In arrivo le aste di aprile da Farsetti a Prato, in calendario per il 15 e 16 aprile. Anche quest’anno il mercato antiquario offre opere di qualità a prezzi accessibili. L’asta Farsetti spazia dagli arredi e dipinti antichi alle sculture e dipinti del XIX e XX secolo.
La scelta di mobili e arredi antichi è particolarmente ampia, a cominciare dalla bella e preziosa sezione di maioliche, che comprende un’importante anfora biansata “zaffira” in maiolica bianco blu, eseguita in Toscana nel XV secolo (altezza cm 19,5, stima: 40/50.000 Euro).
In catalogo due opere notificate: la loro importanza storica e artistica è stata certificata dallo Stato italiano attraverso l’apposito atto di notifica. Si tratta di un San Sebastiano, di Ambito di Francesco Raibolini, detto Francia (olio su tavola, cm 116×84, stima: 60.000/70.000 Euro) e una Crocifissione attribuita a Cristoforo da Bologna (tempera su tavola a fondo oro, cm 69×30, stima: 80.000/90.000 Euro).
Opere del XV secolo
Tra i dipinti del XV secolo spiccano San Sebastiano, San Rocco e Annunciazione del Maestro dell’Epifania di Fiesole, attivo a Firenze alla fine del XV secolo (olio su tavola, cm 128×69, stima: 60.000/70.000 Euro) e Madonna col Bambino e Santi del Maestro di Santo Spirito (olio su tavola, cm 66×51, stima: 80.000/100.000 Euro).
Magnasco e Peruzzini
Si segnala inoltre un grande Paesaggio con figure, attribuito alla collaborazione tra Alessandro Magnasco e Antonio Francesco Peruzzini (olio su tela, cm 130,5×176, stima: 20.000/30.000 Euro). Il genovese Alessandro Magnasco (1667-1749) e l’anconetano Antonio Francesco Peruzzini (1643-1724) si erano conosciuti a Milano tra il 1690 ed il 1695. Nei primi anni del Settecento i due artisti si trasferirono in Toscana, al servizio di Ferdinando de’ Medici, primogenito del duca Cosimo III, e continuarono a dipingere insieme alcuni quadri commissionati dai Medici e da altre famiglie nobili vicine alla corte granducale. Nel 1711 i due artisti si stabilirono a Milano, dove realizzarono una serie di tele, dividendosi i compiti in base alla propria specializzazione. Le loro opere ebbero un notevole successo e li tenne occupati fino alla morte di Peruzzini, avvenuta a Milano il 20 agosto 1724. Scenograficamente impostato secondo un attento schema compositivo, il paesaggio proposto in questa vendita presenta un’ampia porzione di cielo, di un intenso azzurro luminoso, attraversato da nubi, secondo la sensibilità tardo barocca di entrambi gli artisti. La profondità dello spazio del cielo si misura con le quinte sceniche costituite dagli alberi, maggiormente raggruppati sulla sinistra; le fitte fronde si stagliano sullo sfondo secondo una modalità esecutiva tipica delle opere di Peruzzini, mentre le figure in primo piano, quasi certamente tracciate dal pennello veloce di Magnasco, creano un ritmo agile e serrato, che si fonde e dialoga emotivamente con la vitalità spontanea della natura.
Dipinti del XVI, XVII e XVIII secolo
In catalogo troviamo infine Rebecca al Pozzo, attribuita a Sebastiano Conca (olio su tela, cm 74,5×98,5, stima: 55.000/65.000 Euro, una Coppia di Paesaggi di Carlo Labruzzi (olio su tela, cm 34,5×43,5, stima: 38.000/48.000 Euro), una Coppia di Nature Morte del Maestro della Vanitas (olio su tela, cm 50×67, stima: 35.000/45.000 Euro) una bella Natura morta del Maestro dei fiori guardeschi (olio su tela, cm 66×115, stima: 12.000/15.000 Euro), due belle vedute di Venezia del XIX secolo, una raffigurante Il ponte di Rialto (olio su tela, cm 60×95, stima: 15.000/18.000 Euro), l’altra Il Palazzo Ducale (olio su tela, cm 60×95, stima: 15.000/18.000 Euro) e I fratelli di Giuseppe mostrano a Giacobbe la tunica insanguinata di un artista attivo nell’ambito di Andrea Schiavone (olio su tela, cm 70,5×93, stima: 5.000/7.000 Euro).
Dipinti del XIX e XX secolo
La sessione di sabato 16 aprile sarà dedicata alle sculture e ai dipinti del XIX e XX secolo, con un’ampia selezione di opere dei migliori rappresentanti della maggiori scuole pittoriche italiane.
