Print Friendly and PDF

Thayaht, un futurista eccentrico in mostra a Roma

Modello di Bituta - inchiostro e acquerello su carta, cm 39.3x59
Tromba Marina, 1941 - olio su cartone, cm 48.5x48.5
Tromba Marina, 1941 – olio su cartone, cm 48.5×48.5

L’inventore della tuta? Thayaht, un futurista eccentrico. Sculture, progetti, memorie
Galleria Russo, Roma – fino al 2 marzo 2017

 

Gli eleganti e minimalisti spazi della Galleria Russo, un vero punto di riferimento a Roma per tutti coloro che amano l’arte del XX secolo, ospitano la mostra Thayaht, un futurista eccentrico. Sculture, progetti, memorie. Artista eclettico, fantasioso e sicuramente innovativo, Thayaht (pseudonimo di Ernesto Michahelles) è ricordato per le forme geometriche pulite e raffinate, unite a una rigorosa geometria: un insieme dai risultati funzionali e incantevoli. Introdotto al Futurismo – insieme al fratello RAM (al secolo Ruggero Alfredo Michahelles) – niente meno che da Filippo Tommaso Marinetti, Thayaht è stato in grado di sposare il Decò all’avanguardia non solo nella pittura e nella scultura ma persino nella moda. Tanto che proprio a lui, in coppia con il fratello, si deve l’invenzione di uno dei capi più diffusi al mondo: la tuta. I suoi interessi sono stati davvero molteplici e hanno trovato espressione in tutte le arti applicate: dall’oreficeria all’arredamento, dalla scenografia teatrale all’illustrazione grafica e pubblicitaria, rimanendo sempre in equilibrio tra ricercatezza del design e praticità.

 

Cartamodello della Tuta pubblicato su “La Nazione”, Firenze - 27 giugno 1920
Cartamodello della Tuta pubblicato su “La Nazione”, Firenze – 27 giugno 1920

 

Modello di Bituta - inchiostro e acquerello su carta, cm 39.3x59
Modello di Bituta – inchiostro e acquerello su carta, cm 39.3×59

Le opere esposte alla Galleria Russo, dunque, non possono che essere altrettanto eclettiche: qui, infatti, è possibile ammirare il cartamodello della Tuta pubblicato su “La Nazione” il 27 giugno 1920 ma anche un inchiostro e acquerello della cosiddetta Bituta. Entrambi sono chiara espressione della volontà di creare qualcosa di ispirato al concetto di funzionalità e di concepire un abito universale tout-court, alla portata di tutti, senza distinzioni sociali. La medesima ricercatezza dai risvolti pratici si rivela in un manifesto pubblicitario raffigurante il logo della maison Madeleine Vionnet, notevole per il gioco di armonie creato tra il corpo della figura femminile, posta su una colonna ionica, e la veste da lei sorretta.

Manifesto per la casa di moda Madeleine Vionnet, 1919 - foglio su cartoncino
Manifesto per la casa di moda Madeleine Vionnet, 1919 – foglio su cartoncino

Suggestivi risultano anche i quadri – come il seducente autoritratto o il misterioso Paesaggio marino in tempesta – a cui fanno da contraltare le tantissime idee per costumi di scena o le numerose sculture. Tra tutte non può non spiccare la scenografica il “Tuffo”, con la sua base di cerchi concentrici in metallo e realizzata in occasione della Biennale di Venezia del 1932.

Autoritratto - olio e matita su tela, cm 23x34
Autoritratto – olio e matita su tela, cm 23×34
Paesaggio marino in tempesta - olio su cartone, cm 44.5x35
Paesaggio marino in tempesta – olio su cartone, cm 44.5×35
Tuffo, 1932 - gesso con cerchi alla base in metallo, h cm 289 - base cm13x142x142
Tuffo, 1932 – gesso con cerchi alla base in metallo, h cm 289 – base cm13x142x142

Quella di Thayaht è, dunque, una voce importante in anni certamente difficili e controversi come il Fascismo: è forse da leggersi in questo senso il suo rivolgersi, dopo il 1945, ai temi tahitiani tipici della pittura di Gauguin e quel suo interesse sempre maggiore per l’esoterico e la vita extraterreste. A un visionario come lui, probabilmente, non bastava più ciò che la civilizzazione aveva creato.

La mostra, già presentata in anteprima all’interno di ArteFiera Bologna dal 27 al 30 gennaio 2017, è curata da Daniela Fonti con la consulenza dell’Archivio Seeber Michahelles e dell’Associazione per il patrocinio e la promozione della figura e dell’opera di Ernesto e Ruggero Alfredo Michahelles. È arricchita, inoltre, da un catalogo a colori edito da Manfredi Edizioni (Cesena) con testi critici di Daniela Fonti, Carla Cerutti e un contributo firmato da Elisabetta Seeber.

 

Costume per recita - china su carta, cm17x20.1
Costume per recita – china su carta, cm17x20.1

 

Informazioni utili

Thayaht, un futurista eccentrico. Sculture, progetti, memorie

Dal 9 febbraio al 2 marzo 2017
Galleria Russo, Roma – via Alibert 20.
Ingresso gratuito
Orari: lunedì dalle 16:30 alle 19:30;
da martedì a sabato dalle 10:00 alle 19:30;
chiuso la domenica
www.galleriarusso.com

Commenta con Facebook

leave a reply