Oscar 2016. Trionfo per Mad Max Fury Road, Leonardo DiCaprio e Morricone!
È arrivato il momento tanto atteso, la lunga notte degli Oscar 2016. Dopo il tradizionale pranzo dei canditati, condito da battute – le mie figlie mi vedono finalmente come un attore, di Silvester Stallone – più o meno saporite e arricchito dall’appello di Rooney Mara sulla discriminazione in base al sesso nelle nomination dell’Academy, con il lancio dell’hashtag #OscarSoStraight da affiancare al già noto #OscarSoWhite, e aver affrontato il pantagruelico ed elegantissimo red carpet, si apre il sipario sul palco del Dolby Theatre. A condurre Chris Rock – attore comico, produttore, sceneggiatore e regista – che aveva già ricoperto il ruolo nel 2005. Il suo discorso d’apertura è dedicato all’assenza di nomination ad attori afroamericani agli Oscar 2016, ridimensionando la polemica e ricordando in maniera caustica le battaglie affrontate per l’emancipazione della comunità, le violenze razziste subite e perpetrate persino dalla polizia negli anni Novanta. L’unica cosa che vogliamo è avere delle opportunità, chiude Chris Rock segnando la reale misura della questione.
Quest’anno la premiazione seguirà l’iter di produzione di un film, esordisce Emily Blunt, sul palco per premiare la Miglior Sceneggiatura Originale insieme a Charlize Theron. Vince la scrittura di Josh Singer e Tom McCarthy per il lavoro sobrio e asciutto fatto con Il caso Spotlight.
Arrivano sul palco Ryan Gosling e Russel Crowe con un siparietto su cosa sia una sceneggiatura non originale, il premio va a Charles Randolph e Adam McKay per il film sull’esoterismo finanziario La Grande Scommessa. McKay ne approfitta per invitare gli americani a non votare per i candidati che dipendono dal sistema finanziario.Sarah Silverman introduce – non mancando di ironizzare sul ruolo della bond girl (quell’uomo non mi ha mai richiamato!) – un barbuto e dimagrito Sam Smith che incanta la sala con il tema di Spectre, Writing’s on the wall, brano fra le candidature per il premio Oscar 2016 a Miglior Canzone Originale.
È il non più mefistofelico J. K. Simmons a introdurre il premio per la migliore interpretazione femminile non protagonista, comparando con grazia le storie dei personaggi interpretati dalle cinque candidate. Vince Alicia Vikander che ritira l’Oscar 2016 come Miglior Attrice non Protagonista per la sua interpretazione in The Danish Girl, più che emozionata, in iperventilazione totale. Ringraziamenti soprattutto per il partner Eddie Redmayne e bacio gossipparo al compagno Michael Fassbender.Sale sul palco una fiabesca Cate Blanchett che ricorda come i costumi siano la pelle del personaggio prima di premiare la costumista Jenny Beavan per il suo lavoro rock e decadente sui costumi di Mad Max: Fury Road.
Seguono a ruota Tina Fey e Steve Carrel sul palco per la consegna dell’Oscar 2016 per la Miglior Scenografia. Vince ancora una volta l’aspetto lisergico e folle del futuro distopico di Mad Max: Fury Road costruito da Colin Gibson (che ci diede il bus di Priscilla, la regina del deserto) e Lisa Thompson. Margot Robbie e Jared Leto – che invita gli spettatori a cercare su Google parrucchino pubico – sono sul palco per assegnare il premio Oscar 2016 per il miglior trucco e parrucco che va per la terza volta nella serata a Mad Max: Fury Road. George Miller dal suo posto in sala gongola e approva.Salgono sul palco Rachel McAdams e Michael B. Jordan e si spengono le luci per l’assegnazione del premio Oscar 2016 alla Miglior Fotografia. La statuetta va al lavoro fuori dal comune fatto da Emmanuel Lubezki per The Revenant. Il cineasta vinse lo stesso premio per Birdman e prima per Gravity. Il ringraziamento è tutto per l’amico e sodale regista Alejandro González Iñárritu.Il premio Oscar 2016 al Miglior Montaggio va a Mad Max: Fury Road, a Margaret Sixel per il suo memorabile e disinibito lavoro sul girato del marito George Miller, ormai in brodo di giuggiole. Seguiono sempre per Mad Max: Fury Road i premi per il sound mixing ed editing, portando a sei gli Oscar 2016 vinti dal film di Miller.
Sarà Andy Serkins, il grande genio della performance capture, a introdurre il premio Oscar 2016 ai migliori effetti speciali, andato al thriller indie sci-fi Ex Machina. Ecco che salgono sul palco C-3PO, R2-D2 e Bb8 dalla saga di Star Wars, un passaggio dovuto ed entusiasmante per i tre personaggi che ci mettono sempre tutti d’accordo.
Arrivano sul palco le girl scout che abbiamo visto in tanti film della nostra adolescenza per vendere i celeberrimi biscotti in sala, un modo originale per introdurre i premi Oscar 2016 per il miglior Film d’Animazione e per il Miglior Corto d’Animazione, premi che andranno rispettivamente a Pete Docter e Jonas Rivera per il geniale e amatissimo Inside Out e al cileno Historia de un oso.Secondo momento musicale della serata, The Weekend con la sua Earned It. Allestimento sensuale per l’unico aspetto memorabile della riduzione cinematografica di Cinquanta sfumature di grigio. Il brano è candidato al premio Oscar 2016 per la Miglior Canzone Originale.
