La sala mostre nei sotterranei della Rocca di Romanengo (Cremona) apre le porte a Raul Gabriel (Buenos Aires, 1966) per l’esposizione, dall’11 al 17 aprile 2017, Il Corpo fuori norma. La Via Crucis della forma. L’artista italo-argentino dà vita a una Via Crucis per nulla tradizionale.
Segni neri su una superficie bianca raccontano una storia in quattordici tappe. Le forme sono grumi di bitume, memorie di graffissi e aloni. La mostra si inserisce come tappa conclusiva di un percorso che ha chiamato l’artista italoargentino a confrontarsi con ipotesi per la riqualificazione dell’antica chiesa francescana di Santa Maria della Misericordia.
«Interpretata in modo peculiare, eccentrico e anticonvenzionale ma anche paradossalmente fedele» afferma Stefano Castelli, curatore e critico. «Tra apparizione e sparizione, la presenza umana (divina) è suggerita, sempre sospesa tra concretezza ed evanescenza. Merito di una pittura che mescola tratti di solidità e momenti più “liquidi”, in movimento. In questi dipinti, i tratti di espressività (mai di espressionismo) sono compensati da tratti di solidità, fermezza, quasi di freddezza. Al gesto costruttivo risponde un gesto che ha a che fare con la sottrazione, con l’economia espressiva, con il raffreddamento. I due gesti contrari non giungono però uno dopo l’altro, in una sequenza di affermazione e negazione, ma simultaneamente, fusi in un insieme volutamente controverso. Con un cambio di prospettiva la protagonista dei patimenti sarebbe la forma stessa. La Via Crucis di Raul Gabriel racconta le vicissitudini della forma per affrancarsi da una logica binaria che la oppone al contenuto. Si manifesta così la persistenza di una forma astratta ma non completamente disincarnata».
A essere protagonista non è il simbolo dello strumento del martirio, ma il corpo: Il Corpo fuori norma. La Via Crucis della forma, come recita il titolo della mostra. Il perché lo spiega il teologo Giovanni Cesare Pagazzi, docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale e all’Accademia di Brera: «Non si riesce a distogliere lo sguardo da questo coagulo di carne la cui forma è appena percepibile nella sua quasi deformità. Questa Via Crucis è come la restituzione -in presa diretta- della plasmazione del corpo di Cristo, da parte delle esperte mani del Padre. Sono mani che aggiungono dove non vorremmo aggiungessero, tolgono e asportano dove non vorremmo togliessero e asportassero. Ma solo così si dà forma. Perciò il corpo di Cristo di questa Via Crucis è un corpo ospitale: non avendo forma “a norma”, è in grado di ospitare tutti i corpi, quelli “a norma” e non». A romanengo la poetica di Raul Gabriel, per il quale «il corpo è imprendibile, sempre in processo; non è semplice trovare il modo di trasmettere l’idea di corporeità vitale, renderla incontrabile».
Informazioni utili
Raul Gabriel. Il Corpo fuori norma. La Via Crucis della forma
Romanengo (Cremona) – Sala mostre della Rocca, via Castello, 2
Dall’11 al 17 aprile 2017
Accompagnerà la mostra una pubblicazione con testi critici di Stefano Castelli e Giovanni Cesare Pagazzi.
Orari
Tutti i giorni 16.30-19, esclusa domenica 16 aprile (Pasqua)