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Il tappeto come luogo sacro. Conferenza a Milano

Michel Boyer (attribuito), (Le Puy 1668 – Parigi 1724) NATURA MORTA CON CHITARRA, QUADERNO DA MUSICA, OROLOGIO SU TAPPETO, 1680-1700 Olio su tela, 83x116,7 cm, Collezione privata © Galleria Moshe Tabibnia, Milano

E’ in calendario per il 27 aprile a Milano, la conferenza “IL TAPPETO COME SUOLO SACRO. L’importanza del tappeto per le tre grandi religioni monoteiste” con la partecipazione dell’architetto Alberto Boralevi, Chairman of Academic Committee of ICOC (International Conference on Oriental Carpets). L’incontro è il primo del ciclo di appuntementi organizzati in occasione della mostra “SUOLO SACRO tappeti in pittura (XV – XIX secolo)” in corso fino al 2 luglio 2016 alla Galleria Moshe Tabibnia (via Brera 3).

Gabriel Metsu (Leida 1629 – Amsterdam 1667) UOMO CHE SCRIVE UNA LETTERA, 1664-1666 Olio su tavola 52x40,5 cm National Gallery of Ireland, Dublin
Gabriel Metsu (Leida 1629 – Amsterdam 1667)
UOMO CHE SCRIVE UNA LETTERA, 1664-1666
Olio su tavola
52×40,5 cm
National Gallery of Ireland, Dublin

Scorrendo la storia della pittura nell’arte europea è impossibile non notare la copiosa presenza di tappeti che accompagnano scene sacre, profane e di vita quotidiana. Nelle raffigurazioni pittoriche, dal Medioevo in poi, si osservano numerosi tappeti posti ai piedi della Vergine Maria e dei Santi, ma anche distesi su tavole imbandite a ospitare cibi e oggetti carichi di significati spirituali, allegorici e simbolici.

Ciò che accomuna tutte queste rappresentazioni è l’identificazione del tappeto come luogo d’eccezione: un Suolo Sacro, esclusivo e solenne che delimita la rappresentazione in un’aura di sacralità e rilievo, isolando tutto ciò che su esso è posto in un’atmosfera di unicità.

E’ da questo assunto che nasce la mostra SUOLO SACRO della Galleria Moshe Tabibnia, un excursus nella storia della pittura e dell’arte tessile dal Medioevo al XIX secolo, che per l’alto valore storico artistico gode del Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, del Comune di Milano e della collaborazione della Pinacoteca di Brera.

Anatolia occidentale (Ushak?), fine XVI secolo Tappeto cosiddetto “TRANSILVANO - KEVORKIAN” 171 x 116 cm Galleria Moshe Tabibnia, Milano
Anatolia occidentale (Ushak?), fine XVI secolo
Tappeto cosiddetto “TRANSILVANO – KEVORKIAN”
171 x 116 cm
Galleria Moshe Tabibnia, Milano

Dal 6 aprile al 2 luglio 2016, nei locali della Galleria in via Brera 3 a Milano, sono esposti 25 importanti e rari tappeti antichi che trovano riscontro in altrettanti dipinti coevi o successivi. Dei tappeti esposti in mostra 11 sono inseriti, assieme ai dipinti in cui sono raffigurati, nel volume IL VELLO DIPINTO di Beba Marsano che, uscito nel gennaio 2016 per i tipi della Galleria Moshe Tabibnia, è parte integrante dell’ampio progetto di studio, mostra e pubblicazioni che Moshe Tabibnia ha pensato e realizzato intorno al tappeto antico e al suo stretto legame con la storia della pittura.

Michel Boyer (attribuito), (Le Puy 1668 – Parigi 1724) NATURA MORTA CON CHITARRA, QUADERNO DA MUSICA, OROLOGIO SU TAPPETO, 1680-1700 Olio su tela, 83x116,7 cm, Collezione privata © Galleria Moshe Tabibnia, Milano
Michel Boyer (attribuito), (Le Puy 1668 – Parigi 1724)
NATURA MORTA CON CHITARRA, QUADERNO DA MUSICA, OROLOGIO SU TAPPETO, 1680-1700
Olio su tela, 83×116,7 cm, Collezione privata
© Galleria Moshe Tabibnia, Milano

Un legame che nell’universale linguaggio artistico unisce in modo trasversale culture ed epoche diverse come nel dipinto Interno con tappeto, spada e brocca su un tavolo, eseguito nel 1666 dal pittore fiammingo Cornelis De Man (cat. 31 del volume IL VELLO DIPINTO), in cui il tappeto è straordinariamente simile a un tappeto della Galleria Moshe Tabibnia esposto in mostra, un “Transilvano – Kevorkian a doppia nicchia con bordura a stelle e cartigli” (approfondimento 6 del volume IL VELLO DIPINTO). L’unica differenza tra i due esemplari, accomunati dall’impianto geometrico addolcito dagli ornamenti vegetali, è nella datazione, quello dipinto ha nei cantonali una decorazione a fiori che è posteriore di una generazione a quello esposto che, nella magnificenza della sua conservazione, risale alla fine del XVI secolo.

