La felicità è un sistema complesso, il nuovo film di Gianna Zanasi –regista di Non pensarci- si presenta con indosso la veste dell’opera impegnata “anti-sistema” ambientata nell’attuale crisi economica, rivelando invece l’intenzione di proporre nel panorama cinematografico italiano un nuovo prodotto, strizzando l’occhio allo stile proposto negli ultimi anni al Sundace Film Festival di Robert Redford.Enrico, Valerio Mastandrea, è un tagliatore di teste che convince inetti rampolli ad abbandonare e cedere le aziende di famiglia, per svenderle agli approfittatori di turno. Filippo e Camilla ,eredi di una coppia di ricchi ed importanti imprenditori scomparsa in un incidente d’auto sono i suoi nuovi obbiettivi. Enrico vi si affianca per convincerli a lasciar gestire l’impresa al loro avido zio, il quale è intenzionato a delocalizzare i numerosi stabilimenti italiani all’estero.I ragazzi però non cedono e decidono di resistere trovando in Enrico, orma in piena crisi di valori, un alleato. Il quale, quando intuisce che Filippo e Camilla sono persone diverse dai soliti viziati “figli di” con cui ha solitamente a che fare, capisce che è arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita. Il film si conclude con un’onirica sequenza finale , dove i protagonisti dell’opera corrono in skateboard su una strada di montagna verso un futuro incerto ma luminoso, metafora di valori ritrovati.Presentato all’ultima edizione del Torino Film Festival, La felicità è un sistema complesso è un’opera ambiziosa, nella quale risulta evidente la volontà del regista di provare a conferire un nuovo stile alla commedia italiana, operazione non del tutto riuscita. Pur risultando gradevole il film di Zanasi, prova si ad indicare la via senza però riuscire ad intraprenderla. Alcune sequenze del film (il lavoro stesso di Enrico non trova corrispondenza nella realtà) hanno uno stile surreale: la regia non segue una scaletta temporale, le inquadrature si spezzano e scorrono su carrelli asimmetrici, i sogni si confondono con la realtà. Da manuale l’interpretazione di Valerio Mastrandrea, attore dotato di perfetti e all’apparenza inconsapevoli tempi comici, capace di prendere il film per mano e di accompagnarlo quasi da solo fino ai titoli di coda, reggendone il peso. La colonna sonora curata da Nicolò Canessa alias I Cani, svaria da numerosi classici della musica indie ad altri dance e pop, risultando insieme all”interpretazione di Valerio Mastrandrea la parte più riuscita di questo La felicità è un sistema complesso.