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Il Victoria & Albert Museum veste Balenciaga: artigianalità e innovazione

Da sinistra: Fotografia ai raggi-x di abito da sera Balenciaga in taffetà di seta, 1955, Parigi. Fotografia di Nick Veasey, 2016. © Nick Veasey; Abito da sera Balenciaga in taffetà di seta, 1955, Parigi. © Victoria and Albert Museum, London Da sinistra: Fotografia ai raggi-x di abito da sera Balenciaga in taffetà di seta, 1955, Parigi. Fotografia di Nick Veasey, 2016. © Nick Veasey; Abito da sera Balenciaga in taffetà di seta, 1955, Parigi. © Victoria and Albert Museum, London
Panoramica della mostra
Panoramica della mostra

In occasione del centenario della nascita della prima maison di alta moda firmata Balenciaga, a San Sebastian, il Victoria & Albert Museum di Londra sfoggia la sua ampia e rara collezione, per celebrare arte ed eredità del “maestro” di couture.

In “Balenciaga: Shaping Fashion” il binomio è esplosivo; da un lato Cristobal Balenciaga (Getaria, Spagna 1895), emblema di intuizioni brillanti e tagli sofisticati, che apre un nuovo capitolo della moda, una vera era di profondo cambiamento e di spiccata eleganza. Dall’altro il V&A, pietra miliare londinese della valorizzazione dell’arte decorativa, che ne mette in mostra, fino al 18 febbraio 2018, una squisita selezione di capolavori in forme variegate e modalità coinvolgenti. La prima esposizione del Regno Unito sulla produzione del grande maestro di taglio e precisione, con più di cento capi e cappelli confezionati a mano, immerge il visitatore nella dimensione fashion del celebre perfezionista spagnolo.

Da sinistra: Fotografia ai raggi-x di abito da sera Balenciaga in taffetà di seta, 1955, Parigi. Fotografia di Nick Veasey, 2016. © Nick Veasey; Abito da sera Balenciaga in taffetà di seta, 1955, Parigi. © Victoria and Albert Museum, London
Da sinistra: Fotografia ai raggi-x di abito da sera Balenciaga in taffetà di seta, 1955, Parigi. Fotografia di Nick Veasey, 2016. © Nick Veasey; Abito da sera Balenciaga in taffetà di seta, 1955, Parigi. © Victoria and Albert Museum, London

Un universo accattivante il suo, fatto di uno speciale equilibrio tra linee classiche e impulsi eccentrici. Lo stile e il gusto estetico emergono sia dai grandi capolavori del protagonista che dalla sua preziosa eredità; i molti allievi e i grandi designer contemporanei ispirati dal suo tratto rivoluzionario. Seguendo questa linea, la collezione si svolge in modo logico e coerente, e porta facilmente anche i curiosi digiuni di alta moda ad apprezzare il valore indiscutibile della produzione. Lo stilista in questione, è unanimemente riconosciuto come uno dei più originali e influenti del secolo scorso, in particolare grazie all’uso pionieristico che fa dei tessuti, in modo da trasformare radicalmente la silhouette femminile. La raccolta si sofferma ad esaminare in modo specifico il decennio che va dal 1950 al 1960, il periodo probabilmente più creativo e produttivo dell’artista, in cui è stato di conseguenza in grado di ammaliare le grandi firme contemporanee, di affascinare il pubblico e di vestire alcune tra le più illustri donne del tempo.

Alberta Tiburzi in abito "a sacco" Balenciaga. Fotografia di Hiro Wakabayashi per Harper's Bazaar, Giugno 1967. © Hiro 1967
Alberta Tiburzi in abito “a sacco” Balenciaga. Fotografia di Hiro Wakabayashi per Harper’s Bazaar, Giugno 1967. © Hiro 1967

La collezione

Tra le opere capolavoro, risaltano sicuramente i modelli fatti disegnare su richiesta della celebre icona di prestigio e ricchezza Mona Von Bismarck, che commissiona eccentrici pantaloncini e tenute da giardinaggio su misura, firmate Balenciaga. Spiccano inoltre i modelli appositamente realizzati per l’attrice hollywoodiana Ava Gardner e un buon numero di esempi dei suoi tagli più rappresentativi, tra cui la tunica, il sacco e il baby doll. Accanto ai capi, ad arricchire la mostra con un’occhiata diretta dietro le quinte degli atelier e dei salon dello stilista, abbiamo campioni di tessuti pregiati, schizzi e modelli, oltre che fotografie e filmati esclusivi di sfilate in passerella. Sono proprio questi pezzi unici e inediti a rivelare quei dettagli nascosti che rendono il lavoro di Balenciaga così eccezionale e storicamente unico.

Cristóbal Balenciaga al lavoro, 1968, Parigi. Fotografia di Henri Cartier-Bresson. © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos
Cristóbal Balenciaga al lavoro, 1968, Parigi. Fotografia di Henri Cartier-Bresson. © Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos

La tradizione

La seconda sezione della mostra evidenzia la trasmissione e l’evoluzione degli input di Balenciaga, tramite le rielaborazioni dei suoi eredi. Negli ultimi cinquant’anni, il lavoro di apprendisti, designer e nuovi grandi nomi delle case di moda, ha reso giustizia all’armonia, al volume e alla disinvoltura nell’uso dei materiali dell’artista, oltre a sottolinearne l’autorità nel settore e la travolgente forza ispiratrice. Un valore aggiunto al prodotto finale è dato dalla collaborazione con i talenti emergenti in taglio e cucito dello UAL, University of the Arts di Londra, che, attraverso la riproduzione di alcuni degli elementi della collezione, hanno focalizzato la giusta l’attenzione sulla precisione del confezionamento di Balenciaga e sulla sua padronanza assoluta del materiale. Lo stilista era spesso addirittura in grado di creare, da un unico pezzo di tessuto, la quasi totalità dell’abito, e questo procedimento viene esposto in modo visivamente chiaro ed efficace, proprio attraverso l’accostamento agli originali delle accuratissime copie degli studenti. Interessante notare come le sue brillanti novità, attraverso interpreti consapevoli e inconsci della sua filosofia, influenzino ancora i flussi della moda contemporanea, in bilico costante tra nuovo e vintage.

Tutte le informazioni: https://www.vam.ac.uk/exhibitions/balenciaga-shaping-fashion

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