Oscar Ghiglia
Tra i principali motivi di interesse spicca la presenza di Oscar Ghiglia (Livorno, 23 agosto 1876 – Firenze, 14 giugno 1945). Amico di molti pittori (da Amedeo Modigliani ad Ardengo Soffici), scrittori e intellettuali (da Giovanni Papini a Giuseppe Prezzolini), Ghiglia fu tra i maggiori esponenti della corrente dei postmacchiaioli, attento a tradurre in pittura le esperienze europee della cultura simbolista. Dopo il felice esordio alla Biennale di Venezia del 1901, espose con successo alla Società Promotrice di Belle Arti di Firenze nel 1902 e 1903. In occasione della Biennale di Venezia del 1905, dove era presente con due quadri, poté studiare dal vero i dipinti del gruppo dei Nabis, in particolare Félix Vallotton, da cui imparò l’uso di colori accesi e la semplificazione della realtà in masse regolari, quasi geometriche, racchiuse in contorni marcati. Nel 1908, sulla rivista “Vita d’arte” Giovanni Papini gli dedicò un lungo articolo, in cui lo accostava a Gauguin e Cézanne per essere riuscito a “superare gli effetti fedelmente realistici a favore di sintetiche e pure suggestioni pittoriche”. A partire dal 1914 Ghiglia trascorse lunghi periodi a Castiglioncello, dove si dedicò in prevalenza alle nature morte, assai apprezzate e ammirate tanto dai critici che dai collezionisti, come testimoniano le recensioni sulla sua presenza alla Quadriennale di Roma del 1935. Nel catalogo di questa vendita possiamo trovarne un esempio: Rose rosa, del 1936 (olio su cartone, cm 35,8×31,4, stima: 22.000/25.000 Euro).
La scuola veneta: Beppe Ciardi
Tra le opere più importanti ricordiamo inoltre Paranze di Beppe Ciardi (1925, olio su tela, cm 180×150, stima: 30.000/40.000 Euro). Assieme al padre, Guglielmo (1842-1917) e alla sorella Emma (1879-1933), Beppe Ciardi (1875-1932) fu uno dei principali esponenti della pittura veneta della seconda metà dell’Ottocento e dei primi decenni del Novecento. Si specializzò nel vedutismo e nel paesaggismo e seppe rinnovare il proprio stile partecipando con successo a molte importanti esposizioni internazionali, come ad esempio quella di Monaco del 1901 o la Biennale di Venezia del 1912. In questa marina Ciardi reinterpreta in maniera personale e originale le scomposizioni cromatiche e le ricerche sulla luce dei puntinisti francesi e dei divisionisti italiani, ottenendo effetti di calda e vibrante intensità.
Un pittore fiorentino: Raffaello Sorbi
Raffaello Sorbi nacque nel 1844 a Firenze e compì la sua formazione artistica studiando all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Antonio Ciseri. Le sue prime opere seguono lo stile dell’accademismo storico, come si può vedere in questo bel quadro di ambientazione medievale, dipinto nel 1863, raffigurante Dante e Beatrice (olio su tela, cm 98,5×76,3, stima 20/25.000 Euro). L’artista, non ancora ventenne, dimostra di avere delle ottime capacità nel disegno e un’acuta attenzione alla resa psicologica dei personaggi, attraverso i loro gesti e i loro sguardi. Queste doti gli permisero, nel 1872, di stringere con il mercante francese Eugéne Goupil un accordo in esclusiva della durata di sette anni, per un compenso mensile di mille franchi, che gli aprì le porte del mercato internazionale.
Ricordiamo infine una bella Veduta di Marina di Campo di Plinio Nomellini (olio su tela, cm 100×130, stima: 15.000/20.000 Euro), Brindisi audace di Luigi de Servi (olio su tela, diametro cm 170, stima: 8.000/10.000 Euro) un Paesaggio di Eugenio Gignous (olio su tela, cm 75×46, stima: 3.000/5.000 Euro) e un Paesaggio con figure di Ludovico Tommasi (olio su tela, cm 40×42, stima: 2.000/3.000 Euro).
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INFORMAZIONI UTILI:
Mobili, arredi e dipinti antichi
Asta: venerdì 15 Aprile 2016, ore 15.00
Dipinti e sculture del XIX e XX secolo
Asta: sabato 16 Aprile 2016, ore 15.00
Esposizione:
• A MILANO (selezione): da mercoledì 30 Marzo a martedì 5 Aprile 2016
Orario: 10.00-13.00 e 15.00-19.00 (festivi compresi)
• A PRATO: da sabato 9 a sabato 16 Aprile 2015
Orario: 10.00-13.00 e 16.00-19.30 (festivi compresi)
Farsettiarte
www.farsettiarte.it – info@farsettiarte.it
• Prato, Viale della Repubblica (Area Museo Pecci)
Tel. 0574/572400 – fax 0574/574132
• Milano, Portichetto di Via Manzoni (angolo Via Spiga 52)
Tel. 02/76013228 – Fax 02/76012706