Che sia possibile realizzare un progetto impossibile ce lo testimonia la storia dell’associazione parigina Fetart. Nata nel 2005 per volontà di due giovani donne, Marion Hislen e Céline Laurent, essa ha per obiettivo la valorizzazione della fotografia contemporanea emergente e innovativa. La prima esposizione, Vingts photographs contemporains, ha luogo nel 2005, nella cava del padre di una delle fondatrici. “Faire plus avec moins” é il motto dell’associazione, che dopo undici anni conta un ricchissimo raggio di contatti e partner, tra gallerie, festival e istituzioni culturali internazionali dedicate alla fotografia.
Dopo le prime esposizioni nei centri sociali parigini, nel 2011 nasce il progetto per il festival annuale Circulation(s), volto a promuovere giovani fotografi europei, accompagnarli all’inizio del loro percorso professionale, esponendoli (per molti si tratta della prima esposizione), e mettendoli in relazione con un l’ambiente professionale internazionale: critici, collezionisti, galleristi, e istituzioni. Durante i sui primi tre anni di esistenza, il festival ha luogo nel quadro bucolico del Parco di Bagatelle, ad ovest di Parigi.
É a partire dal 2014 che Circulation(s) si sposta all’interno del contesto urbano, in un luogo anch’esso atipico all’interno dell’ambiente culturale e artistico parigino, Le Centquatre, al 104 dell’attuale rue d’Aubervilliers, uno degli snodi urbani più multiculturali e socialmente complessi di Parigi.
Si tratta di uno stabilimento artistico e culturale innovatore, pensato come piattaforma artistica collaborativa. Esso dona accesso, ospita e promuove l’insieme delle arti attuali, dalla musica al teatro, dalla giocoleria al Circo, la danza, la fotografia, l’arte contemporanea e le nuove tecnologie, i grandi nomi internazionali e i giovani artisti in residenza, fino alle pratiche amatoriali di quartiere, attraverso una programmazione popolare, contemporanea e esigente.
L’appuntamento é annuale, tra febbraio e marzo; tutti i giovani fotografi europei possono rispondere al bando on line, senza alcuna distinzione.
Cinquanta sono in totale gli artisti esposti per questa edizione 2017, tra gli artisti selezionati dalla giuria, quelli proposti dal padrino dell’edizione, Hercules Papaionnou, conservatore presso il Museo di fotografia di Salonicco, quelli selezionati dalla galleria estone Temnikova & Kasela Gallery, nominata anch’essa per quest’edizione, dall’École Nationale Supérieure de la Photographie di Arles, e quelli invitati da Fetart.
Tra questi, diverse sono le problematiche affrontate esteticamente attraverso il supporto fotografico, per lo più legate al contesto socio-politico internazionale della nostra epoca: dagli spaventapasseri tragicomici di Kate Fichard, al documentario fotografico di Sonja Hamad, di origine siriana, sulle combattenti Curde del Rojava, fino ai ritratti dell’inglese Sam Ivin, volti di migranti in attesa di documenti, il cui sguardo é grattato via direttamente sulla pellicola fotografica, o ancora il progetto della giovane polacca Viktoria Wojciechowska, sull’attuale guerra in Ukraina. Molti altri ancora sono gli artisti e i progetti presentati, ironici o malinconici, sperimentali o accademici, ma il soggetto é sempre lo stesso, questa Europa contemporanea, le sue referenze culturali, l’intimità dei suoi abitanti, e il suo posto all’interno del contesto socio-politico internazionale.
Occasione unica per giovani fotografi di tutt’Europa, Circulation(s) é un progetto quasi utopico, nato con mezzi precarissimi e un grande sogno : valorizzare la fotografia emergente attraverso un cammino non prestabilito, perché non é dagli a priori che nascono le innovazioni.
Visibile fino al 5 marzo 2017, presso il Centquatre-Paris, 5 rue Curial, 75019, Parigi.
Tutte le informazioni: http://www.festival-circulations.com/en/