. Un’idea di comunità e insieme la visione che sia la cultura il terreno su cui costruire i nuovi Stati Uniti d’America.

Thomas Jefferson, Virginia State Capitol, Richmond, Virginia, United States - © Filippo Romano
Thomas Jefferson, Virginia State Capitol, Richmond, Virginia, United States – © Filippo Romano

Per Jefferson Palladio era “the Bible”. Chiamò la propria villa Monticello perché nei Quattro Libri aveva letto (in italiano) che la Rotonda sorgeva su “un monticello”. Palladio per Jefferson era colui che aveva saputo tradurre la grande architettura romana antica per gli usi del mondo moderno. E soprattutto Palladio aveva creato “la villa”, la residenza dei gentiluomini (veneti, inglesi o americani) che curavano i propri interessi in campagna, crescendo sani nella natura e coltivando il proprio spirito con la lettura dei classici.

Thomas Jefferson, progetto per Rotunda (facciata), © University of Virginia, Charlottesville, VA.
Thomas Jefferson, progetto per Rotunda (facciata), © University of Virginia, Charlottesville, VA.

Ma uno specchio può anche deformare. A differenza dei committenti di Palladio e dei suoi epigoni britannici, i proprietari americani per coltivare le loro terre si servivano degli schiavi. Lo stesso Jefferson ne possedeva un centinaio. Erano privilegi solo per bianchi i tre diritti che Jefferson aveva riconosciuto fondamentali della Dichiarazione d’Indipendenza: vita, libertà e “ricerca della felicità”.

Allestimento della mostra Thomas Jefferson e Andrea Palladio​
Allestimento della mostra Thomas Jefferson e Andrea Palladio​
Allestimento della mostra Thomas Jefferson e Andrea Palladio​
Allestimento della mostra Thomas Jefferson e Andrea Palladio​

INFORMAZIONI UTILI

Thomas Jefferson e Andrea Palladio​. Come costruire un mondo nuovo

Vicenza, Palladio Museum
Dal 19 settembre 2015 al 28 marzo 2016

Aperta dal martedì alla domenica, 10-18.
Biglietto: intero euro 10,00 / ridotto euro 7,00 / scuole euro 4,00 / family euro 12,00.
http://www.palladiomuseum.org/exhibitions/jefferson
Twitter / Facebook / Instagram: PalladioMuseum
accoglienza@palladiomuseum.org
Tel. +39 0444 323014 / Fax 0444 322869

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