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I colori del medioevo in Friuli. Viaggio tra Cividale, Aquileia e Grado

Aquileia - Basilica di Santa Maria Assunta Aquileia - Basilica di Santa Maria Assunta
Aquileia - Basilica di Santa Maria Assunta
Aquileia – Basilica di Santa Maria Assunta

Nell’immaginario popolare i secoli medievali trovano un riflesso concreto nelle spoglie strutture delle semplici chiese in pietra o mattoni, nei tetti di legno, negli sbiaditi lacerti di affreschi. Niente di più lontano dalla realtà. Gli spazi sacri dei cosiddetti “secoli bui” rifulgevano di luci e colori che sono stati sottratti ai nostri occhi dallo scorrere del tempo e dai più o meno indiretti interventi umani. Un paio di giorni in Friuli permettono di godere almeno in parte della ricchezza cromatica degli edifici medievali.

Le provincie di Udine e Gorizia conservano quali perle preziose le testimonianze ultra millenarie apprezzate e rinomate tra gli specialisti, ma probabilmente ancora poco note ai più. Tra i colli e il mare, il passato romano, le radici cristiane, le glorie dei Longobardi e il Medioevo maturo convivono nei centri, oggi Patrimonio dell’Unesco, di Cividale del Friuli e di Aquileia; la ridente “isola del sole” di Grado conserva nel suo cuore storico le paleocristiane chiese di Santa Eufemia e Santa Maria delle Grazie.

TAPPA 1 – CIVIDALE DEL FRIULI

Cividale del Friuli - Monastero di Santa Maria in Valle - Tempietto longobardo
Cividale del Friuli – Monastero di Santa Maria in Valle – Tempietto longobardo

A poco meno di 20 km da Udine. La romana Forum Iulii ai piedi dei colli friulani, arroccata sulle rocce del fiume Natisone fu protagonista della Storia in epoca longobarda: Cividale diede i natali a molti tra i sovrani longobardi e divenne la capitale del primo ducato del popolo giunto in territorio italico nel 568. Gli ori e i colori delle paste vitree dei gioielli e dei corredi funebri dei longobardi rispendono dalle vetrine del Museo Archeologico Nazionale (ospitato dal 1990 nel palladiano Palazzo dei Provveditori).

Il passato glorioso della cittadina riacquista colore presso il piccolo Museo Cristiano e Tesoro del Duomo: la sala dedicata al Patrimonio longobardo ospita capolavori indiscussi della scultura del periodo, il Battistero detto di Callisto (VIII sec.) e l’altare del duca Ratchis (737-744) che dal 2011 rivive con le cromie originarie ricostruite sulla base di accurati studi condotti durante i restauri sul manufatto lapideo e proiettate sul fronte che accoglie i visitatori.

Cividale del Friuli - Museo Cristiano e Tesoro del Duomo - Altare di Ratchis
Cividale del Friuli – Museo Cristiano e Tesoro del Duomo – Altare di Ratchis

Sulle rive del Natisone si erge invece il complesso monastico di Santa Maria in Valle che custodisce al suo interno il piccolo edificio conosciuto come “Tempietto” longobardo: gli studiosi ancora dibattono su origini e decorazioni; chi lo visita non può non restare estasiato davanti alle candide figure in stucco della teoria di sante e martiri della parete occidentale e alla perfezione degli ornati sempre in stucco di arcate e architravi, con tralci di vite, rosette che dovevano riflettere la luce dalle ampolline di vetro collocate al centro di ognuna (oggi perdute) e altri motivi decorativi.

TAPPA 2 – AQUILEIA

Aquileia - Basilica di Santa Maria Assunta - Mosaici aula teodoriana sud
Aquileia – Basilica di Santa Maria Assunta – Mosaici aula teodoriana sud

Aquileia tesalutat”. L’accoglienza nella cittadina Patrimonio dell’UNESCO sottolinea emblematicamente il glorioso passato romano, ancora sorprendentemente in evidenza nei siti visibili in ogni strada, dall’antico Foro, al porto fluviale al sepolcreto. Ma la nostra ricerca di colori ci conduce al cuore dell’Aquileia cristiana, presso la basilica sede di uno dei patriarcati più antichi e potenti di tutta la penisola italiana.

Il complesso di Santa Maria Assunta è frutto di oltre mille anni di storia: se l’aspetto esteriore della chiesa è da ricondurre sostanzialmente all’XI secolo (vescovo Poppone, 1031), l’interno ci mostra le sue radici tardoantiche, con i pavimenti musivi appartenenti alle cosiddette “aule teodoriane” (dal nome del vescovo di IV secolo Teodoro), meravigliosi tappeti in pietra che incantano per i loro colori, i loro decori e gli animali da “bestiario” che li popolano.

Gli affreschi dell’abside (XI secolo) e quelli della cripta (XII secolo) – dei quali oggi si può ammirare il restauro “in diretta” – riempiono i nostri occhi dei colori antichi, mentre l’edicola del Santo Sepolcro, copia medievale del monumento in Gerusalemme, ricrea l’atmosfera di spiritualità. Una spiritualità che si percepisce grazie alla calda luce solare che abbraccia il visitatore che entra nell’antistante battistero, le cui origini risalirebbero al IV secolo (vescovo Cromazio).

Aquileia - Battistero
Aquileia – Battistero

TAPPA 3 – GRADO

L’ultima tappa alla ricerca dei colori del medioevo ci porta a Grado, ridente e turistica cittadina di mare che si sviluppa su quella che era l’isola maggiore dell’omonima laguna e oggi è collegata alla terraferma da un’unica strada circondata dalle acque dell’Adriatico. Passeggiando, tuttavia, tra calli e campielli di “Gravo Vecio”, il cuore storico della città,è ancora possibile scoprire le tracce del “castrum” romano.

Testimonianze del cristianesimo delle origini sono le magnifiche basiliche paleocristiane di Sant’Eufemia con il vicino battistero ottagonale, e di Santa Maria delle Grazie a pochissima distanza dalla prima. La chiesa maggiore (consacrata nel 579) conserva, seppur molto alterata da più o meno recenti restauri, il suo aspetto paleocristiano sia nell’articolazione esterna che nelle navate interne; tracce del passato più remoto rifulgono nei pavimenti a mosaico policromo, nelle colonne di marmi differenti e nell’ambone con copertura di foggia moresca.

Un piccolo gioiello paleocristiano è la vicina chiesa di Santa Maria delle Grazie (VI secolo): oltre a frammenti dei mosaici pavimentali, nell’abside è ancora visibile la “cattedra” che in antichità segnava il posto del celebrante.

Grado - Basilica di Sant'Eufemia
Grado – Basilica di Sant’Eufemia
Grado - basilica di Santa Maria delle Grazie - zona absidale
Grado – basilica di Santa Maria delle Grazie – zona absidale
Grado - Basilica di Sant'Eufemia
Grado – Basilica di Sant’Eufemia

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