Kate Winslet con occhialoni da pentapartito e Reese Witherspoon introducono i titoli candidati al premio Oscar 2016 per il Miglior Film, l’hype continua a crescere mentre torna sul palco Chris Rock che riprende con ironia ficcante la controversia su #OscarSoWhite. Questa volta la parola va al pubblico black, intervistato sul film bianco preferito dalla comunità afroamericana. Viene citato By the sea di Angelina Jolie Pitt ma il pretesto è sottolineare quanto talento ci sia in tutte le comunità etniche degli Stati Uniti d’America, dagli asiatici agli ispanici.
Patricia Arquette racconta le storie dei personaggi ritratti dagli attori candidati alla statuetta come Miglior Attore non Protagonista. Vince l’interpretazione sardonica ed enigmatica di Mark Rylance ne Il Ponte delle Spie. Dispiace per Sylvester Stallone, ci sarebbe piaciuto vederlo impugnare la statuetta per il suo ruolo in Creed.Il premio al miglior corto va a Sharmeen Obaid-Chinoy (al suo secondo premio Oscar), per il documentario sul femminicidio A Girl in the river. Di seguito Il premio Oscar 2016 per il miglior documentario, assegnato a Asif Kapadia e James Gay-Rees per il delicato e controverso Amy, una lunga visione che trasporta lo spettatore all’interno della spirale creativa e distruttiva che ha avvolto l’esistenza di un’interprete straordinaria quale è stata Amy Winehouse.Il presidente dell’Academy, l’afroamericana Cheryl Boone Isaacs, sale sul palco degli Oscar 2016 per proporre un discorso che suona come una risposta alle polemiche di #OscarSoWhite. Le sue parole sono dedicate al programmatico percorso di inclusione affrontato dagli Studios di Hollywood ma tutto è così ingessato e dovuto che riserviamo ancora i nostri dubbi.
A Dave Grohl il compito di ricordare attraverso un intimo momento musicale sulle note di Blackbird dei Beatles, tutte le personalità dell’industria del cinema scomparse quest’anno, da Christopher Lee a Maureen O’Hara, da Gene Allen a Omar Sharif, passando per Ettore Scola, Alan Rickman, il critico cinematografico Richard Corliss, Frank D. Gilroy, David Bowie e Leonard Nimoy. Sofia Vergara e Lee Byung-hun sottolineano come quest’anno le candidature a Miglior film straniero vedano tutti film ambientati in qualche modo su un campo di battaglia. Vince il premio Oscar l’annunciato film ungherese Il Figlio di Saul.
Joe Biden, vicepresidente degli Stati Uniti sale sul palco per ricordare il sempre più pregnante problema delle violenze sessuali, subite da uomini e donne all’interno dei college americani. Il discorso introduce la performance di Lady Gaga sulle note della meravigliosa Til It Happens To You, tema musicale del documentario The Hunting Ground. Il brano, scritto da quel genio di Diane Warren è eseguito al piano e sarà ricordato come uno dei momenti più emozionanti della serata. Brividoni mentre lo slogan Non è colpa tua, dedicato alle vittime, viene mostrato sulle braccia di un gruppo di ragazzi saliti sul palco per il finale. Neanche a dirlo è standing ovation.
>> Arriva il trionfo sperato. Il maestro Ennio Morricone vince il suo primo premio Oscar per la colonna sonora di The Hateful Eight, mentre il pubblico in sala eslpode di gioia e omaggia il maestro di un lungo applauso. Non c’è musica importante senza un grande film che la ispiri sono queste le parole che Morricone dedica a colui che lo ha fortemente voluto: l’inarrestabile Quentin Tarantino. Segue la vittoria di Sam Smith per la Miglior Canzone Originale, premio dedicato da Sam Smith con grande entusiasmo alla comunità LGBT.
J.J. Abrams sale sul palco per consegnare il premio Oscar 2016 alla miglior regia. Il suo discorso è un omaggio al processo creativo messo in atto dai colleghi in lizza. Vince la statuetta Alejandro González Iñárritu, che bissa il successo di Birdman e aggiunge la quarta statuetta al suo parterre. Non ci posso credere! Dirà appena ricevuto il premio, l’omaggio è per la troupe di Revenant che lo ha seguito in giro per il mondo all’inseguimento dell’inverno, per Leonardo DiCaprio, tu sei il revenant! gli dirà Iñárritu dal palco, bisogna liberarsi da ogni pregiudizio, perché il colore della pelle è solo un’altra caratteristica fisica, come la lunghezza dei capelli, concluderà il regista messicano.
Eddie Redmayne, elegantissmo, introduce il premio Oscar 2016 per la Miglior Attrice Protagonista. I racconti delle donne interpretate fanno da prologo alla vittoria della raggiante Brie Larson per la sua Ma nel claustrofobico e immaginifico Room. Molto bello il suo ringraziamento al pubblico che continua ad andare in sala per godere della magia del cinema.
Julianne Moore, naturale come sempre, introduce il premio Oscar 2016 per il Miglior Attore Protagonista. Esplosione totale: vince Leonardo DiCaprio! La voce rotta dall’emozione, lo sguardo amoroso e le sue parole sono tutte per il cineasta Iñárritu e il compagno di ventura Tom Hardy. Un discorso tenero, per troppo tempo rimasto nel cassetto, che non mancherà di citare la questione cara all’attore del surriscaldamento globale.
Sarà poi Morgan Freeman a salire sul palco: è così si chiude il processo creativo dirà introducendo il premio Oscar 2016 dedicato al Miglior Film. Vince Il caso Spotlight, un film necessario, un racconto che pone l’accento sull’importanza del giornalismo investigativo libero da qualunque legame col potere, una storia che ha dato voce alle molte vittime degli abusi dei preti pedofili negli Stati Uniti d’America. Tom McCarty con voce sicura fa appello a Papa Francesco e promette, tonante, che la forza di questo racconto terribile raggiungerà il Vaticano.