Isfahan, Persia centrale, I quarto XVII secolo Tappeto “A PALMETTE NASTRI E NUVOLE” 492 x 211 cm Collezione privata, Milano
Isfahan, Persia centrale, I quarto XVII secolo
Tappeto “A PALMETTE NASTRI E NUVOLE”
492 x 211 cm
Collezione privata, Milano

SUOLO SACRO è un intreccio di trame e pennellate che via via porta a scoprire il grande valore che nei secoli viene attribuito al tappeto e come sia ammantato di non pochi significati simbolici e allegorici all’interno dell’arte figurativa antica e moderna, divenendo emblema della regalità celeste (Vergine Maria e Santi) e del potere terreno (Re e Imperatori), ma anche allegoria della fugacità della bellezza e della vita stessa (ad esempio, nelle rappresentazioni del tema della vanitas nelle nature morte del secolo XVII).

Ushak, Anatolia occidentale, 1600 ca. Tappeto “A STELLE” 195 x 120 cm Galleria Moshe Tabibnia, Milano
Ushak, Anatolia occidentale, 1600 ca.
Tappeto “A STELLE”
195 x 120 cm
Galleria Moshe Tabibnia, Milano

Da un punto di vista pratico il legame tra pittura e tappeto è ulteriormente evidenziato dal nome che ancor oggi, per convenzione, si utilizza per identificare determinate tipologie di tappeti: dagli anatolici “Tintoretto” ai “Lotto” o, ancora, agli “Holbein”, “Ghirlandaio” e “Bellini” tutti portano il nome degli artisti che per primi li hanno rappresentarli in pittura. La mostra comprende tutte queste tipologie di tappeti raffigurate dai pittori e ne espone esemplari d’alta epoca, coevi o precedenti ai dipinti in cui essi sono raffigurati.

In questa digressione nella storia della pittura, è importante mettere in risalto come molti dei dipinti antichi di grandi maestri italiani messi in parallelo ai tappeti antichi della Collezione Moshe Tabibnia appartengano alle collezioni di due importanti musei Milanesi: il Museo Poldi Pezzoli e la Pinacoteca di Brera.

Cornelis De Man (Delft 1621 – 1706) INTERNO CON TAPPETO, SPADA E BROCCA SU UN TAVOLO, 1666 Olio su tela 66,3 x 65,7 cm Collezione privata
Cornelis De Man (Delft 1621 – 1706)
INTERNO CON TAPPETO, SPADA E BROCCA SU UN TAVOLO, 1666
Olio su tela
66,3 x 65,7 cm
Collezione privata

La vicinanza di questi due Musei con la galleria Moshe Tabibnia consente un itinerario espositivo di grande rilievo storico-artistico, un percorso a due vie che intreccia in modo scambievole l’arte tessile con la pittura. In particolare, la Pinacoteca di Brera si è resa parte attiva per una collaborazione sul piano della comunicazione dando risalto e valorizzazione, attraverso i canali web e social, alla presenza dei tappeti nelle opere delle collezioni di Brera. Il Centro Studi Moshe Tabibnia realizzerà, inoltre, un depliant, distribuito all’ingresso della Pinacoteca, con una mappa delle sale che segnalerà un percorso di identificazione dei tappeti nei dipinti braidensi, mettendo in evidenza il rimando ai tappeti originali, antichi, esposti presso le sale della Moshe Tabibnia.

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INFORMAZIONI UTILI:

SUOLO SACRO tappeti in pittura (XV – XIX secolo)
6 aprile – 2 luglio 2016
GALLERIA MOSHE TABIBNIA,
VIA BRERA 3, MILANO
Orari: da martedì a sabato dalle10 alle19
Catalogo della mostra: “Suolo Sacro. Tappeti in pittura, XV – XIX secolo” Volume: “Il vello dipinto. Tappeti in pittura.”
Informazioni: Galleria Moshe Tabibnia
tel +39 02 8051545
 moshetabibnia.com

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