E’ alla sua quinta edizione Writers. Gli scrittori si raccontano, la rassegna letteraria che mette in contatto scrittori e lettori, amanti dell’arte e del teatro, e quest’anno anche della musica. Nella location di 1200 metri quadrati dei Frigoriferi Milanesi per tre giorni si susseguiranno incontri, racconti, letture, proiezioni, mostre e piccoli momenti musicali e performance, per un totale di 22 incontri, animati da oltre 80 protagonisti della scena culturale italiana.
Oltre ai numerosi appuntamenti in questa edizione ci sarà uno spazio dedicato a Writing – Design on your desk, una piattaforma temporanea che raccoglie il meglio della produzione internazionale dello stationery design, una vetrina di oggetti, dei più ricercati brand internazionali, che vivono sulle scrivanie di uffici e case. Per un totale di 22 incontri, animati da oltre 80 protagonisti della scena culturale italiana.
L’edizione di quest’anno è dedicata a Allen Ginsberg e ai poeti della beat generation, inizia venerdì sera con la proiezione del cortometraggio di Chiara Brambilla Wait till I’m dead e a seguire il recital di Giuseppe Cederna Dal cuore dell’America all’India. Sabato alle ore 15 si susseguono numerosi incontri dedicati a Le ceneri di Allen. Ginsberg e Pasolini: fratelli di versi, a seguire Allen Ginsberg in una lingua ostili. Alle 17.30 Ezio Guaitamacchi condurrà l’incontro dedicato ai Poeti Rock con Enzo Gentile, Mario Luzzato Fegiz e Carlo Massarini, mentre il poeta bardo Vincenzo Costantino “Chinaski”, leggerà alcuni testi di Cohen, Waits, e Dylan. Alle ore 21 Mettete dei fiori nei vostri cannoni, condotto da Alberto Tonti, con Ricky Gianco, Pietruccio Montalbetti (dei Dik Dik), Lucio Salvini, i protagonisti del beat italiano, condividendo con il pubblico, a suon di chitarra, i loro ricordi. Alle 21.30 un incontro dedicato a David Bowie e domenica a Bob Dylan, entrambi vicini per sensibilità agli autori della Beat Generation: al primo è dedicata la performance Ziggy Stardust o la vera natura dei sogni di e con Luca Scarlini.
Contenitore di idee e di spunti composito e trasversale, il programma di Writers continua lasciando spazio anche a confronti e riflessioni di genere vario, tra i tanti incontri Pierfrancesco Majorino e la direttrice artistica Barbara Sorrentini della 5° edizione del Festival dei beni confiscati alle mafie, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali, affronteranno il tema dell’impegno sociale.
Domenica alle 17 Elisabetta Bucciarelli, Chiara Saraceno, Alessandra Sarchi e Cristina Zagaria si interrogheranno su L’uomo nero: maschi e femmine fuori dagli stereotipi di genere. Anche quest’anno saranno allestite una serie di mostre, che accompagneranno il visitatore nei percorsi creativi letterari e artistici.
Anche quest’anno Writers ti vede partecipe con il progetto “Ritratto di scrittore in un interno” e con l’incontro “L’uomo nero: maschi e femmine fuori dagli stereotipi di genere”, ce ne parli?
Sono molto contenta di tornare a Writers e quest’anno con Chiara Beretta Mazzotta proseguiamo la nostra indagine sugli stereotipi proponendo in anteprima un laboratorio in forma di antologia dal titolo: L’uomo nero, stereotipi maschili raccontati dalle donne (il libro di racconti uscirà a marzo con Caracò). Sei donne che non appartengono al mondo editoriale, hanno scritto la loro visione del maschio cercando di intravedere un cambiamento possibile. Nella riflessione a Writers, avremo anche il privilegio di avere la presenza di Chiara Saraceno, una pensatrice d’eccellenza. Ritratto di scrittore, invece, mi vede coinvolta insieme alla casa in cui vivo. Rivederla attraverso gli occhi del fotografo Pierantonio Tanzola e leggere le parole di Giovanna Canzi che “mi raccontano” è stata un esperienza molto forte.
“Ogni libro che nasce è il futuro di una storia passata” è una tua frase, spiegaci.
Sono convinta che si possano raccontare solo storie di cui abbiamo fatto esperienza. Non per forza vissuta, abbiamo almeno cinque sensi a disposizione per conoscere. Un libro tiene in vita queste esperienze, al di là del suo valore narrativo e letterario, è un mantenere costantemente presente ciò che è già stato. Dico sempre che una storia d’amore è il prima il durante ma soprattutto il dopo. Ecco, il dopo, quando scrivo, è il futuro di una storia già avvenuta. Così spero sia per il lettore che ritrova parti di sé.
La Resistenza del maschio è il tuo ultimo libro. Il personaggio principale è un uomo che si sottrae ai sentimenti, alla gioia, forse alla vita stessa. E’ l’immagine del maschio contemporaneo?
Emme, il maschio che racconto, è un essere umano che prova a inserire una mutazione nella sua relazione con le donne. So poco della sua felicità ma apprezzo il suo tentativo di non consumare avidamente la vita, i momenti emotivi e le persone. E poi gli riconosco un coraggio anomalo, quello di agire coerentemente al pensiero. Affermare la sua distanza dallo stereotipo maschile, o almeno il tentativo di spostarsi un passo in là.
Quanto c’è di biografico nei tuoi racconti?
Ci sono gli stati d’animo e le emozioni. Dico sempre che devo essere innamorata per scrivere e questo accade prima nella vita. M’interessano le persone, diverse o distanti da me, uguali o vicine, purché mi intrappolino nella loro esistenza. A volte è solo un’infatuazione, altre volte un sentimento profondo. Quando mi sembra di “sentirle” si trasformano in personaggi. Questo c’entra con la mia vita. Le storie meno, mi piace inventarle.
Maria Dolores Vergani è il personaggio di alcuni tue storie noir. Che fine ha fatto?
Doris Vergani sta vivendo, non so dove e nemmeno a caccia di cosa. L’ho lasciata alle prese con un abbraccio infinito, forse è ancora ferma a domandarsi come possa durare così tanto un addio su un binario di treno. Deve fare qualche riflessione sulla sua vita e magari ammorbidirsi un po’, nei confronti degli uomini soprattutto. È convinta di essere sempre dalla parte dei giusti, forse lo è anche, ma non vive bene. Come vedi la storia continua…
E’ più di vent’anni che scrivi: saggi, romanzi, scenografie, testi critici e molto altro. Quali progetti hai nel cassetto?
In questo momento sto lavorando sull’identità. La capacità che abbiamo, se vogliamo, di riconoscere a noi stessi molte forme e, proprio per questo, l’unicità di cui siamo portatori. Come esseri umani, intendo. Lavoro a un romanzo, e dopo averti ringraziato per la tua attenzione, torno a scrivere.
Writers #5. Gli scrittori (si) raccontano
Milano, Frigoriferi Milanesi, 3-4-5 febbraio 2017
Orario: venerdì ore 18 – 24 | sabato, ore 14 – 23 | domenica, ore 14 – 20
Ingresso libero | Info 02 73981
Tutto il programma su www.writersfestival.it