La Fondazione Beyeler, fino al prossimo 1° gennaio 2017, unisce tre percorsi espositivi interessanti in una visione d’insieme particolare. Se si comincia visitando l’importante mostra Kandinsky, Marc & Der Blaue Reiter (sostenuta dal colosso Novartis), si apprezzerà la possibilità di ammirare un numero importante di opere di rilievo sia di Kandinsky che di Mark, ma anche belle opere di Munter, Macke ed altri.
Il pregio di queste mostre che presentano movimenti importanti (necessitanti di un gran lavoro per rimettere insieme opere di artisti più e meno noti) è di far apprezzare movimenti artistici da cui sono emersi artisti geniali e famosi al grande pubblico, ma anche di far rivivere l’essenza complessiva di questi gruppi che hanno interpretato al meglio cambiamenti importanti nella storia dell’arte. In questo caso, l’idea rivoluzionaria di rappresentare la spiritualità attraverso l’arte visiva astratta è ancora oggi viva è feconda. Attraverso la mostra, che espone oltre 90 opere di spessore tra cui molti capolavori, possiamo rivivere la forza di un movimento che in pochi anni ha rivoluzionato i canoni estetici e che ha suscitato tra i contemporanei critiche violente. L’ultima grande sala contiene grandi opere di Kandinsky che non possono non lasciarci per un po’ in meditazione estatica.
Si può poi passare alla mostra dedicata a Roni Horn, al cui allestimento ha contribuito la stessa artista. Dopo aver vissuto l’energia di un movimento storico di violento cambiamento, la contemporanea Roni Horn si presenta con una sottile e poetica riflessione visiva su ciò che significa proprio il cambiamento: variazioni, punti di vista, mutazioni naturali. Le coppie di foto autobiografiche scattate nel corso della vita dell’artista sono semplici ed eloquenti visioni del nostro cambiamento. Le foto del mare di Islanda ci riportano al movimento perenne della natura. L’acqua poi si presenta direttamente in mostra attraverso una istallazione riproposta alla Beyeler, ed infine ci restano impressi anche i delicati personaggi di fiabe e del mondo animale che vengono mostrati in variazioni quasi musicali.
E un riferimento al tema del cambiamento lo si trova, infine, nelle sale dedicate a una piccola parte della vasta e potente collezione permanente. Dalle sculture di Giacometti, ad altri capolavori, ci si ritrova poi nella sala in cui si mostrano a confronto alcuni ritratti del Picasso cubista con i ritratti “post fotografici” di Marlene Dumas, a cui era stata dedicata una ampia mostra in precedenza: cambiamenti stilistici maturati in quasi 100 anni. Un confronto ardito, eppure fecondo di qualche impressione e riflessione importante su corsi e ricorsi della storia dell’arte.
Le vetrate del museo si aprono in un paesaggio che muta con le stagioni e i giorni, e ci si può comodamente sedere ad osservarlo in sofà, come fosse un’opera in perenne mutazione: la visita artistica vale un viaggio e meditare sul concetto di cambiamento in un’epoca di rapide e convulse mutazioni non è da poco.
• KANDINSKY, MARC & DER BLAUE REITER
SEPTEMBER 4, 2016 – JANUARY 22, 2017
• RONI HORN
OCTOBER 2, 2016 – JANUARY, 1 2017
FONDATION BEYELER
Baselstrasse 101
CH-4125 Riehen / Basel
Switzerland
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Fax +41 – 61 – 645 97 19
Email: info@fondationbeyeler.ch
Open daily, 10:00 a.m. – 6:00 p.m., Wednesdays, 10:00 a.m. – 8:00 p.m.
The museum is open 365 days a year – with regular opening hours on all Sundays and public holidays.