Riapre e raddoppia. Osart Gallery inaugura la nuova sede espositiva in Corso Plebisciti 12 a Milano. Per l’occasione il 23 marzo 2017 organizza una personale dedicata a Vincenzo Agnetti (1926-1981). La mostra dal titolo Oltre il Linguaggio ha lo scopo di indagare la produzione fotografica dell’artista milanese con una selezione di 17 lavori prodotti tra il 1973 e il 1976. Le opere scelte per l’occasione vantano già esposizioni presso istituzioni pubbliche e private di rilievo, dalla milanese Galleria Alessandra Castelli alla Feldman di New York fino al Mart di Rovereto.
Oltre il Linguaggio esplora il modus operandi dell’artista soffermandosi con occhio critico sulla portata delle operAzioni concettuali che Agnetti mette in atto nel corso della sua poetica espressiva. Traduzione, azzeramento e riduzione. Ecco i concetti ricorrenti in opere come Progetto per un Amleto Politico (1973), Discorso n°5 (1974) e Frammento di Tavola di Dario (1973). Lavori che “costituiscono gli ingranaggi di un dispositivo innescato per destituire di significato i segni stessi utilizzati”.
Il linguaggio per Agnetti è ambiguo per natura. È dunque necessario tradurlo e ridurlo in numeri. Il risultato finale è un azzeramento dei concetti a favore di una costruzione di una lingua universale che trova supporto fonologico proprio nel numero. L’importanza del linguaggio emerge nella versione su carta di Autotelefonata (1974) dove “minifototessere” ritraggono Agnetti nell’atto di telefonare a se stesso a suon di yes yes. Altro tema rilevante è quello del ritratto nel suo declinarsi in rapporto al tempo: in un dialogo tra passato e futuro emergono dall’indagine di questo tema Identikit (1973) e l’Età Media di A. (1973-74). Da un lato Età Media di A, attraverso l’utilizzo di immagini tratte da un’esistenza vissuta, identifica la giusta collocazione di A nel tempo. Dall’altro Identikit delinea i tratti fisici e culturali di X2, un’ipotetica persona che vivrà nel 2073.
L’installazione Progetto Panteistico (1973) va a toccare un altro tema caro ad Agnetti, quello della natura. Come si può riscontrare dallo stesso titolo, in questa sequenza fotografica si osserva come da un segno grafico si costruisce la forma della foglia. Questa ricostruzione è accompagnata da un testo che ci vuole far riflettere sull’universalità tra uomo e natura.
La visione dell’arte di Agnetti è sintetizzata in maniera provocatoria nel lavoro In Tutta la Storia dell’Arte (1973) attraverso l’utilizzo di tre immagini, due canoniche che fanno riferimento al periodo arcaico e classico ed una che rappresenta la contemporaneità.
La riflessione sul rapporto tra mezzo e messaggio conclude l’analisi delle opere fotografiche di Vincenzo Agnetti. L’opera In Free – hand Photograph (1974) ne è un esempio evidente. L’artista utilizza la strategia del procedimento interrotto e realizza una fotografia paradossale che prescinde dal mezzo-macchina fotografica e dall’oggetto esterno da fotografare. Tramite tale operazione “sovversiva” nasce la Fotografia eseguita a mano libera. Con questa monografica, la Osart Gallery ci mostra quanto Vincenzo Agnetti sia stato abile ad affrontare varie tematiche a lui care con la volontà di provare ad andare Oltre il Linguaggio comune. Agnetti vuole portare lo spettatore a riflettere e ad interagire con le opere stesse.
Informazioni utili
Vincenzo Agnetti. Oltre il Linguaggio
23 marzo – 27 maggio 2017
In collaborazione con l’Archivio Vincenzo Agnetti
Catalogo bilingue, italiano ed inglese con testi critici di Bruno Corà e Daniela Palazzoli.
Sede
Osart Gallery
Corso Plebisciti 12, 20129 Milano
02 5513826
Orari
Martedì – sabato: 10.00 – 13.00 14.30 – 19.00