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Eredità Craxi in asta: 271mila monetine di euro da Bolaffi

craxi asta bolaffi

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Pioggia di monetine da Bolaffi a Torino. L’eredità di Bettino Craxi passata in asta ieri (5 novembre) ha realizzato 271mila euro diritti inclusi. Nostalgia canaglia. Qualche indomito socialista non si è proprio tirato indietro e l’asta ha fatto il botto. Tema della serata: ri-lanci su ri-lanci. Pugnali, ritratti, gouache di Calder, bronzi di Depero, romantici Piccio e cimeli garibaldini.

Quest’ultimo, offerto in blocco perché notificato dallo Stato italiano per il suo valore culturale, è stato acquistato tramite offerta scritta a 87.500 euro (diritti inclusi). Nella raccolta garibaldina figurano alcune opere di particolare valore, come il busto in terracotta dell’Eroe dei due mondi di Ettore Ximenes (1882), il ritratto di Vittore Tasca “uno dei Mille” di Giovanni Carnovali detto il Piccio (1863) e l’acquarello dell’incontro di Teano di Sebastiano De Albertis della seconda metà dell’Ottocento. Insieme anche oggetti curiosi, come la scatola portaburro con il volto di Garibaldi e la fusione in bronzo della sua mano, e pezzi popolari quali le figurine Liebig con gli episodi della spedizione dei Mille.

Grande “battaglia” in sala per il pugnale dell’VIII-VI secolo a.C. (Regno della Giudea) regalato all’allora presidente del Consiglio da Shimon Peres: a decine le offerte telefoniche da tutto il mondo. Il dono del premier israeliano alla fine vola in Francia, pagato 5mila euro.

Tremila euro invece il prezzo di aggiudicazione del grande ritratto a china e acquerello su carta di Pietro Nenni, opera di Nani Tedeschi. I top lot dell’eredità Craxi sono stati la gouache di Alexander Calder “The Wheel”, che ha realizzato 93.750 euro (diritti inclusi), acquistata da un gallerista italiano dopo decine di telefonate e rilanci da tutto il mondo e il bronzo di Fortunato Depero “Guizzo di pesce” aggiudicato a 16.250 euro (diritti inclusi).

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