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Enrico Baj. Creature extra-terrestri invadono Aosta

Enrico Baj, Personaggio urlante, 1964 Enrico Baj, Personaggio urlante, 1964

Aosta. Al Museo Archeologico Regionale – dall’11 giugno al 9 ottobre 2016 – è protagonista Enrico Baj con una mostra di circa cinquanta opere.

L’esposizione consta di dipinti e collage, esemplari dalle serie dei “mobili” e degli “specchi”, dei “meccani”, dei “generali” e delle “modificazioni”; oltre a trenta piccoli personaggi “in meccano” che costituiscono il Teatro di Ubu (1985) e l’installazione monumentale dell’Apocalisse (1978-83).

Enrico Baj - Femme au diapason , 1960 , olio e collage su stoffa , 90 x 70 cm
Enrico Baj – Femme au diapason , 1960 , olio e collage su stoffa , 90 x 70 cm

La mostra è dedicata al tema dell’ultracorpo nell’opera di Enrico Baj a partire dal 1951 fino al 1985. Passando attraverso i diversi periodi produttivi, l’esposizione  ricostruisce inoltre le trasformazioni e i cambiamenti di questa particolare “figura” sempre al centro della ricerca dell’artista milanese.

Il titolo ”Enrico Baj. L’invasione degli ultracorpi” – che cita la celebre pellicola diretta da Don Siegel nel 1956, tratta dal romanzo di fantascienza di Jack Finney – rimanda quindi a un elemento costante nel pensiero di Baj, sin dagli esordi della sua ricerca. L’ultracorpo è una creatura antropoide, un’invenzione frutto di una scienza cosmica ancora misteriosa, un’allegoria di una vita oltre la conoscenza, capace di spaziare da un microcosmo cellulare a un macrocosmo extra-terrestre.

Enrico Baj, Personaggio urlante, 1964
Enrico Baj, Personaggio urlante, 1964

Baj creò, da un magma primordiale, questa creatura mutante che prese anima e corpo nella sua riflessione, non solo come veicolo di amara ironia ma anche come metafora di timori profondi, di paure inconsce: il rischio contingente di una guerra nucleare o, più in generale, la paura dell’ignoto, del cosmo infinito, di ciò che si nasconde nell’ombra, al di là dei confini dell’esistenza.

La mostra indaga quest’aspetto legato alla natura dell’uomo; esplora e approfondisce l’attenzione dell’artista per la germinazione di un “organismo” primigenio, per poi arrivare alla creazione di altri esseri più riconoscibili, per quanto deformi come gli antesignani dei “generali”.

La mostra tiene conto di tutti gli aspetti della sua produzione artistica di Enrico Baj, attingendo ai più importanti nuclei delle sue opere per raccontare la sua fervida ricerca ed attività artistica – sia teorica che intellettuale – unica nel suo genere.

Enrico Baj - Quamisado II°, 1951
Enrico Baj – Quamisado II°, 1951
Enrico Baj, Comizio - 1963
Enrico Baj, Comizio – 1963

Il percorso espositivo segue uno sviluppo cronologico scandito in alcune sezioni tematiche, accompagnate da un vasto corredo didattico e da contributi video-documentari. Partendo dalle opere del periodo nucleare, attraverso un ricco susseguirsi di dipinti, collage e sculture, il pubblico giunge al grande salone che ospita l’Apocalisse – collocata volutamente al termine – che lo avvolgerà in una vorticosa messa in scena.

Dalla materia all’immagine, dal certo all’ignoto, da ultracorpi a figure più definite. Enrico Baj è riuscito ad usare la materia e l’assemblaggio di elementi diversi tra loro, per esprimere solo alcuni grandi concetti, che siano paure o certezze.

Lo spettatore si farà travolgere dall’ignoto del cosmo e da questi esseri ultraterreni o rimarrà sulla terra? Sicuramente non si può rimanere indifferenti a questa particolare ”invasione” fuori le righe ma che  in realtà si dimostra molto vicina al sentire inconscio di ogni uomo.

Enrico Baj, Verona 2001 davanti a Ubu sur la butte
Enrico Baj, Verona 2001 davanti a Ubu sur la butte
Alda Merini ed Enrico Baj
Alda Merini ed Enrico Baj

Caro Baj,
il tuo cuore era una grande piscina
dove noi poeti ci tuffavamo allegri
certi del tuo ristoro.
Anfitrione generoso e gaio,
la tua famiglia è un canto
per tutte le religioni.

Alda Merini

INFORMAZIONI UTILI

”Enrico Baj. L’invasione degli ultracorpi” – Museo Archeologo di Aosta

PERIODO ǀ 11 GIUGNO – 9 OTTOBRE 2016
ORARIO ǀ APERTO TUTTI I GIORNI DALLE 9.00 ALLE 19.00
BIGLIETTI ǀ € 6,00 INTERO, € 4,00 RIDOTTO

MOSTRA A CURA DI CHIARA GATTI CON ROBERTA CERINI BAJ

Per informazioni: ASSESSORATO ISTRUZIONE E CULTURA DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA: TEL. 0165.274401; MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE: TEL 0165.275902

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