In occasione della X edizione del Festival Internazionale del Giornalismo, si è svolta la presentazione del libro Lo stato parallelo, scritto a due mani da Andrea Greco, giornalista di la Repubblica e Giuseppe Oddo, nota firma di Il Sole 24 ore. L’ inchiesta, durata cinque anni, prende in esame la storia dell’Eni con particolare riguardo a quella più recente, a partire dalla sua privatizzazione nel 1992. Con brevi accenni anche alla storia passata -partendo da Mattei e dalle misteriose cause della sua morte nel 1962, passando per gli accesi anni della Loggia P2 e lo scandalo di Mani pulite (1992), soffermandosi poi sul 2005, anno in cui la politica ritenta di mettere le mani sull’azienda con gli accordi segreti tra Silvio Berlusconi e Vladimir Putin, fino ad arrivare ai giorni nostri- gli autori si propongono di fare luce su contraddizioni e misteri legati al colosso italiano del petrolio.
L’Eni, nel libro, viene definito uno stato parallelo, ossia uno stato profondamente legato alla storia italiana ma allo stesso tempo indipendente dal governo.
Per approfondire questo tema è stato invitato a partecipare alla conferenza, come relatore, il giornalista Andrea Purgatori, che ha lavorato a lungo come inviato per L’espresso in Medio Oriente, e conosce perfettamente le dinamiche che intercorrono tra i paesi fornitori di petrolio e il nostro. Purgatori apre il suo discorso dicendo: “Il rappresentante dell’Eni a differenza degli ambasciatori i soldi li ha”; i funzionari dell’Eni, infatti, sono i primi interlocutori dei regimi medio-orientali e hanno maggiore influenza su questi rispetto a quanta non abbiano i diplomatici italiani.
Questa frase chiarisce perfettamente cosa si intenda per Stato parallelo e consta il potere del colosso su suolo straniero in contrapposizione al ruolo di rappresentanza che sembra ricoprire l’Italia in quei territori.Tuttavia, chiariscono le prime pagine del libro, quando si parla di Eni e quindi di stato parallelo non si deve prendere in considerazione solamente l’influenza sulla politica estera del paese ma occorre dare un’occhiata, soprattutto, a casa nostra: “l’Eni non è solo una potenza economico industriale” ma “è un’impresa dello Stato, capace, all’occorrenza, di piegarlo ai propri interessi”.
Lo Stato parallelo è un libro che vuole chiarire, e oggi ce ne è bisogno più che mai, il ruolo giocato dall’Eni nello scacchiere del mondo contemporaneo, in cui sembra, che a muovere le pedine siano i grandi colossi industriali più che gli Stati.